Regia: Milos Forman
Origine: USA, Repubblica Ceca
Anno: 1975
Durata: 133'
La trama (con parole mie): Randall McMurphy, un criminale con la ribellione nel sangue, viene internato per una valutazione sul suo stato in un istituto di igiene mentale prendendo la cosa come una vacanza e senza sapere che, una volta accettato come paziente, la sua libertà sarà determinata soltanto dalla decisione dei medici.
Una volta venuto a contatto con gli altri degenti del suo reparto, l'uomo guiderà lo strano gruppo di schizzati in una sorta di rivolta contro il Potere, rappresentato alla perfezione dalla dispotica capo infermiera Ratched, che sfrutta le debolezze dei pazienti per esercitare pressione e mantenere un rigoroso ordine.
La battaglia tra i due, nata come un confronto limitato alla parola, diviene sempre più serrata e conduce ad una strada senza ritorno che cambierà per sempre le vite del gruppo di outsiders alla guida del quale si è posto lo stesso McMurphy.
Da quasi una decina d'anni che non rimettevo occhio sulle vicende dello scatenato Randall McMurphy, e devo ammettere che mi era proprio mancato: quando ci si confronta con cult assoluti come Qualcuno volò sul nido del cuculo è facile sottovalutare l'effetto che possono avere all'ennesima visione proprio perchè titoli ormai "seduti" su una fama consolidata, eppure ritrovarlo sugli schermi di casa Ford è riuscito a scuotermi nel profondo, aumentando di nuovo - se possibile - il valore dell'opera di Forman, ancora oggi uno straordinario grido di ribellione contro il Potere ed il controllo, nonchè sentito omaggio alla Libertà di pensiero ed azione, che passa dal corpo e dalle azioni ma soprattutto dalla mente, anche quando pare che la stessa possa averci inesorabilmente traditi.
Jack Nicholson - probabilmente in quella che è stata la sua prova più importante e significativa, anche oltre il Jack Torrance del successivo Shining -, vincitore dell'Oscar come miglior attore, porta sullo schermo la volontà ribollente di uno dei personaggi più carismatici, caotici ed affascinanti del Cinema USA anni settanta e non solo, protagonista di una pellicola che è una sorta di compilation di scene cult una dietro l'altra, tutte supportate da un cast in forma smagliante e dal feeling pressochè perfetto, dall'incredibile Louise Fletcher nel ruolo della glaciale capo infermiera Ratched al nutrito gruppo di matti che McMurphy/Nicholson si ritrova a guidare e scuotere neanche ci trovassimo nel pieno di un'antica rivolta degli schiavi.
Il crescendo del conflitto tra il criminale e le istituzioni assume risvolti che passano dalla commedia nera - i dialoghi con il direttore del centro e gli psicologi, la splendida gita clandestina in barca - al dramma profondo - il crescendo finale, gli scontri ed i drammi personali analizzati nel corso delle sedute di gruppo - senza risparmiarsi anche un'efficace dose di epica, che passa dalla partita di basket alla cronaca "televisiva" del match di baseball così ardentemente voluto dai pazienti - un pezzo di bravura dell'istrionico Jack a dir poco strepitoso - e conduce il pubblico ad una chiusura commovente e da brividi, con quei "mi sento forte come una montagna" e "ti porto con me" pronunciati da Bromden e pronti a finire dritti dritti al cuore di qualsiasi spettatore.
Forman, da par suo, dirige con un equilibrio da manuale, evitando di calcare troppo la mano e lasciando agli interpreti lo spazio necessario affinchè siano gli stessi a raccontare la storia soprattutto dal punto di vista emotivo, trasformando quello che, sulla carta, è di fatto un film sull'attesa - di un giudizio, una valutazione, una boccata d'aria che riporti la pace in una mente turbata - in un continuo corto circuito di pancia e cuore in grado di mostrare come e quanto, a volte, siano necessari portatori di distruzione nello stile di McMurphy affinchè le cose possano cambiare, fosse anche per un solo uomo, e a prescindere dal prezzo che una crescita come quella del curioso gruppo di pazienti protagonisti di Qualcuno volò sul nido del cuculo affronta per mano del vecchio Randall.
