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venerdì 9 maggio 2014

The Lincoln Lawyer

Regia: Brad Furman
Origine: USA
Anno: 2011
Durata:
118'





La trama (con parole mie): Mick Haller, uno squalo delle aule di tribunale specializzato nella difesa di criminali, è contattato dai rappresentanti di una ricca famiglia che si trova a dover fare i conti con le accuse che pendono sul capo del suo più giovane esponente, Louis Roulet, arrestato per aggressione, stupro e tentato omicidio di una ragazza e professatosi fermamente innocente.
Quando Mick si mette all'opera in modo da smontare le accuse rivolte al suo nuovo cliente, però, torbidi segreti vengono a galla innescando in lui una sorta di crisi di coscienza che lo porta a dubitare della condotta tenuta nello svolgimento della professione fino a quel momento: quando Roulet e la sua famiglia finiscono per diventare una minaccia per lo stesso Haller, l'avvocato dovrà dare fondo a tutta la sua abilità per uscire vincitore dalle battaglie dentro e fuori dall'aula, sperando di poter preservare la sua vita e quella di chi ama.








Non c'è che dire: se qualche anno fa qualcuno mi avesse detto che Matthew McConaughey sarebbe stata la principale ragione dietro il recupero di un film avrei riservato al suddetto qualcuno le bottigliate delle grandi occasioni, o quantomeno una sonora risata di scherno.
L'ex bamboccione da commedia romantica, invece, alle spalle i suoi anni da pupazzo da film di cassetta, ha saputo reinventarsi regalando agli appassionati della settima arte interpretazioni ottime legate a pellicole decisamente importanti, da Killer Joe a Dallas buyers club, senza negarsi apparizioni di lusso in serie televisive - True detective - o in titoli "minori" di qualità decisamente superiore alla media come questo The Lincoln Lawyer: tratto da un romanzo di Michael Connelly - autore, tra le altre cose, anche di Debito di sangue, che tutti i fan del grande Eastwood ben ricorderanno - e diretto con mestiere dall'artigiano semisconosciuto Brad Furman, questo lavoro ben rappresenta l'abilità tutta americana di portare sullo schermo prodotti di alto livello anche quando, di fatto, non si parla di blockbuster dalla distribuzione enorme o proposte altamente autoriali - esattamente il contrario di quello che accade qui in Italia, tanto per girare il coltello nella piaga -.
Cast ricco, variegato e di grande spessore - McConaughey, per l'appunto, ma anche Marisa Tomei, William Macy, Bryan Cranston, Ryan Philippe, John Leguizamo e Michael Pena, giusto per citare i più importanti e noti -, un ritmo che tiene benissimo nel corso delle quasi due ore di visione ed un piglio che ricorda i legal thriller in gran voga negli anni novanta come L'uomo della pioggia o Erin Brockovich, pur virando maggiormente dalle parti del thriller piuttosto che quelle legati alla denuncia sociale.
Nonostante, comunque, il crescendo tipico del prodotto crime - in un certo senso, parliamo di una versione di serie a di quella schifezza colossale di Un ragionevole dubbio -, la profondità del messaggio è decisamente visibile, ed è legata ad una riflessione sul concetto di Giustizia e sulla sua applicazione, spesso e volentieri, almeno negli States, influenzata dall'abilità degli avvocati di ribaltare sentenze o previsioni della vigilia in aula più che basata su principi in grado di garantire a tutti un trattamento equo e ponderato, sempre e comunque.
Senza dubbio, come tutti i film di redenzione legati ad un antieroe, l'evoluzione della vicenda non potrà non risultare almeno in parte telefonata, eppure il tutto viene giustificato con una logica che funziona, e ad una prima parte di piena costruzione con un McConaughey scatenato nel ruolo dello squalo da aula di tribunale ne corrisponde una seconda da fiato sospeso, forse meno riuscita ma comunque più che piacevole da seguire, ed in grado, qui al Saloon, di tenere sveglia Julez fino alla fine - impresa non da poco, come ben sapranno gli avventori storici abituati a questo bancone -: il confronto tra l'avvocato difensore e la sua nemesi - che corrisponde di fatto al suo assistito - tiene bene e funziona, gli argomenti più profondi finiscono per non togliere spazio alla trama e non risultare verbosi e pesanti, i personaggi vengono delineati con la giusta attenzione ed il finale non risulta consolatorio come spesso e volentieri accade quando si incontrano titoli di questo tipo.
The Lincoln Lawyer è il tipico film old school, solido e godibilissimo, di quelli che quando si incontrano in tv si finisce per seguire sempre e comunque, anche quando li si conosce a memoria, perchè si sa bene che non tradiranno le attese: e di titoli di questo piglio c'è bisogno come l'aria, nonostante non siano certo destinati a lasciare chissà quale traccia con il loro passaggio, principalmente perchè finiscono per essere i veri e propri polmoni della passione per il Cinema che ci portiamo dentro, ossigenando occhi, cuore e testa preparando il terreno per quelli che finiamo per definire cult o Capolavori.
I film come questo, di fatto, sono i centrocampisti della settima arte.
Ce la mettono tutta, allargano le spalle, guadagnano la pagnotta e, chissà, magari finisce anche che vincano qualcosa di grosso.
Un pò come quel McConaughey sul quale, qualche anno fa, non avrei puntato un soldo bucato.



MrFord



"Add to the memory you keep
remember when you fall asleep
hold to the love that you know
you don't have to give up to let go."
Deadmau5 - "I remember" - 



22 commenti:

  1. Come (forse) ricorderai, non mi era affatto dispiaciuto.
    Comunque che il McConaughey avesse delle qualità (più o meno) nascoste si capiva già in "il momento di uccidere"... :)

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    1. E' stato un bene scoprirle, queste qualità!
      E non è affatto dispiaciuto neanche da queste parti, questo film!

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  2. Ecco quale era passato in tv, il momento di uccidere non Lincoln lawyer! Lo compri sul mulo?

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    1. Già fatto! Ora dobbiamo solo trovare due ore e mezza per vederlo! ;)

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  3. Ne parlai bene anch'io. I film che hanno la vita dei mediani, bella come similitudine. =)

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  4. prima o poi magari lo recupererò, ma il fatto che tu lo definisca old school mi fa davvero venire i brividi ahahah XD
    e poi i film mediani non mi fanno impazzire...

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    1. Secondo me potrebbe piacerti, invece. Il personaggio di McConaughey è un buon mix Ford-Cannibal. ;)

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  5. Piaciuto sorprendentemente (visto ai tempi in cui si pensava che il buon Matthew fosse una pippa clamorosa) anche dalle mie parti. Solido filmone old school davvero piacevole.

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  6. lo recupererò per McConaughey ma non sono molto convinto

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    1. Secondo me una visione la merita. Aspetto la tua recensione.

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  7. Non sono convintissimo ma credo che una possibilità gliela darò.

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  8. E' onesto, fa il suo dovere, un filmetto da domenica pomeriggio.

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  9. Non dispiacque neanche a me, un buon legal thriller...

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    1. Assolutamente d'accordo: godibile e tosto abbastanza.

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  10. Ohuw, questo titolo m'è sfuggito, Ford, grazie di averne parlato, me lo segno :)

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