Pagine

venerdì 22 marzo 2013

Il grande e potente Oz

Regia: Sam Raimi
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 130'




La trama (con parole mie): siamo agli inizi del novecento, in Kansas, ed il giovane illusionista Oz, donnaiolo incallito, bugiardo ed egoista è costretto alla fuga dal circo in cui lavora al termine dell'ennesima tresca. Nel corso della sua ritirata strategica, si ritrova catapultato in un reame incantato e magico dove scopre di essere atteso come un salvatore in base ad un'antica profezia: attratto dall'idea di diventare il sovrano incontrastato di un regno ricco e popolato di splendide streghe, Oz accetta di buon grado il suo nuovo ruolo, senza sapere che l'unica condizione per conquistare il bottino sarà quella di sconfiggere la pecora nera delle sue nuove conquiste femminili, che minaccia l'equilibrio dell'intero mondo.
Aiutato da una scimmia volante e da una bambolina di porcellana, scoperto l'inganno che si cela nel palazzo della Città di smeraldo, Oz si troverà ad interpretare più di quanto credesse il ruolo dell'eroe, sfruttando la sua abilità di ingannatore per portare a casa la vittoria e ritrovare la parte migliore della sua indole.





Devo ammettere che mi aspettavo certamente peggio, da Il grande e potente Oz.
Avevo letto in più di un blog di accostamenti agghiaccianti come quello con il terribile Alice in wonderland di Burton, uno degli abomini cinematografici peggiori degli ultimi anni, e le mie iniziali speranze di trovarmi di fronte ad un giocattolone d'intrattenimento tamarro al punto giusto erano precipitate nel più profondo dei recessi della mente, lasciando spazio al solo terrore, pur avendo a disposizione ingressi omaggio per la sala e, dunque, di fatto non rischiando nulla a livello di bilancio di casa Ford.
Dunque, come mai campeggiano in bella mostra le bottigliate, se di fatto il film non si è rivelato il disastro totale che mi aspettavo?
Principalmente perchè di rado mi è capitato di osservare un regista completamente schiacciato dalla produzione come è accaduto in questo caso a Sam Raimi, leggendario cineasta che nel corso degli anni ottanta fece la storia dell'horror con la saga de La casa: nonostante, infatti, alcune trovate decisamente azzeccate - gli splendidi titoli di testa - e personaggi particolarmente riusciti - su tutti la scimmia volante che fa da spalla al protagonista -, il povero Sam si è visto letteralmente travolgere da quelle che paiono essere le imposizioni standard che la Disney, in queste situazioni, scarica senza ritegno sulle spalle del regista di turno neanche fossero macigni, considerando l'opera finita come una grande, clamorosa, inarrestabile macchina da soldi e derivati che possano andare dai giocattoli alle attrazioni dei parchi sbattendosene bellamente della qualità che non sia quella dei colori caramellosi, del 3D e della logica del risultato.
Un vero peccato, perchè se da un lato troviamo delle idee forse non originali eppure molto interessanti - il ruolo da illusionista di Oz, che fa chiaramente riferimento alla potenza del mezzo cinematografico e quasi cita, con la sua apparizione nel corso della battaglia finale, l'omaggio alla settima arte che Tarantino regalò in Bastardi senza gloria -, dall'altro imperano un appiattimento clamoroso dei personaggi femminili - tutti ridotti a macchiette, nonchè recitati malissimo dalle tre attrici -, alcuni passaggi decisamente debitori - e non è certo una bella cosa - della già citata Alice burtoniana ed un generale approccio allo script assolutamente lontano da quelli che potrebbero essere standard "d'autore".
E' curioso quanto le major dall'incasso facile continuino a sottovalutare l'intelligenza del pubblico proponendo  delle confezioni di lusso cui manca, di contro, lo spirito legato alla meraviglia che rese grandi - o se non altro cult - titoli figli degli anni ottanta - e anche precedenti - ancora oggi celebrati da ben più di una generazione di spettatori, e che Raimi cerca di far rivivere attraverso il progressivo riscoprirsi di Oz - un James Franco un pò troppo gigioneggiante, ma ugualmente funzionale - dovendo, però, preoccuparsi anche di lottare al contempo con una produzione che preferisce riuscire ad imbruttire Mila Kunis e sfoderare personaggi al limite del trash - il nano Knuck, assolutamente inutile - piuttosto che dedicare una maggiore attenzione a quello che Il grande e potenze Oz sarebbe potuto diventare se ci si fosse preoccupati meno delle leggi di mercato e più di portare sul grande schermo un titolo destinato ad essere ricordato come fu per l'originale Il mago di Oz - oggetto di culto ancora oggi - ed il suo seguito - il poco noto, sottovalutato e decisamente interessante Nel fantastico mondo di Oz, arricchito da venature di horror grottesco davvero ben riuscite -.
Resta senza dubbio una visione buona per tappare i buchi di una serata senza pretese e decisamente meno in grado di fare incazzare come fu per l'immondizia targata Burton ormai stracitata, eppure il sapore amaro dell'occasione sprecata finisce per non lasciare i palati fini o meno dell'audience come raramente è capitato quest'anno: considerate dunque di partire con poche speranze, e forse riuscirete a farvi bastare le poche idee interessanti che Raimi ha cercato - invano, malefica Disney - di regalare con questo suo lavoro, decisamente troppo lontano dalle sperimentazioni dei suoi esordi ma anche dall'eleganza del blockbuster d'autore - come i primi due Spider Man - per lasciare davvero il segno.
E vedere l'attore feticcio Bruce Campbell segregato ad una comparsata di poco conto nascosto sotto quintali di trucco è l'emblema di un'epoca di gioia e tripudio di panesalamismo come furono i gloriosi eighties che se ne va lasciando spazio ad un'altra, in cui il 3D e gli incassi a trecentosessanta gradi delle majors divengono la meridiana del "mezzo del futuro", e costringono anche autori di un certo spessore a compromessi che un tempo li avrebbero fatti inorridire.
Ma il fatto resta sempre quello: la meraviglia - e di materia, in questo caso, ce ne sarebbe stata - non dovrebbe avere prezzo.


