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mercoledì 1 febbraio 2017

Split (M. Night Shyamalan, USA, 2016, 117')




Raramente ho visto un regista dalla carriera stramba quanto quella di M. Night Shyamalan: di norma, quando un autore sale alla ribalta e dopo uno, due film subisce un tracollo, finisce per scomparire nel grande oceano dei mestieranti, finendo dimenticato da quasi chiunque o a dirigere episodi di serie tv.
Il qui presente Shambalà, invece, no: in questo senso, se non altro merita un plauso per la determinazione, perchè nonostante i numerosi affondi di critici o presunti tali, delle lamentele dei fan o degli haters, è sempre andato avanti per la sua strada sbattendosene parecchio, forse perchè dotato di un ego talmente grande da entrare in competizione perfino con quello del mio rivale Cannibal Kid.
Ad ogni modo, divenuto famoso grazie all'ottimo Il sesto senso sul finire degli anni novanta, e colpito in positivo il pubblico e buona parte della critica con i successivi Unbreakable, Signs - che resta l'unico suo titolo a mancarmi in termini di visioni - e soprattutto quello che è stato il vertice della sua carriera, The village, il buon M. Night pareva destinato ad un futuro luminoso.
Peccato che, da quella merdina di Lady in the water in poi, non sia più stato in grado di centrare il bersaglio neppure per sbaglio, sfornando anche schifezze apocalittiche come E venne il giorno o After Earth, due dei film più brutti degli ultimi dieci anni.
Di recente, con il comunque molto criticabile The visit, Shambalà aveva manifestato qualche segno di ripresa che, unito ad alcune recensioni buone di insospettabili bloggers per questo Split ed al successo al botteghino che sta ottenendo, avevano perfino finito per incuriosirmi, quasi potesse esserci un ritorno agli antichi fasti.
Per chi non l'avesse capito, questo ritorno non c'è stato.
Certo, la delusione è mascherata dal sempre funzionale - ma troppo sopra le righe per essere considerato bravo come, di fatto, è stato in altre occasioni, almeno per quanto mi riguarda - James McAvoy, da un paio di scorci delle tette di Anya Taylor-Joy - che i fan horror si ricorderanno per The VVitch -, dai dieci secondi dell'epilogo che alimentano un hype mostruoso per il ritorno di uno dei protagonisti più amati dei film di Shyamalan, ma tutto questo non basta a celare il fatto che Split sia un film inconcludente, che puzza - e non in senso buono - di thriller anni novanta da un miglio di distanza, pesi come un macigno nella durata - considerato che la sera prima con Julez avevamo affrontato come bere un bicchiere d'acqua lo splendido La La Land, che pure ha un minutaggio superiore, e che la visione di Split ci è parsa l'equivalente di una maratona in termini di fatica - e non lasci praticamente nulla allo spettatore, se non l'impressione di aver assistito ad uno spettacolo che funziona poco sia nelle ambizioni "alte" che come intrattenimento puro e semplice.
Certo, gli spunti ci sono, l'idea di considerare le personalità multiple come una sorta di evoluzione del cervello umano è avvincente - nonchè verosimile -, in alcuni passaggi si avverte la tensione ed è interessante scoprire le sfumature delle personalità portate in scena dal protagonista - che, senza dubbio, si apprezza maggiormente in versione originale -, ma l'impressione è che si tratti di un muro di cartongesso, e non di cemento armato, che perfino il più pusillanime tra i bloggers - e tutti sappiamo di chi sto parlando - potrebbe abbattere a suon di calci rotanti.
Senza contare che, giusto per citarne uno, cose come Identità riducono Split ai minimi termini divertendosi pure a sbeffeggiarlo.
La svolta, dunque, che da una decina d'anni aspetto per la carriera assurda di Shambalà anche questa volta ha deciso di non presentarsi all'appello, eppure sarò ancora qui a seguirlo se - e spero quando - deciderà di dare seguito allo spunto in stile Avengers che chiude la pellicola: per quanto mi riguarda, infatti, è stato quello a dare il senso a due ore che, altrimenti, avrei digerito molto, molto meno.





MrFord





21 commenti:

  1. Concordo pienamente. Anche per me sopravvalutatissimo, dilungato e, alla fine dei conti, piatto. Lei, al solito, spicca parecchio; McAvoy, più clown che interprete, fa sorridere e ben poca paura. Gli ho preferito The Visit, e di parecchio, almeno era simpatico. :)

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    1. Nonostante l'avessi bottigliato, anche io ho preferito The visit.
      Un film spacciato per quello che non è: roba forte.

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  2. FINALMENTE qualcuno che ha scritto come me una rece su questi toni!
    Come teorizzavo, per me Shalalala si diverte a fare film brutti spacciandoceli per pretenziosi e seri.
    Vuole creare il suo orribile universo narrativo (speriamo non rovini l'infrangibile, che era bello)

    Moz-

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    1. Assolutamente d'accordo su Shambalà.
      E anche sull'infrangibile.

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  3. Seeee vabbè ma sei incontentabile, povero Sciamalaia ;) boh io devo ancora vederlo, però insomma dal trailer sembrava promettere bene e the visit è una mezza bombetta per me, quindi ci punto ancora fortissimo! E venne il giorno bombissima, altro che film più brutto degli ultimi 10 anni *_____*

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    1. The visit, che avevo bottigliato, mi è parso meglio di questo, che è più fumo che arrosto.

      E venne il giorno merda gigante. ;)

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  4. Io ho un hype poderoso a riguardo,speriamo bene!
    E venne il giorno Dembo non mi puoi dire bombissima dàiiii
    XD XD XD

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    1. Io ero curioso, e ho avuto la conferma - ennesima - che Shyamalan è un fuoco di paglia. ;)

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    2. Bisogna solo abituarsi alla scena di marky mark che parla con le piante, dopodiché è tutta in discesa... io mi son cacato addosso, giuro

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    3. Secondo me, Fratello, quella sera eri ubriaco dopo essere uscito con me. ;)

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  5. Bene così!
    Speravo in una tua stroncatura, visto che io, il mio ego enorme e le mie personalità multiple invece non vediamo l'ora di osannarlo. :)

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    1. Sicuramente puoi tirarci fuori un bel post dei tuoi.
      Ma il film resta bruttino.

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    2. Quoto, impossibile osannarlo: è un film oggettivamente orribile e senza senso.

      Moz-

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    3. Io non sono stato così drastico, ma ci sta. ;)

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  6. Senza quel finale il film avrebbe avuto molto, molto meno senso. ;)

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  7. Me lo sentivo, cazzo.
    A questo punto faccio a meno di vederlo, grazie.

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  8. Non ho davvero voglia di vederlo, sai.
    Ho preso troppe delusioni di Shyamalan...

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    1. Ti capisco benissimo.
      Comunque, nonostante sia deludente, è meglio di certe schifezze che ha fatto in passato.

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  9. Ciao Forduccio, condivido la tua recensione in toto, Shamy questa volta ha toppato - Lo chiamo Shamy, dalla rece del mio blog, dato che ne ho parlato anche io - https://lafabricadeisogni.blogspot.it/2017/03/split.html
    Comunque Sia, a differenza tua ho apprezzato alcuni suoi film che molti bloggers cinefili o presunti critici hanno bocciato...e nella mia rece c'è anche un titolo da me amatissimo ^_^

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    1. Ha toppato sì, ma non più di quanto sia capitato in passato.
      Per me, Shambalà resta un fuoco di paglia.

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