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venerdì 2 novembre 2012

Cogan - Killing them softly

Regia: Andrew Dominik
Origine: USA, Nuova Zelanda
Anno: 2012
Durata: 97'




La trama (con parole mie): Johnny Amato, che ben conosce il passato di truffatore di Markie Trattman, ha intenzione di organizzare una rapina alla partita di poker organizzata da quest'ultimo in modo che i sospetti ricadano su di lui. Per farlo, si affida ai due piccoli malviventi Frankie e Russell, che mettono a segno il colpo ma non sanno che, da qualche parte, l'Organizzazione che dirige le fila ha già messo Jackie Cogan sulle loro tracce.
Cogan è un uomo diretto e deciso, i suoi metodi sono spicci e la tariffa fissa: oltre ad eliminare Markie Trattman - giusto perchè nessuno possa pensare che ci si sia rammolliti -, il suo compito sarà quello di rintracciare i tre pesci piccoli che hanno tentato di fare il salto e ricordare loro che nella catena alimentare ci sono sempre delle gerarchie ben precise.





Che siano romanzi, libri, film o canzoni, i prodotti come Cogan paiono essere stati creati apposta per compiacere il sottoscritto: la sensazione che mi da un robusto noir che pare un whisky invecchiato è sempre quella della strada di casa, in grado di coinvolgermi anche quando le sue ambizioni sono decisamente superiori alla qualità dell'opera fatta e finita.
Cogan non è Killer Joe, manca della potenza del fulmine a ciel sereno di Friedkin e della sua rapida successione di colpi portati allo spettatore, è molto compiaciuto di sè - ma del resto, lo stile di Dominik, che pur ho sempre apprezzato, è così - e a tratti diviene verboso e statico, quasi ci trovassimo imprigionati all'interno del ralenti sul finestrino rotto dal primo proiettile che il vecchio Jackie - un vero "men in black" - spara all'indirizzo del cranio di uno dei suoi bersagli.
Eppure, è un ritratto spietato e quasi western di un'America in cui si è perso, per quanto si continui a venderla, l'immagine di una Nazione democratica e coesa, in cui tutti sono uguali e la speranza è pronta a bussare alle porte: Cogan sa bene che tutto quello che la campagna elettorare vende alla gente è una truffa, una balla ben congegnata perchè esistano sempre pesci piccoli pronti ad essere dati in pasto ai veri professionisti, gli squali che, dalla Borsa alla Strada, finiscono per usarli tutti come stuzzicadenti.
Ed è lampante fin dal principio, quando ancora il colpo s'ha da fare, che Johnny, Markie, Frankie e Russell finiranno proprio in quel modo: quando giochi con chi è più grande e pericoloso di te, difficilmente riesci ad uscirne pulito. 
E soprattutto vivo.
Come se non bastasse, la pellicola di Dominik non si scompone, e porta avanti la sua ricerca con la tranquillità di chi è sicuro di compiere la missione, danzando tra inquadrature bagnate dalla pioggia e dialoghi fiume tra un Brad Pitt severo e mai così duro e Richard Jenkins, timido portavoce dell'Organizzazione, o James Gandolfini, killer perduto nei vizi e dalla poca voglia di tornare di nuovo al fresco - una delle frasi cult del film viene calata come un asso proprio per descrivere il suo personaggio: "E' qui da tre giorni, e tutto quello che non si è scopato, se l'è bevuto", già mitica -.
In fondo, quei poveri sfigati dietro alla razzia durante la partita e l'ancor più povero sfigato che hanno cercato di incolpare condannando di fatto a morte hanno i minuti contati, e non c'è bisogno che qualcuno di calibro decisamente superiore si danni particolarmente per loro: fa quasi tenerezza, il povero Frankie, mentre conduce Cogan quasi fosse un fratello maggiore a chiudere la pratica di Johnny nella speranza di potersela cavare.
Pare un agnellino smarrito e sacrificale, attorno al quale il lupo neppure danza, ma semplicemente passeggia, come se non avesse bisogno d'altro, per sistemarlo, di uno sguardo.
E di una pistola, ma questo era ovvio quanto quell'ultima raccomandazione ripetuta più volte, una beffa nei confronti di chi ancora non ha capito di avere già firmato la propria condanna.
Ma non è quello che spappola la testa di qualche povero stronzo senza speranza, il colpo più duro di Cogan: è l'imperativo all'indirizzo del portavoce, quel "pagami" che ha il sapore di un'eredità che gli USA - ma non solo - hanno lasciato ai loro abitanti dopo aver sparso quantità inimmaginabili di fumo negli occhi per restare con i culi bene al caldo su una qualche poltrona.
Culi parati da gente come Cogan.
Che non sarà il protagonista del film dell'anno, ma è un figlio di puttana dannatamente tosto, dal sapore di uno di quei whisky che ti ricordano per quale motivo, in questo mondo, esistono quelli in grado di rimanere in piedi e quelli che, al primo bicchiere, finiscono la serata chiusi in bagno a vomitare.