Così, dalla presa di coscienza di una situazione che per alcuni è volontaria - il giovane Billy, il vecchio Cheswick - e per altri un lento abbandono - come per il già citato Bromden -, assistiamo ad una rinascita che neppure il pugno di ferro della Ratched, l'elettroshock o peggio potranno davvero tenere a freno, e che tocca il suo vertice nella risata liberatoria di Taber a celebrare la nuova libertà conquistata un pezzo alla volta fino a quella corsa verso l'orizzonte ed un Canada che non è più soltanto il sogno di un matto, ma un barbarico YAWP che nessuna capo infermiera, istituzione o legge potrà tenere incatenato.
Perchè uomini come McMurphy, vincenti oppure no, distrutti in un colpo o un passo alla volta da un sistema che non potrà mai digerirli, sono l'ossigeno del nostro mondo di regole e medicine addolcite da un succo di frutta, sigarette razionate o una prigione più pericolosa di qualsiasi carcere o istituto, quella della nostra psiche: i Randall che incrociano la nostra strada sono la benzina per il motore dell'esistenza.
Questo a meno di non esserlo a nostra volta.
In quel caso, vacca troia, che si allarghino le spalle e ci si prepari al peggio, perchè a loro non basterà mai nulla fino a quando non verremo schiacciati: ma quello che è certo, e che ce ne andremo sempre e comunque con il botto, e lasciando un segno, una traccia, una cicatrice, una macchia indelebile sulle loro belle divise immacolate.
Jack Nicholson - probabilmente in quella che è stata la sua prova più importante e significativa, anche oltre il Jack Torrance del successivo Shining -, vincitore dell'Oscar come miglior attore, porta sullo schermo la volontà ribollente di uno dei personaggi più carismatici, caotici ed affascinanti del Cinema USA anni settanta e non solo, protagonista di una pellicola che è una sorta di compilation di scene cult una dietro l'altra, tutte supportate da un cast in forma smagliante e dal feeling pressochè perfetto, dall'incredibile Louise Fletcher nel ruolo della glaciale capo infermiera Ratched al nutrito gruppo di matti che McMurphy/Nicholson si ritrova a guidare e scuotere neanche ci trovassimo nel pieno di un'antica rivolta degli schiavi.
Il crescendo del conflitto tra il criminale e le istituzioni assume risvolti che passano dalla commedia nera - i dialoghi con il direttore del centro e gli psicologi, la splendida gita clandestina in barca - al dramma profondo - il crescendo finale, gli scontri ed i drammi personali analizzati nel corso delle sedute di gruppo - senza risparmiarsi anche un'efficace dose di epica, che passa dalla partita di basket alla cronaca "televisiva" del match di baseball così ardentemente voluto dai pazienti - un pezzo di bravura dell'istrionico Jack a dir poco strepitoso - e conduce il pubblico ad una chiusura commovente e da brividi, con quei "mi sento forte come una montagna" e "ti porto con me" pronunciati da Bromden e pronti a finire dritti dritti al cuore di qualsiasi spettatore.
Forman, da par suo, dirige con un equilibrio da manuale, evitando di calcare troppo la mano e lasciando agli interpreti lo spazio necessario affinchè siano gli stessi a raccontare la storia soprattutto dal punto di vista emotivo, trasformando quello che, sulla carta, è di fatto un film sull'attesa - di un giudizio, una valutazione, una boccata d'aria che riporti la pace in una mente turbata - in un continuo corto circuito di pancia e cuore in grado di mostrare come e quanto, a volte, siano necessari portatori di distruzione nello stile di McMurphy affinchè le cose possano cambiare, fosse anche per un solo uomo, e a prescindere dal prezzo che una crescita come quella del curioso gruppo di pazienti protagonisti di Qualcuno volò sul nido del cuculo affronta per mano del vecchio Randall.
