Regia: Oliver Blackburn
Origine: USA
Anno: 2014
Durata: 86'
Durata: 86'
La trama (con parole mie): Justine, un'universitaria con problemi di soldi impossibilitata a fare ritorno a casa per il Giorno del Ringraziamento, finisce per restare sola nel campus nel pieno delle vacanze. Dopo essersi goduta l'isolamento forzato e concentrata sullo studio, la ragazza decide di passare la serata della Festa mangiando schifezze e condividendo le stesse con le guardie di sicurezza del campus: quando, al market più vicino alla facoltà, viene avvicinata da una misteriosa fanciulla che non tarda a ribattezzarla Kristy, tutto cambia.
La giovane, infatti, è a capo di un gruppo che si diletta a prendere di mira, cacciare, uccidere e filmare persone da loro ritenute bersagli, simboli di qualcosa che odiano e desiderano distruggere.
Da quel momento in poi per Justine inizia una notte da incubo, attraverso la quale dovrà passare lottando con le unghie e con i denti per la propria vita.
Come tutti noi ben sappiamo - e ormai, purtroppo, appassionati e non - l'horror è senza dubbio ben lontano dal vivere una delle sue stagioni migliori, ed i titoli davvero interessanti - o almeno in parte tali - finiscono per essere merce sempre più rara, almeno quanto la sensazione di tensione e terrore provata nel corso della visione di una pellicola.
Non troppo tempo fa, grazie ad un paio di segnalazioni venute dalla blogosfera - sempre utilissima per scovare le purtroppo numerosissime opere che non vedranno, probabilmente, mai la luce, sala o home video che sia, in Italia - è giunto all'attenzione del Saloon questo Kristy, prodotto low budget - considerato lo standard a stelle e strisce - che ripesca dal bacino del survival e del thriller, cercando di mescolare le memorie dei vari Non aprite quella porta a cose strepitose come Eden Lake.
Senza dubbio siamo ben lontani dal valore di entrambi gli esempi appena citati - veri e propri cult -, eppure il lavoro di Oliver Blackburn funziona come pochi che siano capitati da queste parti negli ultimi mesi, riesce a trarre da uno spunto tutto sommato già sentito - il gruppo di psicopatici in caccia della protagonista solo apparentemente indifesa - un buon prodotto d'intrattenimento in grado di inquietare e sfruttare al meglio il setting - un campus universitario all'americana, con tanto di aree lounge, piscina, biblioteca e chi più ne ha, più ne metta possiamo solo sognarci qui - senza appesantire troppo il risultato finale grazie ad un ottimo ritmo, belle trovate - anche se telefonata, quella del "firework" dell'epilogo è davvero efficace -, un minutaggio giusto per questo tipo di titoli ed un approccio assolutamente senza pretese - se non, anche se solo in parte, nella spiegazione della natura delle aggressioni, forse agganciata nella speranza di poter lavorare ad un eventuale sequel in caso di successo ripercorrendo, di fatto, più le orme del recente brand dedicato a La notte del giudizio che non ad altri horror -.
Complice di questo successo - almeno considerate le premesse - sicuramente anche il cast, decisamente azzeccato sia per quanto riguarda la protagonista Haley Bennett che per l'inquietante leader della setta di aggressori Ashley Green, che finalmente abbandona i panni inguardabili della sensitiva della saga di Twilight per regalare al pubblico brividi veri, che tutti gli sbiaditi vampiri della nuova generazione possono solo sognare di procurare.
Interessanti anche gli sgherri mascherati della ex succhiasangue, caratterizzati benissimo nonostante, di fatto, non mostrino il proprio volto: certo, non tutte le cose funzionano alla perfezione - soprattutto in fase di scrittura -, eppure il risultato e l'impegno ci sono tutti, ed alcuni passaggi convincono senza ombra di dubbio - il supermarket iniziale, il confronto nel locale delle docce -, finendo per portare Kristy su un piedistallo rispetto a quelle che sono state le proposte di genere che ci sono toccate nel corso di questo duemilaquattordici decisamente scialbo, da questo punto di vista.
In un certo senso, si potrebbe dire che Blackburn sia riuscito a cogliere il fascino dello stile "fuori orario" pur non avendo ancora le carte in regola per giocarsela artisticamente a quei livelli - straordinari, nel caso dell'inarrivabile filmone di Scorsese -, sfruttando le sue carte al meglio e, se non altro, stuzzicando gli spettatori abbastanza affinchè salisse la curiosità di vederlo in azione di nuovo.
Considerati un campus deserto, mezzi limitati, un guardiano notturno interpretato da uno dei residuati del magnifico Six Feet Under, direi che si è già superata di parecchio la promozione.
