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sabato 31 agosto 2013

Daylight - Trappola nel tunnel

Regia: Rob Cohen
Origine: USA
Anno: 1996
Durata:
114'




La trama (con parole mie): Kit Latura, ex comandante del servizio di soccorso di New York finito a fare l'autista a seguito di una scelta azzardata che portò alla morte di alcuni membri della sua squadra, si ritrova coinvolto in un pauroso incidente che vede uno dei tunnel che collegano la Grande Mela al Jersey isolato, a rischio di crollo e reso invivibile dai vapori emessi da alcuni rifiuti tossici.
Ignorando ogni autorità e sfruttando solo ed esclusivamente la sua abilità, l'uomo si troverà a lottare per la propria sopravvivenza e la salvezza di uno sparuto gruppo di persone rimaste intrappolate all'interno della pericolante struttura: tra loro il protagonista di un programma tv dedicato all'estremo, un'aspirante drammaturga, uno dei guardiani del tunnel nonchè alcune famiglie ritrovatesi, di colpo, in un vero e proprio inferno.
Non resterà, a quel punto, che affidarsi alla guida di Latura e sperare nel meglio: che, tendenzialmente, quando c'è di mezzo Stallone finisce per arrivare, prima o poi.





Prosegue, con grande goduria per gli occupanti di casa Ford, il recupero progressivo di tutte le pellicole con protagonista il mitico Sly che ancora mancavano di una visione del sottoscritto a seguito della promessa fatta con il Sylvester Stallone Day di ormai quasi due mesi or sono.
Daylight - Trappola nel tunnel, pellicola ad altissimo tasso di tamarraggine che tentò di rinverdire i fasti di cult come Die Hard o Speed trasportandoli nel pieno degli anni novanta - il periodo storicamente più sfortunato per gli action heroes del decennio precedente -, è stata una scoperta assolutamente piacevole, nonchè un esempio perfetto di Stallone d'annata che, seppur lontano dai livelli cult di cose come Over the top, Sorvegliato speciale o Cliffhanger, è riuscito a regalare al sottoscritto - per l'occasione in compagnia del Fordino - quasi due ore di divertimento senza ritegno, nel pieno rispetto di quelli che erano i tempi in cui si consumavano i nastri di vhs come questa godendosela senza fare troppe domande o prestando attenzione alla logica della vicenda, più simile a quella di un cartone animato che di un film adulto.
Un giocattolone, insomma, che fin dal principio ogni spettatore ben sa come andrà a finire e dove andrà a parare, ma che riesce ugualmente a regalare emozioni grazie ad una serie di imprese ovviamente ben oltre l'impossibile del nostro Stallone Italiano per una volta accompagnate da una non completa infallibilità dello stesso - del resto, era già accaduto con il già citato Cliffhanger di osservare la parte umana ed imperfetta dell'eroe Sly -, in grado di riportare alla luce la maggior parte dei superstiti dell'incidente dovendo accettare il fatto di perderne qualcuno, sfruttando di conseguenza anche l'elemento emozionale e strappalacrime - si fa per dire - esercitato sul pubblico.
Detto questo non resta molto da sottolineare se non di accettare Daylight così com'è, gustandoselo come un giro sull'ottovolante o su una di quelle giostre in stile Universal Studios - personalmente mi ha ricordato l'attrazione dedicata a Twister - concedendosi qualche riflessione giusto rispetto al cast, che vede affiancati a Stallone volti più o meno noti del grande e piccolo schermo come la protagonista Amy Brenneman - che i più conosceranno come volto de Il giudice Amy -, il caratterista Dan Hedaya - storico nome del sottobosco di genere soprattutto anni ottanta -, Viggo Mortensen - qui ancora ben lontano dai fasti de Il signore degli anelli o A history of violence - e soprattutto Sage Stallone, accanto a suo padre dopo Rocky V in una delle ultime apparizioni degne di nota - se così si può dire - prima della prematura scomparsa.
Analizzate quelle che potrebbero essere le "questioni tecniche", posso affermare senza alcuna remora di essermi divertito e non poco nell'affrontare un titolo lontano dal decennio favorito dell'action tamarra eppure nello spirito completamente fedele allo stesso, sguaiato nella regia ed implausibile nello script eppure perfetto per qualsiasi stagione: in fondo, questo tipo di pellicole non chiede nulla in cambio se non di lasciarsi tutto alle spalle e partecipare alla festa senza fare troppe domande o questioni sulla qualità degli alcolici che vengono serviti.
Ci si riempie il bicchiere e ci si butta nell'occhio del ciclone: ed è così che nascono gli eroi.
Soprattutto quelli action.


MrFord


"I got that tunnel vision, for you
I got that tunnel vision, for you
I got that tunnel vision, for you
I got that tunnel vision, I only see you."
Justin Timberlake - "Tunnel vision" - 


2 commenti:

  1. un film di rob cohen con stallone e pure lo stallino (mi spiace sia morto, ma non mi sembra certo fosse un attore memorabile, un po' come il padre)?
    non lo guarderò mai e poi mai!

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