Pagine

martedì 3 febbraio 2015

Fury

Regia: David Ayer
Origine: USA, Cina, UK
Anno:
2014
Durata:
134'






La trama (con parole mie): nel cuore della Germania nazista ormai messa alle strette dagli Alleati l'avanzata dell'esercito americano è resa difficoltosa dalla resistenza degli ultimi gruppi di soldati tedeschi ancora dotati di carri decisamente più potenti e pericolosi di quelli in dotazione agli statunitensi.
A bordo del Fury, che dallo sbarco in Normandia ha viaggiato attraverso mezza Europa senza smettere di combattere, si trovano il sergente e comandante dell'equipaggio Wardaddy ed i suoi uomini Bible, Gordo e Coon-Ass, rimasti privi del loro tiratore, morto durante una delle ultime azioni della squadra.
Per sostituirlo viene assegnato al manipolo di soldati il giovanissimo Norman, un ragazzino spaurito che nell'esercito ha fatto solo il dattilografo catapultato da un giorno all'altro nello stomaco certo non ricco di attrattive della guerra sul campo.
Il giovane, inizialmente terrorizzato dalla situazione e dai compagni di viaggio, finirà per crescere sotto l'ala protettrice dello stesso Wardaddy, imparando sulla pelle il dolore di un'esperienza così terribile.








Con ogni probabilità, la Guerra è fin dall'alba dei tempi una delle realtà in grado di portare a galla l'indiscutibile peggio dell'Uomo, i suoi lati oscuri, l'istintività animalesca da Legge della giungla che guarda solo alla sopravvivenza e al dominio.
L'Orrore, per dirla come il Kurtz di Apocalypse Now.
Eppure, nonostante questo fatto sia quasi indubbio, anche lo spettatore più distante dalle pellicole legate a doppio filo alla stessa finisce, una volta posto di fronte al "fatto", vittima di un fascino quasi irresistibile, fosse anche poi negato da una successiva critica ferocemente negativa: e, onestamente, non ne sono affatto stupito.
In fondo, quei lati oscuri e quel peggio cui accennavo poco sopra, fanno parte di ognuno di noi, ed ognuno di noi, con le diversità legate al carattere ed alla formazione, in situazioni estreme - e non c'è nulla di più estremo della Guerra stessa - dovrebbe fare i conti con loro, inevitabilmente: la varia umanità mostrata da David Ayer a partire dall'equipaggio del suo Fury ne è una dimostrazione lampante, dal giovane Norman, timido dattilografo pronto, passo dopo passo, a trasformarsi in "Machine", fino a Don "Wardaddy", paterno quanto militare, nel senso più autoritario e crudele del termine, passando per Bible, Gordo e Coon-Ass.
Protagonisti che non sono affatto positivi, ma che, dal tesissimo pranzo in casa delle due donne tedesche - forse la scena più intensa della pellicola - allo scontro con lo squadrone di SS, mostrano tutte le sfumature - che, per l'appunto, non devono essere necessariamente positive - dell'umanità, soprattutto se portata sul campo di battaglia: si potrebbe, in questo senso, considerare Fury una sorta di versione molto più badass e sporca di Salvate il soldato Ryan, l'ennesimo ritratto - ed il secondo in poco più di un mese di uscite in sala, insieme ad American Sniper - della grottesca realtà generata dal conflitto, con gli squilibri fisici e psicologici portati a galla, i massacri, il fatto che, da un lato e dall'altro della barricata, finiscono per trovarsi persone che lottano principalmente per riportare a casa la pelle e convinte di essere dalla parte giusta - interessante, in questo senso, proprio il confronto tra il già citato pranzo pronto a stimolare i più bassi istinti della squadra di Wardaddy ed il finale, con una salvezza giunta grazie alla pietà mostrata da uno dei membri delle mostruose SS -, e che la situazione di stress, il contatto con la violenza e la paura rendono inevitabilmente più pericolose di quanto loro non si sarebbero probabilmente mai immaginate di essere.
La cornice, poi, ben si adatta, con il suo fango ed una fotografia decisamente autunnale, all'atmosfera densa e pesante che stringe il cuore dei soldati, costringendoli a proteggersi mostrando un'aggressività a tratti assurda ed esagerata - sono rimasto decisamente colpito dal charachter di Norman, passato dalla paura di sparare alle sventagliate di mitragliatore al grido "Fuck the Nazi" lanciato abbattendone a decine -: la Guerra, come concetto e realtà, resta una delle piaghe più terribili con le quali finiamo per fare i conti, ed effettivamente dovremmo ritenerci fortunati ad essere cresciuti in un'epoca che non ha avuto conflitti "mondiali" sull'altare dei quali sacrificare milioni e milioni di vite.
Certo, illudersi che possa un giorno tutto finire e la Pace trionfare è onestamente assurdo - e lo scrivo con profondo rammarico -, principalmente per colpa della nostra Natura: in fondo, per quanti progressi si possano archiviare, restiamo comunque animali, spinti da un'istintività che porterà inevitabilmente ad un confronto certo non civile con chi, ai nostri occhi, avrà minacciato quello che consideriamo nostro, e che vorremmo sempre proteggere.
Ed è curioso quanto Norman, nell'epilogo, venga ribattezzato "eroe".
Perchè la Guerra non lascia eroi, da una parte o dall'altra.
O vincitori, o vinti.
Solo sopravvissuti.
Alla "furia" dell'Umanità stessa.