Così, dalla presa di coscienza di una situazione che per alcuni è volontaria - il giovane Billy, il vecchio Cheswick - e per altri un lento abbandono - come per il già citato Bromden -, assistiamo ad una rinascita che neppure il pugno di ferro della Ratched, l'elettroshock o peggio potranno davvero tenere a freno, e che tocca il suo vertice nella risata liberatoria di Taber a celebrare la nuova libertà conquistata un pezzo alla volta fino a quella corsa verso l'orizzonte ed un Canada che non è più soltanto il sogno di un matto, ma un barbarico YAWP che nessuna capo infermiera, istituzione o legge potrà tenere incatenato.
Perchè uomini come McMurphy, vincenti oppure no, distrutti in un colpo o un passo alla volta da un sistema che non potrà mai digerirli, sono l'ossigeno del nostro mondo di regole e medicine addolcite da un succo di frutta, sigarette razionate o una prigione più pericolosa di qualsiasi carcere o istituto, quella della nostra psiche: i Randall che incrociano la nostra strada sono la benzina per il motore dell'esistenza.
Questo a meno di non esserlo a nostra volta.
In quel caso, vacca troia, che si allarghino le spalle e ci si prepari al peggio, perchè a loro non basterà mai nulla fino a quando non verremo schiacciati: ma quello che è certo, e che ce ne andremo sempre e comunque con il botto, e lasciando un segno, una traccia, una cicatrice, una macchia indelebile sulle loro belle divise immacolate.
MrFord
"Aldol darkene triptizol
noan anasclerol
valitran serpax vatran
psycoton seranase liserdol
psycoton seranase liserdol
felison flunox control
quilibrex e lexotan."
Subsonica - "Depre" -
Pensieri Cannibali
Scrivenny
Scrivenny
Questo è uno dei miei personali film cult di tutti i tempi. Mi sono venuti i brividi solo a leggere.
RispondiElimina(e se non mi fossi svegliata tardi come mio solito avrei voluto seglierlo io, per il JND) ;)
Un filmone, davvero. Cult è quasi riduttivo.
EliminaGigantesco come il Capo Indiano.
RispondiEliminaE forte come una montagna, cazzo.
Eliminaun film che non vedo da un sacco di tempo perché mi devasta letteralmente. per quanto nicholson sia strepitoso qui la fletcher batte tutti :)
RispondiEliminaLa Fletcher grandissima, per un film grandissimo.
EliminaCapisco la tua motivazione, Frank.
uno dei film che mi scioccò maggiormente considerata la tenera età in cui lo vidi, pazzesco! Una bomba incredibile
RispondiEliminaLorant, dici benissimo. Una vera bomba totale.
EliminaHo apprezzato le scelte di Frank e di MarcoCannibal (forse perchè, come del maiale, di Nicholson non si butta davvero.via niente) ma tu oggi, meriti l'Oscar per la scelta.
RispondiEliminaSpesso si parla della trasposizione su pellicola di libri. Beh qui siamo in una delle poche situazioni in cui, il film supera (e non poco) il libro. Inutile dire che (a prescidere da una ottima regia, di uno dei piú grandi, comunque) quasi tutto il merito va ad un Nicholson magistrale.
Great JNd, Bro :-)
Sorella, muchas gracias. E grazie a Forman e Nicholson di aver regalato al pubblico una perla così incredibile.
EliminaCapolavoro.
RispondiEliminaSe non lo è ci si avvicina di pochissimo.
EliminaOttimo film:) Buon JND
RispondiEliminaOttimo davvero. E grazie!
Eliminaper me questi sono 4 bicchieri secchi , se non 5...anche io lo avrei voluto scegliere perchè forse, e sottolineo forse perchè ne ho talmente tanti, è il mio film preferito...e quante lacrime ci ho versato! In alto i bicchieri per il JND!
RispondiEliminaIn alto i bicchieri per un supercult assoluto. E' senza dubbio anche tra i miei preferiti.
EliminaMi accodo al bradipo, almeno 5 bicchieri ci volevano, e colmi di roBBa buona, per poi buttarli giù con un bel "nik, nik, nik!!!".
RispondiEliminaCapolavorone, complimenti per la scelta e buon JNDay!
Babol, dunque in alto i calici per un film che è una pietra miliare davvero.
EliminaUn amico al mio ultimo compleanno mi ha regalato il DVD. E' davvero mio amico solo da quel giorno. Buon JNDay Ford!