Non troppo tempo fa, grazie ad un paio di segnalazioni venute dalla blogosfera - sempre utilissima per scovare le purtroppo numerosissime opere che non vedranno, probabilmente, mai la luce, sala o home video che sia, in Italia - è giunto all'attenzione del Saloon questo Kristy, prodotto low budget - considerato lo standard a stelle e strisce - che ripesca dal bacino del survival e del thriller, cercando di mescolare le memorie dei vari Non aprite quella porta a cose strepitose come Eden Lake.
Senza dubbio siamo ben lontani dal valore di entrambi gli esempi appena citati - veri e propri cult -, eppure il lavoro di Oliver Blackburn funziona come pochi che siano capitati da queste parti negli ultimi mesi, riesce a trarre da uno spunto tutto sommato già sentito - il gruppo di psicopatici in caccia della protagonista solo apparentemente indifesa - un buon prodotto d'intrattenimento in grado di inquietare e sfruttare al meglio il setting - un campus universitario all'americana, con tanto di aree lounge, piscina, biblioteca e chi più ne ha, più ne metta possiamo solo sognarci qui - senza appesantire troppo il risultato finale grazie ad un ottimo ritmo, belle trovate - anche se telefonata, quella del "firework" dell'epilogo è davvero efficace -, un minutaggio giusto per questo tipo di titoli ed un approccio assolutamente senza pretese - se non, anche se solo in parte, nella spiegazione della natura delle aggressioni, forse agganciata nella speranza di poter lavorare ad un eventuale sequel in caso di successo ripercorrendo, di fatto, più le orme del recente brand dedicato a La notte del giudizio che non ad altri horror -.
Complice di questo successo - almeno considerate le premesse - sicuramente anche il cast, decisamente azzeccato sia per quanto riguarda la protagonista Haley Bennett che per l'inquietante leader della setta di aggressori Ashley Green, che finalmente abbandona i panni inguardabili della sensitiva della saga di Twilight per regalare al pubblico brividi veri, che tutti gli sbiaditi vampiri della nuova generazione possono solo sognare di procurare.
Interessanti anche gli sgherri mascherati della ex succhiasangue, caratterizzati benissimo nonostante, di fatto, non mostrino il proprio volto: certo, non tutte le cose funzionano alla perfezione - soprattutto in fase di scrittura -, eppure il risultato e l'impegno ci sono tutti, ed alcuni passaggi convincono senza ombra di dubbio - il supermarket iniziale, il confronto nel locale delle docce -, finendo per portare Kristy su un piedistallo rispetto a quelle che sono state le proposte di genere che ci sono toccate nel corso di questo duemilaquattordici decisamente scialbo, da questo punto di vista.
In un certo senso, si potrebbe dire che Blackburn sia riuscito a cogliere il fascino dello stile "fuori orario" pur non avendo ancora le carte in regola per giocarsela artisticamente a quei livelli - straordinari, nel caso dell'inarrivabile filmone di Scorsese -, sfruttando le sue carte al meglio e, se non altro, stuzzicando gli spettatori abbastanza affinchè salisse la curiosità di vederlo in azione di nuovo.
Considerati un campus deserto, mezzi limitati, un guardiano notturno interpretato da uno dei residuati del magnifico Six Feet Under, direi che si è già superata di parecchio la promozione.
MrFord
"I wake up
my shoulder's cold
I've got to leave here
before I go
I pull my shirt on
walk out the door
drag my feet along the floor
I pull my shirt on
walk out the door
drag my feet along the floor."
my shoulder's cold
I've got to leave here
before I go
I pull my shirt on
walk out the door
drag my feet along the floor
I pull my shirt on
walk out the door
drag my feet along the floor."
Vampire Weekend - "Campus" -
sono contento che lo abbia gradito...secondo me la cosa migliore di questo film k, oltre a una cazzutissima protagonista è una regia potente e volitiva che sfrutta la massimo le locations...
RispondiEliminaSenza dubbio molto interessante, anche se non impeccabile in fase di scrittura. Speriamo che il regista continui così!
Eliminamolto bello, piaciuto discretamente anche me..se evitavano lo spiegone nel finale era decisamente meglio..
RispondiEliminaSecondo me l'hanno inserito sperando in un sequel: comunque, mi ci sono divertito!
EliminaMolto carino, una bella scheggia asciutta, ben diretto. :)
RispondiEliminaConcordo. Non perfetto, ma davvero carino.
Eliminaun horrorino d'intrattenimento decente.
RispondiEliminache è già qualcosa, oggi come oggi.
certo però che per scrivere la sceneggiatura avrebbero potuto metterci un po' più d'impegno. scommetto che c'abbiamo speso più tempo noi a preparare l'ultima blog war :D
Senza dubbio abbiamo impiegato più tempo noi! A questo punto potremmo provare addirittura a scrivere una sceneggiatura in coppia!
EliminaL'horror nel Giorno del Ringraziamento è un classico!
RispondiEliminaE questo se lo gioca bene!
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