Regia: Dan Gilroy
Origine: USA
Anno: 2014
Durata: 117'
Durata: 117'
La trama (con parole mie): Lou Bloom è un uomo ossessionato dal successo e dall'affermazione, nutrito dalla rete e dalla cultura "fai da te", protagonista di una sorta di american dream per il momento realizzato solo nella sua testa che vive di espedienti.
Quando, per caso, si ritrova testimone di un incidente stradale, decide di gettarsi a capofitto nel mondo del giornalismo d'assalto, reinventandosi reporter per le strade di una Los Angeles abbracciata dalla notte.
Assunto un collaboratore ed avviato un proficuo rapporto con un canale televisivo locale, Lou si dedica con tutte le forze alla ricerca di servizi sempre più vicini al limite imposto dall'etica mettendo la sua realizzazione davanti ad ogni cosa, ad ogni costo: quando, una notte, giunge sul luogo di un omicidio prima della polizia riprendendo i due assassini, la posta in gioco si alza come non era mai capitato prima.
Una delle caratteristiche fondamentali di un'opera - sia essa letteraria, cinematografica, musicale o artistica in genere -, almeno per quanto riguarda questo vecchio cowboy, è sempre stata il cuore, quella scintilla che permette allo spettatore - parlando ovviamente di pellicole - di entrare in sintonia con quello che si trova di fronte: non è un mistero, in fondo, che quando un autore finisce per raccontare qualcosa che ben conosce, imbocca una sorta di corsia preferenziale rispetto a chiunque sia "dall'altra parte".
E non è un caso che i miei favoriti - i cosiddetti "fordiani" - siano tutti legati a questi concetti, da Eastwood - il rapporto tra padri e figli - a Cash - il conflitto tra la parte oscura e quella sacra -, da Nesbo - il fascino della dipendenza e la presenza per chi amiamo, sempre e comunque - a persone portate sullo schermo ma assolutamente reali - il Jean Dominique di The agronomist -.
Jonathan Demme, che firmò lo straordinario documentario appena citato, portò sullo schermo anche uno dei grandi Capolavori del Cinema USA moderno, Il silenzio degli innocenti: e perfino lì, in quella cella, o nell'agghiacciante telefonata che chiudeva la pellicola, si finiva quasi per empatizzare con il genio terrificante di Hannibal Lecter.
Come nella camminata claudicante divenuta fiera di Kaiser Soze.
O nella follia innevata di Tony Montana.
Tutti i grandi "cattivi" finiscono, in qualche modo, per affascinare almeno una piccola parte del "cattivo" che è in noi.
L'unica eccezione che ho potuto riscontrare nel corso della mia vita è rappresentata da Grenouille, protagonista indimenticabile dell'altrettanto indimenticabile Il profumo di Patrick Suskind, uno dei romanzi più importanti della mia storia di lettore e, probabilmente, uno dei dieci che porterei su un'isola deserta: le vicissitudini dell'assassino alla ricerca del profumo perfetto evocano ancora oggi immagini straordinarie, nonostante, ai tempi, per la prima volta mi accorsi del desiderio irresistibile di prendere le distanze da quel main charachter così rivoltante e disgustoso, tanto da comprendere il fastidio che lo stesso finiva per generare negli altri che incontrava pagina dopo pagina.
Dan Gilroy, al suo esordio dietro la macchina da presa - non proprio giovanissimo, considerata la classe cinquantanove -, è riuscito a farmi sentire per la seconda volta in quel modo con una sicurezza ed una padronanza del mezzo cinematografico spaventose, talmente salde da far dubitare non solo dell'esistenza di un concetto di fiction, ma di materializzare quello di giornalismo - ovvero cronaca dei fatti, non partecipazione - sostituendo, di fatto, con esso la magia del Cinema.
Lo sciacallo è un film profondamente odioso e disturbante, grottesco e caricaturale, forse perfino troppo facile nella cinica crudeltà di certi passaggi - i confronti tra Lou ed il suo aiutante Rick, l'ascesa dello stesso Lou -, che molto probabilmente non amerò mai e poi mai come un altro grande ritratto in notturna di L. A., Collateral, fotografato altrettanto bene eppure gelido come una scossa dritta nel cervello avendo ingoiato un boccone troppo grande di gelato, eppure a suo modo indimenticabile, rispetto alla stagione che volge al termine.
