Produzione: BloodFilm Aragoni
Origine: Italia
Anno: 2015
Episodi: 4
Episodi: 4
La trama (con parole mie): il cacciatore di taglie Red Bill, leggenda sia per i criminali che per la gente comune, è in Messico sulle tracce di due ricercati quando, dopo aver dato sfoggio della sua velocità con la pistola e del suo cruento metodo legato alle prove dei suoi successi - una sacca nera all'interno della quale raccoglie le teste mozzate dei suoi bersagli una volta uccisi -, si ritrova ostaggio di uno psicopatico che si nutre delle sue vittime.
Tratto casualmente in salvo proprio dai banditi cui da la caccia Red Bill dovrà far fronte alle difficoltà, ai segni lasciati dai ricordi dolorosi legati all'uccisione della sua famiglia ed all'eventualità che non sarà lui a consegnare alle autorità la sacca che porta, pronta a garantire un'ingente somma di denaro a chi la consegnerà.
Riuscirà il cacciatore di uomini a sconfiggere i suoi due rivali?
Avere la possibilità di confrontarsi, che sia online o dal vivo, con altri appassionati del proprio "settore", permette una delle cose più interessanti che si possano chiedere alla passione in questione stessa: scoprire titoli e prodotti che non si conoscevano e che, forse, non si sarebbero mai neppure conosciuti.
Dai tempi in cui aprii le porte del Saloon ho avuto la fortuna di trovarmi in situazioni come questa numerose volte, ed ancora oggi sono sempre lieto di scoprire qualche titolo nuovo grazie al passaparola: nel caso di Quella sporca sacca nera, web serie western in quattro episodi scritta e diretta dal giovane e talentuoso Mauro Aragoni in Sardegna con un budget irrisorio e premiata negli States prima ancora che potesse essere conosciuta dalle nostre parti, è stato mio fratello a regalare al sottoscritto l'imbeccata.
Divorata in un paio di giorni di ritagli di tempo grazie anche al minutaggio, figlia del Western che tanto amo, del pulp tarantiniano e del Cinema di genere legato alle produzioni italiane anni settanta, Quella sporca sacca nera non solo è un vero e proprio saggio di tecnica - per quanto espressa attraverso mezzi produttivi limitati -, ma anche un interessante esperimento in termini di scrittura - ottima l'evoluzione, partita in termini molto tradizionali, del protagonista, soprattutto con il finale - e la dimostrazione che, quando passione e talento si incontrano, i risultati non possono che essere interessanti.
Senza dubbio il retaggio di Aragoni è legato a doppio filo a figure come quella di Sergio Leone, che con la Trilogia del Dollaro ha indubbiamente influenzato la Storia della settima arte, ed allo stesso modo del Maestro autore di Per un pugno di dollari il buon Mauro trasporta la Frontiera in territori a lui ben noti e congeniali - l'entroterra sardo, in questo caso - affidando al suo sanguinario e maledetto protagonista invece la parte più realistica e selvaggia di quello che doveva essere il vecchio West, lasciando il classicismo alla parte tecnica e visiva, alle inquadrature ed ai tempi dilatati e tenendo per lo script, le evoluzioni più crude della trama ed il finale il fatto che la stessa Frontiera doveva essere una vera e propria giungla all'interno della quale il forte schiacciava il debole e solo l'istinto, il talento e, a volte, la fortuna facevano la differenza tra vivere e morire.
L'esperimento, dunque, di Aragoni è senza dubbio riuscito, ed oltre a stimolare nel sottoscritto il desiderio di recuperare le altre opere del giovane cineasta sardo, ha finito per stuzzicare la curiosità rispetto ad un eventuale esordio dietro la macchina da presa del regista sostenuto, però, da una produzione che, in termini di costi, mezzi e possibilità possa dare al buon Mauro tutti gli strumenti affinchè il prodotto finale risulti ancora più potente.
Certo, poi, il dubbio che il salto di qualità in termini economici e distributivi possa nuocere al talento verace resta, ma pensare che in sala siano distribuite schifezze immonde e prodotti assolutamente meritevoli come questo restino confinati al tam tam della rete ha davvero il sapore del delitto nei confronti del Cinema: personalmente, il Saloon sostiene pienamente Quella sporca sacca nera ed il suo autore, che è stato in grado in tre quarti d'ora scarsi di farmi rivivere una stagione fantastica per il genere e per il Cinema italiano così come il fascino che la Frontiera - come setting ed ancor di più come concetto - non ha mai davvero perduto.
Ben vengano, dunque, i Red Bill con le loro accette, le pallottole, le teste mozzate, il sigaro consumato e le poche parole a ricordare quanto un certo tipo di Cinema è ancora vivo, e potente come pochi altri.
MrFord
"Ora ti voglio dire: c'è chi uccide per rubare
e c'è chi uccide per amore,
il cacciatore uccide sempre per giocare,
io uccidevo per essere il migliore."
Francesco De Gregori - "Buffalo Bill" -
e c'è chi uccide per amore,
il cacciatore uccide sempre per giocare,
io uccidevo per essere il migliore."
Francesco De Gregori - "Buffalo Bill" -
Una fordianissima web serie western?
RispondiEliminaE' troppo per me, potrei non sopravvivere. :)
In effetti mi sembri troppo pusillanime per cose come questa! ;)
EliminaLo seguo attentamente anche io, dietro al suo prossimo progetto ci sono tanti miei conterranei che stimo e che lavorano sodo affiché il risultato possa essere il migliore possibile. ;)
RispondiEliminaSpero anch'io, il ragazzo ha davvero un gran talento!
EliminaYeah, sembra figo e tosto come piace a noi..la recupero subito! Ottima segnalazione
RispondiEliminaSecondo me ti piacerà di brutto, Fratello! :)
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