MrFord


"Demons worry when the wizard is near
he turns tears into joy
everyone's happy when the wizard walks by
never talking
just keeps walking
spreading his magic."
Black Sabbath - "The wizard" -


32 commenti:

  1. ormai sei troppo prevedibile, ford.
    ero sicuro delle tue bottigliate a questo film.
    probabilmente meritate, ma comunque sei prevedibile ahahah :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Solo perchè avresti preferito che assegnassi un voto alto in modo da darmi contro! ;)

      Elimina
  2. Ci avrei quasi scommesso pure io...ok, a questo punto lo salto senza troppi problemi.

    RispondiElimina
  3. Peccato, anche se sotto sotto anche io me lo aspettavo. Puzzava di film su commissione lontano un miglio. Io spero che Raimi stia facendo un po' di marchette per poi avere carta bianca per realizzare qualcosa di veramente suo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero anche io, Fratello, anche perchè mi dispiacerebbe proprio vederlo buttare via tutto quello che ha costruito in anni di onorata carriera! ;)

      Elimina
  4. Non mi piaceva neppure il trailer... sembra che Raimi da spiderman 3 non riesca proprio a riprendersi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dici bene, Gae. Spider Man 3 è stato la sua maledizione!

      Elimina
  5. Non riesco a vedere magia nel trailer di questo film.. Intendo magia come stato d'animo speciale, immaginazione, divertimento. Preferisco le fiabe con meno effetti speciali e più sentimento...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In realtà qualche idea buona dietro c'è, soltanto non è sfruttata come si faceva ai tempi della meraviglia vera.
      Peccato!

      Elimina
  6. In altre parole, disastro. No, non posso vederlo neanche in Blu, non voglio soffrire per la delusione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non proprio un disastro, Frank, ma si poteva fare decisamente meglio.
      Peccato.

