Con l'estate, è regola non scritta del Cinema che si dia spazio, in sala, ad horror più o meno convincenti - spesso meno, ad essere onesti - di ogni genere: slasher, ghost stories o demoni che siano.
Questo Friend Request, diretto da Simon
Verhoeven - che, nonostante il cognome, non è figlio d'arte del mitico Paul -, è giunto al Saloon senza troppi entusiasmi da parte del
sottoscritto, spinto alla visione principalmente da Julez, come intrattenimento
da neuroni in vacanza eccezionalmente da pomeriggio - di norma
riserviamo gli horror per la sera, complici l'atmosfera e la nanna dei
Fordini -, e devo ammettere che, almeno nella prima parte, ha finito
quasi per sorprendere in positivo.
Niente di nuovo sotto il
sole, sia chiaro, dai passaggi tipicamente horror all'evoluzione dello script, ma l'idea
legata al concetto di "unfriend" figlio dell'epoca dei social che stiamo
vivendo ed il crescendo del personaggio di Marina - che ancora una
volta, in questa stagione, rievoca il concetto di strega, che pare stia
vivendo una sorta di seconda giovinezza in sala, considerato anche il
recente VVitch - portano a casa la pagnotta almeno fino a quando non si
entra nel vivo dell'azione e del confronto tra la protagonista e la sua
spaventosa nemesi rivelando tutte le pecche della scrittura alle spalle della pellicola: a quel punto, infatti, la stessa inanella una serie di epic fails
da record, che culmina con uno dei finali più inutili e poco
interessanti che il Cinema "di paura" abbia riservato ai suoi fan negli
ultimi anni, pronto a far precipitare la valutazione complessiva - che
comunque non sarebbe stata certo alta - ben al di sotto del livello della decenza.
Probabilmente,
se si fosse curato meglio l'aspetto "social" della vicenda senza
preoccuparsi di cominciare a mostrare troppo dei poteri "satanici" di
Marina, e non si fosse optato per una scrittura del passato di
quest'ultima già letta e riletta decine - e centinaia - di volte, l'intero progetto
avrebbe potuto quantomeno ambire ad essere considerato anche dai
veterani del genere un film vagamente interessante tra quelli giudicati
come mainstream: per il resto, nulla di particolare da segnalare
rispetto al cast - che risulterà comunque noto agli appassionati del
piccolo schermo -, agli effetti o al fatto che, a poche ore - e neppure
giorni - dalla visione il film finisca dritto dritto nel dimenticatoio
dell'inutilità.
Resta da ammettere, però, che i jump scare
risultano ben congeniati, tanto da essere felicemente accolti da un
veterano di questo tipo di pellicole come il sottoscritto, ormai praticamente
incapace di cagarsi davvero sotto guardando un horror: sono forse questi
la nota più lieta della realizzazione, lontana non solo dalle vette di cult dello stesso genere, ma anche dalla linea di demarcazione tra Cinema da considerarsi tale e quell'altra roba, che allontaniamo senza neppure renderci conto alla mattina, appena svegli.
Senza essere certi che si sia trattato di un incubo che si rispetti.
MrFord
Evitabile, ma non bruttissimo.
RispondiEliminaMi aspettavo molto peggio. :)
Anch'io mi aspettavo di peggio.
EliminaMa effettivamente brutto. ;)
odiato e cancellato :-)
RispondiEliminaOdiato no, rimosso sì. ;)
EliminaTu alle prese con un teen horror sui nuovi media è come me alle prese con un film sul wrestling girato dai Coen. :)
RispondiEliminaMi aspettavo perciò una stroncatura ben più pesante, ma ormai sei diventato troppo buono...
Magari arrivasse un film sul wrestling girato dai Coen! ;)
EliminaDetto questo, oggettivamente la prima parte non è così male. Sprofonda nella seconda.
Saltato a piè pari senza rimpianti ;)
RispondiEliminaNon ti sei persa nulla. :)
EliminaAnche a me era piaciuto l'inizio, che mi aveva convinta parecchio. Poi vabbé, è andato tutto in Wacca. Meglio Unfriended.
RispondiEliminaIn vacchissima.
EliminaPeccato, perchè poteva quasi essere guardabile.