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martedì 1 settembre 2015
Wes Craven (1939 - 2015)
Di norma, tutto si limiterebbe ad un semplice e diretto so long, senza troppi giri di parole.
E sinceramente pensavo che fino al giorno in cui avrei affrontato la morte di Clint, o di Sly, o Schwarzy, non avrei tirato fuori un post vero e proprio in occasioni come questa.
Ma al vecchio Wes Craven sento in qualche modo di doverlo.
Per essere chiari, non parliamo del mio regista preferito, neppure di genere - penso di avergli sempre preferito Carpenter -, ed ammetto che a pellicole assolutamente indimenticabili - il primo Nightmare su tutte - ed altre meno note ma ugualmente sorprendenti - La casa nera e Il serpente e l'arcobaleno - ha anche alternato titoli per il sottoscritto tremendamente sopravvalutati - Scream - ed altri decisamente dimenticabili - Cursed o My soul to take -.
Eppure al vecchio Wes devo davvero un pezzo della mia infanzia, perchè con L'ultima casa a sinistra, Le colline hanno gli occhi ed il già citato Nightmare ha trasformato i pomeriggi e le notti d'estate passate con mio fratello a muovere i primi passi nel mondo del Cinema passando dall'horror in qualcosa di mitico, come è giusto che sia all'età in cui si pensa di essere già piccoli uomini, e non più bambini, anche quando si finisce a tenere le mani davanti agli occhi al suono dell'artiglio di Freddy Krueger che si avvicina alle sue vittime, pronto a togliere loro tutto anche quando, come nei sogni, si pensa sempre di essere al sicuro.
In quei giorni che ricordo magici, Craven è stato uno dei primi grandi maestri in grado di mostrarmi un modo oscuro e diverso di raccontare storie e portarle sul grande schermo, le stesse che fino a quel momento avevo conosciuto solo attraverso film d'animazione prima, per ragazzi poi ed attraverso i Western con mio nonno o gli action con mio padre: e passando attraverso questi ricordi ormai lontani giungo dritto alla prima visione de La casa nera, un piccolo gioiello che deve ancora conoscere la fama che merita, o agli anni della mia formazione da cinefilo quasi radical, in cui cose come Il serpente e l'arcobaleno tennero alta la bandiera di un genere normalmente "basso" come l'horror, fino ad arrivare alla recente maratona dedicata a Freddy Krueger che, seppur in grado di mostrare il fianco degli effetti del Tempo del charachter, ha permesso agli occupanti di casa Ford di apprezzare una volta ancora il gusto macabro e profondamente ironico di questo vecchio leone del Cinema.
Aggirando, dunque, gli schemi consueti e di facciata tipici di queste occasioni, mi verrebbe da augurare a Mr. Craven di aver trovato davvero qualcosa, oltre, ed una via per confrontarsi ancora con gli incubi che era riuscito così intelligentemente a portare sullo schermo, alternando il terrore e l'umorismo nero tipico di chi ha una mente aperta e tagliente, roba cui il mitico artiglio kruegheriano fa davvero un baffo.
Grazie davvero, dunque, Wes.
E che tu abbia ora un'altra possibilità di goderti visioni agghiaccianti e paurosamente divertenti oppure no, sappi che è stato un onore godersi i tuoi film.
Anche quando ho finito per criticarli.
Ed è bello sapere di avere ricordi legati a tutto quello che hai regalato a questo vecchio cowboy e a tutti gli appassionati della settima arte.
So long, Wes.
E se ti capita, falli cagare tutti sotto.
MrFord
Mi trovo, come spesso accade, in perfetta sintonia. So Long, Wes
RispondiEliminaIn fondo siamo figli della stessa generazione, Gae. So long, Wes. Davvero.
EliminaSicuramente non il regista preferito neanche per me, ma è impossibile non volergli bene per quello che ha dato al cinema horror.
RispondiEliminaVero che non era solo quello, ma io lo ricorderò sempre come il papà di Nightmare.
La casa nera, l'ultima casa a sinistra e Nightmare i suoi capolavori...
Ciao Wes, insegna agli angeli ad avere gli incubi
Io ci aggiungo Il serpente e l'arcobaleno.
EliminaMitico Wes.
La cosa che ci fa più stare male è perdere un altro pezzo della nostra infanzia e adolescenza. Wes Craven ci ha (o meglio mi ha) terrorizzati quando eravamo bambini, e Scream era il film culto di quando eravamo sedicenni, e a rivederlo con gli occhi di un adulto forse lo si trova sopravvalutato. Fatto sta che è stato un pezzo di storia del cinema che ha rivoluzionato il genere horror. Chapeau.
RispondiEliminaScream non mi piacque allora, e continua a non piacermi oggi.
EliminaMa sono punti di vista.
Di fatto, comunque, Craven ha davvero segnato una generazione.
La maschera di Scream è un must, per me una delle più spaventose
RispondiEliminaIo sono più legato a quella di Jason, o di Leatherface, ma anche quella di Scream non è male.
EliminaNe sono convinto anche io! :)
RispondiEliminaGià. :(
RispondiEliminaChe perdita triste questa, davvero sembra che tutti noi abbiamo perso un pezzo della nostra storia, personale e cinematografica.
RispondiEliminaSenza dubbio: Craven ha influenzato, in un modo o nell'altro, tutti quelli della nostra generazione.
EliminaSoltanto per aver definito tremendamente sopravvalutato Scream, l'horror più divertente, importante e copiato degli ultimi 20 anni, meriti che Wes ti tormenti dall'Aldilà per l'eternità. :)
RispondiEliminaSoltanto per aver considerato Scream superiore a Nightmare, o Il serpente e l'arcobaleno, dovresti essere tormentato da Wes ben oltre l'Aldilà! ;)
EliminaDavvero una grande perdita...
RispondiEliminaPuoi dirlo forte, putroppo.
EliminaPensavo che la nostra è stata comunque una generazione fortunata...abbiamo conosciuto geni come Craven e Carpenter...ai ggiovani d'oggi al massimo capita Oren Peli....
RispondiEliminaSu questo non c'è alcun dubbio: film e registi come allora adesso se li sognano!
EliminaPresso il Khalasar l'horror va forte,non possiamo non essere in lutto!
RispondiEliminaSecondo me anche i cinefili non horror sono in lutto. Peccato davvero.
EliminaGrande Wes,gigantesco regista di immenso mestiere, capace di inventare qualcosa in ogni scena e dl lasciarmi dubbi sulle tecniche adoperate per realizzarle (ancora non capisco come abbia realizzato alcuni effetti visivi di Nightmare)
RispondiEliminaWes, nonostante abbia realizzato anche film clamorosamente brutti, è un vero e proprio mito della mia infanzia, ed un grandissimo artigiano del Cinema. Peccato se ne sia andato.
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