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venerdì 1 luglio 2016

Turbo Kid

Regia: Francois Simard, Anouk Whissell, Yoann-Karl Whissell
Origine: Canada, USA, Nuova Zelanda
Anno: 2015
Durata: 93'







La trama (con parole mie): in un futuro prossimo in cui il mondo è devastato dall'olocausto post-atomico e vige la legge della giungla, un orfano cresciuto nel mito di un eroe dei fumetti che ha visto i genitori trucidati davanti ai suoi occhi per mano degli sgherri dello spietato Zeus, dispotico leader che controlla l'acqua nel territorio in cui il ragazzo vive, conosce nel corso di una delle sue peregrinazioni nelle wasteland Apple, una giovane stralunata che si rivela da subito interessata a lui.
Quando viene rapita dagli uomini di Zeus ed il giovane viene casualmente in possesso dell'equipaggiamento dell'eroe che pensava esistesse soltanto tra le pagine degli albi e nella sua immaginazione, le cose cambiano: divenuto Turbo Kid, l'improvvisato paladino del bene si metterà in cammino in modo da soccorrere la sua amica, dando inizio ad una vera e propria lotta all'ultimo sangue contro il despota ed i suoi sgherri.
Riuscirà dunque a portare a termine un'impresa così epica?










Quando, qualche anno fa, grazie al tam tam della blogosfera, recuperai Bellflower, opera alternativa, giovane e decisamente affascinante nata dall'impatto che Mad Max aveva avuto sull'immaginario dei suoi autori, pensai che non mi sarei più ritrovato in una condizione simile da spettatore: fortunatamente, invece, ogni tanto il Cinema mi smentisce ancora in positivo.
Giunto sugli schermi del Saloon sempre grazie al passaparola, Turbo Kid raccoglie di fatto il testimone del lavoro di Glodell sopracitato regalando al pubblico una storia scombinata, splatter, romantica e divertentissima che pare shakerare in un cocktail dal gusto davvero niente male i videogiochi e la cultura pop anni ottanta, Ken il guerriero, il già citato Mad Max, il primo Raimi ed i carpenteriani Fuga da New York e Fuga da Los Angeles - che prima o poi dovrò davvero decidere di riproporre qui al Saloon - sfruttando un protagonista fresco e molto "goonie", quasi una versione ancora più nerd dei vari Scott Pilgrim e soci, affiancato per l'occasione da una compagna tanto stramba da sembrare uscita dalla più stramba opera firmata da Charlie Kaufman e da una spalla spaccaculi che se non mi fossi ritrovato davanti guardando questo film, avrei giurato di aver inventato e scritto io stesso.
Se, a tutto questo, aggiungiamo un villain d'eccezione intepretato dal mitico Michael Ironside ed una serie di sgherri esteticamente perfetti - a cominciare dal muto e spietato braccio destro di Zeus -, uno spirito citazionista per nulla fastidioso ed una storia in grado di prendersi i suoi tempi per esplodere letteralmente in flash improvvisi di sangue e violenza da violento incubo tarantiniano, il gioco è fatto: Turbo Kid rappresenta, in questo senso, una delle ventate d'aria fresca più interessanti della scorsa, scialbissima - almeno in sala - primavera, quasi avesse raccolto il testimone dei cult dello scorso anno Kung Fury e The final girls, pellicole che hanno pescato a piene mani dal fortunatamente rivalutato decennio eighties presentando comunque e nonostante le ispirazioni marcate un'originalità ed una voglia di raccontare invidiabili in un'epoca cinematografica in cui pare latitare proprio l'ispirazione "buona".
Probabilmente, così come le pellicole citate poco sopra, anche Turbo Kid non è considerabile come "per tutti", e l'ideale, se non siete avvezzi al genere, sarebbe affrontare la visione accanto a qualcuno che, al contrario, in questo tipo di prodotti sguazza come uno squalo in una piscina di surfisti, pronto a mostrare tutte le potenzialità di produzioni di tal fatta figlie di questa nuova "corrente", purtroppo per ora colpevolmente ignorata dalla distribuzione italiana, che preferisce intasare le sale con film che si dimenticano già dai titoli di coda piuttosto che rischiare puntando su lavori come questo.
Poco importa, comunque: da queste parti crediamo forte in eroi come Turbo Kid, che riescono a raccontare e trasformare in immagini il grande amore per il Cinema che la mia generazione di appassionati prova, dagli outsiders in cerca di riscatto ed amore ai cowboys solitari e cazzuti.
In fondo, la strada verso il sogno è la stessa.
Cambia solo il modo di percorrerla.





MrFord





"Evviva il cross, evviva il motocross
rischiavo la mia pelle, evviva il motocross.
Lei lo metteva in moto e mentre uno aspettava accanto a un paracarro,
quell'altro mi picchiava
e non guardava dove
e se ne sono andati in tre sul mio motore,
lasciandomi soltanto la rabbia da ingoiare, la rabbia da ingoiare..."
Ivan Graziani - "Motocross" -






13 commenti:

  1. Yeah, anche per me bombetta. Ha un bel ritmo e dei personaggi riusciti e per di più un'estetica pazzesca che non fa mancare veri e propri geyser di sangue.
    Voglio il bluray

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    1. Lo voglio anch'io.
      Spero solo che facciano una versione almeno sottotitolata in italiano.

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  2. Strambo, strambissimo, a tratti pure troppo. Però tenerello tenerello e con il miglior personaggio femminile dello scorso anno dopo la Furiosa di Mad Max. Netflix lo ha proposto sottotitolato in italiano.

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    1. Davvero strambo, e davvero carino.
      Hai proprio ragione.
      Anche su Apple.

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  3. eh ma che figata il nuovo logo! Non potevi sceglierne di migliore
    (che poi oggi ho su la stessa maglietta)

    #Telepatia <3

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    1. Grande! La maglietta di Jaws ce l'ho anch'io! ;)

      Detto questo, tutto merito di Julez, come sempre! :)

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  4. Uno dei migliori non saprei, ma di sicuro una piccola bombetta che non si dimentica! :)

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  5. Appena l'ho finito di vedere, ho pensato: "Questo qui diventerà subito cult!"

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    1. Forse non così cult, ma di sicuro una piccola chicca.

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  6. Filmetto carino, però gli mancano gli spunti geniali di Kung Fury o le emozioni di The Final Girls...

    E poi Cannibal Kid resta sempre meglio Turbo Kid. :D

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    1. Vero sia rispetto a Kung Fury che a The final girls.
      Mentre non vero che Cannibal Kid sia meglio di Turbo Kid. ;)

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  7. Gran bell'omaggio al cinema anni 80, una bomba!

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