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giovedì 20 agosto 2015

Preacher - Incontri ed addii

Autori: Garth Ennis, Steve Dillon
Origine: UK, USA
Anno: 1997
Editore: Vertigo/Magic Press






La trama (con parole mie): alle spalle la battaglia con il Graal a Masada, nel Sud della Francia, Jesse, Tulip e Cassidy fanno ritorno negli States, pronti a rinsaldare alcuni legami mentre Starr si lecca le ferite giurando vendetta allo stesso Custer e alla sua banda, i cieli sono ancora in subbuglio e il Santo degli assassini pianifica un nuovo round con Genesis ed il suo possessore.
Giunti a New Orleans, però, i nostri finiranno per incrociare il cammino del giovane disperato Facciadiculo ma anche di un gang di aspiranti vampiri pronti a fare la pelle a Cassidy e a chiunque si metta tra loro e la preda che si sono prefissati di catturare: peccato che questa preda - spalleggiata da cazzutissimi amici - non sarà così semplice da appendere nella bacheca dei trofei.
Come se tutto questo non bastasse, poi, tra il vecchio Cass e Tulip nascono ruggini che, forse, neppure Jesse potrebbe lasciarsi alle spalle.











La cavalcata del vecchio Ford nei territori pulp, ironici, sexy e violenti di Preacher prosegue inesorabile, confermandosi una rilettura in grado di regalare emozioni forti come la prima volta, personaggi indimenticabili e situazioni ben oltre il limite del grottesco, Fede e Passione, Morte e Vita, e chi più ne ha, più ne metta.
Con il quarto volume dedicato alle avventure del reverendo Custer, la premiata ditta Ennis e Dillon tira un pò il fiato, abbassando il tiro e la prepotenza delle proprie azioni confezionando, di fatto, il capitolo maggiormente di passaggio della saga: con questo, però, non pensiate di andare incontro al più classico passo indietro di autori sazi del loro successo e dello status di cult guadagnato dalla loro creature.
Perchè Jesse Custer, Tulip, Cassidy ed i loro amici e nemici non sono semplici charachters, bensì vere e proprie tempeste pronte a fare a polpette il cuore, lo stomaco ed il sesso dei loro lettori, anche quando, di fatto, decidono di prendersi una pausa dai massimi sistemi per concentrarsi su di loro: e così, proprio quando "riposo" pare essere la parola d'ordine, eccoci proiettati in una battaglia nel cuore delle paludi del bayou, incastrati in riti voodoo sfruttati come veicolo per scoprire la natura di Genesis mentre un gruppo di giovani sbandati wannabe vampiri rischiano di fare a fettine il nostro culo, incuranti delle conseguenze.
Quello che, però, finisce per essere ricordato maggiormente di Incontri ed addii, è da ricercarsi nel ritorno del mitico Facciadiculo, che da questo momento in poi, complici proprio i nostri Jesse e Cass, rinascerà definitivamente come icona musicale e pop, quasi Ennis si fosse divertito, ai tempi, a scimmiottare il fenomeno Nirvana che solo pochi anni prima aveva scosso nel profondo il mondo del rock e gli adolescenti di tutto il globo, in un paio di pagine che sono un vero e proprio Capolavoro di ironia e storytelling - quelle in cui Starr, sfregiato da Custer nel volume precedente, esplora l'universo delle parrucche e dei cappelli per coprire i segni della lotta davanti allo specchio - e soprattutto in uno degli eventi cardine del rapporto tra Jesse, Cass e Tulip, con la dichiarazione d'amore del vampiro alla donna del suo migliore amico.
Uno di quei triangoli che non si vorrebbero mai e poi mai vivere, e che di norma non promettono niente di buono per nessuno: da qualunque lato si guardi una cosa del genere, infatti, non esiste una soluzione che non comporti una sconfitta, se non singola, quantomeno "di gruppo".
L'interrogativo, dunque, rispetto a come i nostri tre inseparabili main charachters usciranno da questa situazione che potrebbe rivelarsi il loro punto debole più terrificante funge da traino per quella che, di fatto, passati i due special dedicati al Santo degli assassini, Facciadiculo stesso e i due indimenticabili sgherri della nonna di Jesse, Jody e J.D., rappresenta l'anticamera per la seconda metà della saga del reverendo più pulp della Storia del Fumetto - e probabilmente non solo -.
La cosa interessante, umana e profondamente goduriosa del lavoro di Ennis e Dillon, poi, è che anche avendo ben chiara quale sarà la strada dei nostri, si finiscono per provare emozioni forti come fosse la prima volta: in fondo, con Preacher si torna vergini per poter godere - o soffrire - di nuovo.
E sempre più forte, e sempre più a fondo.
Come tutte le grandi storie ed i grandi personaggi meritano.





MrFord




"You can kiss my ass goodbye
when I feel the wind blow
see a ghost in the road
and headlights are a beautiful sight."
Ryan Bingham - "Ever wonder why" - 




7 commenti:

  1. Sempre più curioso riguardo a questo fumetto

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  2. Appassionante davvero, viene voglia di leggerli tutti! ;-)

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  3. Ford, a forza di parlarne, ce lo stai facendo odiare, 'sto Preacher! XD

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  4. Bara, ho già letto e straletto tutto Preacher più di una volta, e già ti preannuncio che nel weekend troverai anche il post dedicato proprio a Quei bravi ragazzi! ;)

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