E dalla strepitosa performance di Jake Gyllenhaal - mai così bravo e diverso dalle sue incarnazioni precedenti, capace di rendere alla perfezione il lato quasi psicopatico, e non solo voyeuristico del suo personaggio, in bilico tra composta e falsa cortesia ed aggressività da predatore - a sequenze da brividi - l'inseguimento per le strade nel finale -, tutto pare ricondurre ad un'unica, terribile conclusione: Lo sciacallo non è Cinema, non è cuore, non è quella scintilla, ma resta e resterà clamorosamente grande.
Da fan del lato oscuro e da persona pronta spesso e volentieri a farsi tentare dallo stesso, onestamente non sono felice che sia così: perchè sapere che esistono pellicole come questa, in giro, e che in qualche modo finiscono per fotografare la realtà, riesce a fare paura più di qualsiasi horror.
Nello sguardo oltre la macchina di Lou che s'incrocia con quello del killer appena uscito dall'auto ribaltata c'è l'incontro di due predatori, neanche fossimo nel cuore della giungla (urbana) della vita: uno stringe una pistola, è coperto di sangue, è senza dubbio un carnivoro, ed aggredisce qualunque cosa rappresenti per lui un ostacolo, mantenendo il suo status di leone alfa; l'altro brandisce lo strumento principe della comunicazione moderna, vive tra le ombre, mangia quello che gli conviene mangiare, e quando vede un ostacolo, tiene ben salde le zampe che gli permetteranno di saltare all'ultimo secondo, da buono sciacallo.
Uno ha il cuore, pur se nero. L'altro no.
Uno scaglia fulmini e saette dalla sua arma, l'altro illumina il mondo che vuole sia mostrato al mondo per poterlo indirettamente controllare.
"Al mondo ci sono due tipi di uomini: quelli che hanno la pistola e quelli che scavano. Tu scavi.", recitava Eastwood in Il buono, il brutto, il cattivo.
Ma quello è Cinema.
Lo sciacallo è più simile a quello che troviamo quando le luci si spengono, usciamo dalla sala e veniamo vomitati nel mondo.
Niente più sogni.
Due predatori.
Chi pensate avrà vinto?
MrFord
"Straight out of hell
one of a kind
stalking his victim
don't look behind you
nightcrawler
beware the beast in black
nightcrawler
you know he's coming back
nightcrawler."
one of a kind
stalking his victim
don't look behind you
nightcrawler
beware the beast in black
nightcrawler
you know he's coming back
nightcrawler."
Judas Priest - "Nightcrawler" -
mi hanno detto che meritava. nelle sale però c'è stato un cazzo ed anche meno
RispondiEliminaMerita eccome. Recuperalo, in giro si trova.
EliminaNon vedo l'ora di vederlo!Adoro Jake e mi sa che qua deve aver fatto una gran performance \m/ \m/
RispondiEliminaPuò essere che sia la migliore della sua carriera.
EliminaDa vedere assolutamente.
Eccoci qua!Finalmente recuperato,qualche sera fa.
EliminaJake bravissimo come me l'aspettavo,e tutto il film funziona perfettamente.Fa paura che sìa spietatamente vero,io ogni volta che vedo in tv certi servizi,con questi reporter che vanno dal genitore che ha appena perso il figlio a fare domande dalle ovvie risposte,mi incazzo come una bestia.Non è molto diverso(benchè ovviamente qui sìa estremizzato)da Louis che va a filmare le varie disgrazie più da vicino possibile.Mi è piaciuto molto il suo atteggiamento di superficie compostissimo,esageratamente cortese,che nasconde invece un cinismo ed un anima nerissima.
Molto bello e calzante il tuo paragone fra i due predatori che si guardano nel finale!Ci sta tutto.
Ci sta eccome, e sono contento ti sia piaciuto.