      Elimina
  7. non sono d'accordo, certo non parliamo del capolavoro del secolo e i personaggi sono vecchi e monodimensionali, ma il film alla fine è piacevole e intrattiene mentre Alice era e rimane ancora un disastro totale. La cosa migliore però è il discorso sulla fascinazione dell'illusione del cinema, che fa la differenza. Una fiaba e niente più, ma va bene così.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente la cosa migliore del film è il lavoro che è stato fatto sull'idea di illusione, ma non basta a salvarlo da una produzione troppo puntata sul lato economico.
      Certo, Alice è decisamente peggio, ma questo poteva essere davvero di più.

      Elimina
  8. ma noooo!!!!
    e io che ci speravo tanto :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ci speravo poco, invece, e alla fine è stato meno peggio del previsto, nonostante le bottigliate!

      Elimina
  9. visto ieri sera, sottoscrivo le tue bottigliate dalla prima all'ultima anzi se puoi mettere una parola buona per me col tuo fornitore di bottiglie...io ho pensato subito a una alternative version di Alice in Wonderland e mi sono fracassato gli zebedei oltre ogni misura, non si riconosce neanche la mano di Raimi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bradipo, in realtà secondo me il buon Sam ci ha provato - soprattutto con la parte dedicata all'illusionismo -, soltanto che è stato completamente sopraffatto dalla produzione Alice-style.
      Peccato davvero.

      Elimina
  10. E io cosa ci posso fare? Subiró. Alla Belva, Alice di Burton era piaciuto...le piacerá sicuramente anche questo.
    Rassegnata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, consolati: questo è meglio della Alice di Burton. ;)

      Elimina
  11. A me non è dispiaciuto. Detto questo ammetto che si poteva fare decisamente di meglio, che a tratti risulta lento e che il senso di meraviglia che uno si potrebbe aspettare manca, ma, in un certo senso, ho trovato il film abbastanza rispettoso della storia cinematografica di Oz e, anche se raramente, ho intravisto qualche segno di vita in Raimi.
    Forse esagero, ma quei pochi secondi in cui bambola di porcellana, dal nulla, tira fuori un coltello con fare assassino mi sono bastati per iniziare a pensare che il sequel potrebbe anche essere un bel film.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bert, qualche buono spunto c'è, tant'è che ho deciso di bottigliarlo invece di relegargli un unico bicchiere con bocciatura - come avrei fatto con l'Alice burtoniana -, ma resta un'occasione sprecata, nel complesso.

      Elimina
  12. Fin dal trailer non mi ha mai emozionato. Sapere che Raimi è stato castrato mette una tristezza infinita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mattia, benvenuto da queste parti, prima di tutto.
      Comunque è davvero triste che un grande come Raimi si ritrovi castrato in questo modo dalle grandi produzioni, concordo in pieno.

      Elimina
    2. Grazie a te per ospitarci in questo saloon, luogo perfetto per ritrovarsi e condividere.

      Elimina
    3. Quando vuoi, sai che qui le porte sono sempre aperte! :)

      Elimina
  13. una vere propria delusione per me...
    forse mi aspettavo troppo, ma non pensavo certo fosse un film per bambini

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Meglio una delusione, a volte, che un film di merda totale, no!? ;)

      Elimina
  14. No! No! No! Anche Raimi vittima delle bottigliate!? Ma allora questi film "cartonati" fanno male ai grandi registi (vedi Tim Burton).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più che i film "cartonati", fanno male le grosse produzioni, mi sa! ;)

      Elimina
  15. ti dirò... a me non è dispiaciuto. Una volta che sapevo cosa andavo a vedere, l'ho trovato più che sopportabile - okay, ora mi aspetto le VERE bottigliate

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti sorprenderò, ma niente bottigliate.
      Posso capire cosa intendi, nonostante l'abbia castigato. ;)

      Elimina