MrFord



"Breathe in deep, 
and cleanse away our sins
and we'll pray that there's no God
to punish us and make a fuss."
Muse - "Fury" - 




 

31 commenti:

  1. Mah...questo è un filmetto che non lascia il segno per quanto mi riguarda, l'ho trovato abbastanza mediocre, non regge proprio il confronto con un prodotto come Band of Brothers, al quale si ispira (male), e non è nemmeno degno di stare in uno stesso post con Apocalypse Now.
    Detto questo, condivido la tua conclusione sulla parola "eroe".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capisco bene l'associazione a Band of brothers, anche se io l'ho trovato discreto e nel complesso ben riuscito.
      Senza dubbio, Apocalypse now resta su un altro pianeta. :)

      Elimina
  2. Filmone.E' tipo il terzo film di guerra che apprezzo veramente in vita mia(con Il nemico alle porte e Salvate il soldato Ryan),bella la caratterizzazione dei personaggi,la regia,la fotografia,bella storia.Ho visto i miei nonni e i loro racconti sulla guerra in diversi momenti del film,e la scena a casa delle due tedesche è indimenticabile.Un'illusione di normalità in un mondo impazzito.
    Mi è piaciuto anche molto nel finale,quando
    SPOILER
    Norman viene visto sotto il carro dal nazista,che per un attimo esita ma poi decide di lasciar vivere quel ragazzo solo e spaventato.
    FINE SPOILER
    Bravissimo Logan Lerman fra l'altro!Come dicevo già,la mia visione del film è anche stata arricchita da un sacco di info interessanti snocciolate dal mio Sire,che di seconda guerra mondiale è superappassionato,ma certo l'interessante era sopratutto il lato umano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A dire il vero io non ho amato molto Il nemico alle porte, e sia questo che Salvate il soldato Ryan non sono più che discreti: ma di sicuro una visione se la merita tutta.

      Elimina
  3. temo di aver già dato quest'anno per quanto riguarda i film di guerra...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se non è il tuo genere, effettivamente potresti trovarlo un pò troppo "di guerra", per l'appunto.

      Elimina
  4. non è il mio genere ma uno sguardo non gli si nega di certo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siamo lontani dalle pietre miliari del genere, ma funziona ed è una solida visione. Buttati.