EliminaOttimo film davvero, con un Gyllenhaal pazzesco ed una regia davvero notevole.
grande , grandissimo film e ottimo pezzo!!!
RispondiEliminaMuchas gracias, Bradipo!
EliminaE grande film, davvero.
Film bellissimo, con un Gyllenhall mai così in parte.
RispondiEliminaNon sbaglia mai, ma qui si è superato proprio.
Concordo, forse la sua interpretazione migliore di sempre.
EliminaPer un ottimo film, tra l'altro.
grande Gyllenhall, ma il film manca un po' di sorpresa. è quello che ti aspetti che sia. punto. bello, ma mi aspettavo di più
RispondiEliminaSecondo me è colpa del distacco emozionale dal protagonista. Anche per me è stato così. Ma davvero ottima pellicola.
Eliminain effetti in certo modo può sembrare un film documentario tipo "Mondo movie" (http://it.wikipedia.org/wiki/Mondo_movie)
RispondiEliminaIl confine tra fiction e documentario è stato labile per tutta la visione. Bravissimo Gilroy a trasmettere questa sensazione.
EliminaDisturbante e cinico come il suo protagonista. La mezz'ora finale adrenalinica che culmina con l'inseguimento, me la sono proprio goduta al cinema.
RispondiEliminaLa parte dedicata all'inseguimento è un pezzo di bravura allucinante.
EliminaOttimo Gilroy, e strepitoso Gyllenhaal.
io invece da buon cattivone questo film e questo personaggio li ho amati.
RispondiEliminabasta con i duri dal cuore tenero fordiani! :)
Secondo me sei meno cattivo di quanto non sia io, comunque se fossi un attore in questa parte ti ci vedrei proprio bene! ;)
Eliminaio non lo ho visto. Ma tre bicchieri ben oltre l'invito a vederlo
RispondiEliminaciao
Suara
Suara, se ti capita recuperalo. Merita alla grande.
EliminaPer me è in top 5 del 2014 insieme a Boyhood e Interstellar... Devo ancora stabilire quali saranno gli altri due film...
RispondiEliminaPer me non sarà top 5, forse 10, chissà.
EliminaSu Boyhood concordo, Interstellar, invece, mi sa tanto che sarà più in basso.
Io con interstellar sono uscito pazzo... L'ho visto due volte, e forse andrò a vederlo pure una terza volta...
EliminaInterstellar è un ottimo prodotto, ma sinceramente mi aspettavo molto di più. Bello da vedere, comunque, questo è sicuro.
EliminaUn film che avrei dovuto vedere ma non ho fatto in tempo, penso che a questo punto lo recupererò in dvd.
RispondiEliminaE vedrai che ti colpirà inevitabilmente. Non perdertelo di nuovo!
Eliminasi è un film incredibile :)
RispondiEliminaDecisamente potente davvero.
EliminaDavvero una bella sorpresa questo film, mi è piaciuto tantissimo. Oltre al personaggio interpretato magistralmente da Jake ho particolarmente apprezzato anche la giornalista sanguinaria e il dipendente disperato.
RispondiEliminaBaingiu
Personaggi e comparto tecnico a parte, comunque, è il contenuto a colpire dove fa più male.
EliminaLo devo ancora recuperare... felice che merita molto!
RispondiEliminaMerita alla grandissima. Recuperalo!
EliminaÈ lì che mi guarda da due giorni, so che è una bomba ma ancora non l'ho visto... in compenso mi son sparato i primi 2 terminator ed ho goduto forte, così ci tenevo a dirtelo... ;-)
RispondiEliminaUno di questi giorni me lo guardo che Jake con la fazza da matto promette bene
Fratello sto leggendo La vera storia del pirata long john silver, conosci? tostissimo, roba per noi fatta e finita
Prima o poi devo recuperarli anche io, i primi due Terminator!
EliminaQuesto, comunque, devi recuperarlo presto, perchè è una piccola bomba!
Non conoscevo il libro, mi sa che me lo segno!
E se pure il Ford lo promuove, allora devo vederlo per forza!
RispondiEliminaSenza se e senza ma. Gran film davvero.
Elimina