MrFord


"And I heard a voice in the midst of the four beasts
and I looked and behold, a pale horse
and his name that sat on him was Death
and Hell followed with him."
Johnny Cash - "The man comes around" -



24 commenti:

  1. Concordo in toto. Non sarà il film dell'anno, non saranno i migliori personaggi mai visti in un noir, ma "Cogan" ha un messaggio duro (per quanto forse banale) che viene tirato in faccia allo spettatore con sorprendente spietatezza nel finale, quasi come l'ennesima pallottola del killer. E poi è un film registicamente impeccabile e gustoso, oltre a possedere un'ottima colonna sonora (Heroin è stato il tocco di classe). Se poi ti va, dalle mie parti ho recensito in maniera più dettagliata :)

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    1. Saix, concordo su tutto - e con la tua recensione -.
      Non il miglior film dell'anno, ma comunque un noir solido e ben diretto.
      Che da queste parti è sempre ben accetto!

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  2. chissà perchè ma ho l'impressione che mi piacerà...

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  3. film massacrato dalla critica, ignorato dal pubblico nonostante la presenza del divo pitt e tu ne parli bene...
    sarà la solida fordianata clamorosa, ho già capito! :D

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    1. Massacrato da quale critica, scusa!?!? Quella di Casale!? Ahahahahahahahh!
      Comunque di sicuro non è il tuo genere di film!

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  4. lo devo ancora vedere, ma già so che mi piacerà perché è stato tratto da uno scrittore di razza come George V. Higgins!

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    1. Frank, anche secondo me ti piacerà molto.
      Tra l'altro, appena smaltisco la montagna di libri che mi è arrivata per il compleanno recupero anche il romanzo!

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    2. io cogan ancora non l'ho letto, il mio incondizionato rispetto è dovuto al solo Gli amici di Eddie Coyle... libro che dovrebbe diventare obbligatorio per legge :)

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    3. Lo recupero, allora, perchè mi manca!

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  5. come già ne parlavo dalle mie parti, un gran thrillerone che raramente si vedono, Cogan è uno tosto che non guarda in faccia a nessuno, uno che il whiskey se lo beve a colazione

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    1. Lorant, anche secondo me Cogan il whisky se lo spara a colazione! ;)
      Comunque, film solidissimo anche se non perfetto.

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  6. Non ancora visto, ma tra le prossime visioni di sicuro. Sembra promettere bene e pitt mi risulta sempre credibile.

    Come procede Sangue misto fratello?

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    1. Fratello, guardalo al più presto, secondo me questo ti piace assai, è proprio roba per noi!

      Sangue misto va avanti alla grandissima, spero di finirlo prima di stonsillarmi! :)

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  7. Film affascinante.
    Colonna sonora strepitosa.
    Io ripetitiva. :)

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    1. Colonna sonora una bomba. Film non perfetto, ma tosto.
      Ci sta tutto.
      Anche con le ripetizioni. ;)

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  8. Sicuramente Cogan contiene un messaggio diverso da quello di Killer Joe (li ho visti ad una manciata d'ore l'uno dall'altro, per cui anche per me il confronto è stato naturale), ma ugualmente - socialmente - devastante. Le battute finali sono affascinanti, così come la chiusura del tuo post.

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    1. Ester, concordo in pieno: diciamo che Cogan analizza razionalmente lo stato di salute della società, e Joe ci entra dentro e rovista nel fango fino ai gomiti, ma dietro c'è la stessa desolazione.
      Finale ottimo davvero, e muchas gracias per l'apprezzamento del mio! :)

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  9. Facevo bene a segnarmi il titolo l'altro giorno...adesso voglio vederlo...:-)

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    1. Guardalo, Straw. Vedrai che non ti deluderà.
      E pare che anche il romanzo sia tosto!

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  10. Insomma è una sorta di americanata con stile??

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  11. ok...
    come spesso ultimamente non siamo sulla stessa onda cinematografica...
    io trovo questa filmografia troppo sterile di descrizione, poco introspettiva...

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    1. Pensa che invece io l'ho trovato fin troppo introspettivo, rispetto alle parti più action! ;)
      Comunque occorrerà qualche ripetizione, perchè se continui così sono bottigliate che partono! :)

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