      Elimina
  5. Nella scena della pietà mostrata da una delle SS da te citata c'è tutta la differenza tra un buon film di guerra come questo e una robetta chiaramente di parte come American Sniper...
    Oltre al fatto che qui ci sono una regia molto cruda che non si limita a scimmiottare Matrix, dialoghi niente male, personaggi ben delineati...
    e insomma con American Sniper questo film per fortuna non c'entra niente. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La stessa pietà mostrata da Brad Pitt quando Don costringe Norman a sparare al tedesco!? ;)
      Stando a quello che scrivi, allora, Salvate il soldato Ryan dovrebbe essere il film di guerra migliore della Storia del Cinema: ma dimenticavo, quello è Spielberg, quindi necessariamente farà cagare.
      Ahi ahi, sento puzza di pregiudizi niente male, qui!

      Elimina
    2. Che fai, Ford, mi attribuisci pensieri (cannibali) che io non ho mai espresso?
      Questo sì che è avere pregiudizi...
      Mai detto che un film di Spielberg faccia cagare, solo War Horse che, va beh, fa davvero cagare, mica è colpa mia. :)

      Quanto alla scena di Brad Pitt, è appunto la dimostrazione di come questo film americano in maniera obiettiva mostri che anche i militari americani possono essere spietati quanto e più dei nazi.

      Elimina
    3. Quindi in questo caso Brad Pitt spietato è un segno di obiettività, mentre Bradley Cooper che spara ai bambini è un segno di spietata propaganda!? C'è qualcosa che non mi torna. ;)

      Elimina
    4. Sì, perché in American Sniper si celebra un tizio che spara ai bambini come uno dei più grandi eroi dell'America contemporanea...

      Elimina
    5. Guarda che la celebrazione l'hai vista solo tu con i tuoi amici radical chic più estremisti! ;)

      Elimina
  6. Ma m'incuriosiva per la resa...ma se come temo e' una rimasticatura di Band Of Brothers gnnaaa'pozzo ffa'..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La resa è buona, ma senza dubbio nulla di nuovo rispetto a Band of brothers o Salvate il soldato Ryan.

      Elimina
  7. Io l'ho trovato davvero un ottimo film messo in scena con un realismo totale, con personaggi credibili, corpi straziati ovunque e quella cazzo di scena totale del pranzo che me la sogno ancora la notte.
    Poi vabbè quando si sfidano i due tank nel campo mi stavo cacando addosso, difficilmente rivedremo qualcosa di così bello a mio avviso

    Sei stato un po' freddino contavo in 3 bicchieri belli pieni ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahaha mi spiace Fratello: è sicuramente un buon prodotto, ma onestamente non mi ha dato il brivido che pensavo, forse perchè mi ha ricordato parecchi altri titoli di guerra.
      Comunque, roba buona.

      Elimina
  8. Ad esser sincero non mi convince molto.
    Penso che che lo vedrò più in la...

    RispondiElimina
  9. Nonostante la presenza di Eastwood jr non mi ispira molto, devo ammettere...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In realtà Eastwood Jr fa proprio una comparsata, niente che si ricordi davvero! ;)

      Elimina
  10. Mi ispira molto, Ayer ha potenzialità grandissime. Non vedo l'ora di guardarmelo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ayer spacca anche secondo me, eppure sono convinto che il suo meglio debba ancora mostrarlo.

      Elimina
  11. Ma Lebanon non lo cita nessuno? Se penso a un film sui tank mi viene subito in mente quello...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io preferisco non pensare a Lebanon: mi fece incazzare e cagare tantissimo. ;)

      Elimina
    2. Incuriosito dalla tua risposta (a me il film piacque molto), sono andato a recuperare la tua rece... e posso risponderti sì, il ventenne Maoz era in uno dei primi carri armati che invasero il Libano...

      Elimina
    3. A me invece non piacque per nulla: un compiacimento della violenza eccessivo, voyeuristico, troppo radical per i miei gusti.
      Peccato scoprire che l'autore non sia riuscito a trasmettere al meglio la sua esperienza diretta.

      Elimina
  12. Mi sa di sventolata patriottica e la presenza di Pitt non mi convince (trovandolo bravo solo in una manciata di film) però come si dice: tutti meritano una possibilità.

    RispondiElimina