So long, Warrior.
Di norma, quando si tratta di post legati agli addii, cerco sempre di mantenere il distacco giusto per evitare i classici coccodrilli dell'occasione.
Nel caso di James Hellwig, meglio noto agli appassionati di wrestling come The Ultimate Warrior, ho deciso di fare una fugace eccezione.
Malgrado, infatti, la sua evidente follia e le sue discutibili scelte politiche ed umane, il charachter portato in scena dal buon Jim è stato uno dei più importanti della mia infanzia da fan dello sport entertainment, e ricordo ancora oggi l'esaltazione legata al main event di Wrestlemania 6 - considerate che quest'anno siamo giunti alla trentesima edizione del pay per view più importante dell'anno nel circuito del pro wrestling - quando, in compagnia di mio nonno - lo stesso responsabile del mio amore per il Western -, fui testimone del momento in cui, per la prima volta, Hulk Hogan accettò di essere sconfitto e di passare la torcia proprio ad Ultimate Warrior, che avrebbe dovuto raccogliere la sua eredità e divenire il nuovo volto dell'allora WWF: la Storia racconta poi come e quanto le cose siano naufragate, l'abbandono del guerriero e le voci a proposito della sua morte - in un'epoca in cui internet era un miraggio - ed il ritorno clamoroso a Wrestlemania 8, quando al risuonare della theme song che precedeva la sua corsa verso il quadrato di combattimento ebbi un vero e proprio tuffo al cuore.
La sua morte si aggiunge alle tante che hanno colpito questa disciplina negli anni, e probabilmente dovrà cercare le cause in un utilizzo massiccio di steroidi ed antidolorifici, eppure non ce l'ho proprio fatta a non ricordarlo con qualcosa in più di due date, considerato che, in un certo senso, ha significato un'epoca e segnato molti dei miei ricordi di bambino.
Un'epoca che ora, pezzo dopo pezzo, ci abbandona, e lascia un vuoto che, probabilmente, non sarà mai davvero colmato.
Un brindisi a te, dunque, Ultimo Guerriero.
Mi hai fatto tornare bambino anche oggi.
E come, ai tempi, non mi chiedevo neppure quale fosse il lavoro dietro a quel grande spettacolo che è il wrestling, anche oggi penso che quella corsa non finirà mai per davvero.
MrFord
Uno dei pochi Wrestler ad avere il carisma del grande, io ero più per Hulk Hogan però che grandissimo atleta. Mi unisco al tuo dispiacere.
RispondiEliminaUno dei volti mitici dell'epoca.
EliminaIncredibile che sia morto due giorni dopo l'induzione nella WWE Hall of fame.
il destino è crudele...piace moltissimo anche a mio figlio...è il lottatore di cui mi chiede di più ( mentre gioca col gioco WWE ecc ecc)
RispondiEliminaIo lo ricordo davvero con affetto: da bambino mi faceva impazzire! :)
EliminaChe tristezza, ho appena scritto anche io un articolo a riguardo ;_;
RispondiEliminaUn pezzo della nostra epoca che se ne va. Peccato.
EliminaAnche per me il wrestling è legato a mio nonno (che lo chiamava "icchetch" - il catch ); lo guardavamo insieme e rimanevo affascinata da quei giganti colorati. Per me volevano dire allegria e leggerezza; sono strana? Forse.
RispondiEliminaPeccato, comunque. So long, Warrior!
-Margheresa-
Grande il catch! Quanti ricordi!
EliminaA me danno allegria, leggerezza, tamarraggine e grande goduria anche ora, questi giganti colorati!
So long, Warrior! :)
nuu era il mio preferito, certo che il fatto che muoiano più wrestler che rockstar la dice lunga sui nostri tempi
RispondiEliminaEra anche il mio preferito quando ero bambino.
EliminaUn vero peccato. E in un certo senso loro sono come rockstar! ;)