RispondiEliminaPio, oltre ad un gran film, dunque, hai guadagnato un amico: direi che è stato un ottimo compleanno! ;)
EliminaChe film, che uomo, che Jack!
RispondiEliminaBuon JND!
E che Forman!
EliminaUno dei film più belli di sempre. Visto decine di volte e ogni volta che vedo il Grancapo fuggire non riesco a trattenere le lacrime !
RispondiEliminaObsidian, ti capisco: uno dei finali più intensi del Cinema. Meraviglioso.
Eliminaio è da ancora più tempo che non lo vedo.
RispondiEliminaquando l'avevo visto ricordo che mi era piaciuto, ma non mi aveva fatto del tutto impazzire..
ahaha, battuta! :D
e comunque il nicholson top resta quello di shining, non diciamo fordianate!
Altro che fordianate, questo è il Nicholson più grande di sempre: in Shining non è che la versione estremizzata di McMurphy!
Eliminarivisto di recente ed è pazzesco come, purtroppo, sia sempre di grande attualità. e il cast, tutto, è formidabile!
RispondiEliminaDici bene, Dantès. Cast pazzesco, film formidabile.
EliminaImmenso, è l'unica parola che mi viene in mente ^_^
RispondiEliminaArwen, hai detto bene. Immenso film.
EliminaAltro capolavoro, altra cosrsa. Sì, ma così è troppo facile :P
RispondiEliminaFosse sempre così facile, Frank! ;)
EliminaChe gazzo, mi hai fatto venir voglia di rivederlo. Una di queste sere vado come un missile. thx
RispondiEliminae Buon JND anche al Fordino!
Eddy, vai forte come una montagna. E anche il Fordino ringrazia! :)
EliminaCapolavoro. Punto.
RispondiEliminaPer me quasi. Ma punto lo stesso.
EliminaUno dei miei film preferiti, McMurphy un personaggio esemplare... anzi quasi tutti quelli di questo film sono memorabili.
RispondiEliminaBuon JND!
Vincent, McMurphy è leggendario davvero. Come questo film.
EliminaQuesto film è una montagna. Un film enorme, immenso, mastodontico, che per me ha significato oltre il suo semplice (e sconfinato valore): Jack superlativo, il resto del cast (Fletcher, Dourif, Lloyd, De Vito, e tutti gli altri) altrettanto incredibile nella superlatività (non esiste come termine? E chissenefrega!) attoriale. Forman, come dici tu, non è succube degli interpreti, pur lasciando loro la giusta dose di libertà sullo schermo, senza calcare troppo la mano. Credo sia l'unica volta che Kubrick (nominato per Barry Lindon) possa aver perso con "merito": oddio, quell'anno c'era una tale cinquina (Kubrick, Forman, Fellini, Altman, Lumet) che sarebbe stato meglio fare un ex-aequo a 5 :)
RispondiEliminaComunque film e interpretazione enorme, come enorme è questo Attore, attualmente imbattuto nella mia classifica personale. Se ti va di leggere anche il mio tributo, ecco qua lo link ;)
http://saix91.wordpress.com/2013/04/22/jack-nicholson-1937/
Saix, anni di cinquine come quella sono letteralmente irripetibili, come film di questa caratura.
EliminaVerrò volentieri a leggere il tuo omaggio!
Quando penso a Jack, penso a Shining e a questo capolavoro. Buon JND!
RispondiEliminaSenza dubbio sono i due vertici della sua incredibile carriera!
EliminaFinalmente un film che ho visto anch'io.
RispondiEliminaL'ho visto tanti anni fa e l'ho amato tantissimo.
Grande Jack Nicholson e grande Milos Forman.
Buon JND!!!
Antonella, recuperalo: vederlo di nuovo lo rende anche più potente!
EliminaRicordo che lo vidi alle medie e che alla fine piansi. L'ultima volta che l'ho rivisto è stato qualche mesetto fa, e pure lì c'era il rischio di qualche lacrimuccia
RispondiEliminaE' un film profondamente tosto e toccante, posso capire la reazione. :)
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