Regia: Craig Moss
Origine: Usa
Anno: 2012
Durata: 90'
La trama (con parole mie): Frank Vega è un veterano del Vietnam con un pesante credito nei confronti di una vita che pare non essere stata proprio generosa con lui.
Abbandonato dalla ragazza che amava mentre era al fronte, reietto della società parcheggiato da decenni al suo chiosco di hot dogs, ormai anziano, il reduce trova la notorietà e la ribalta della cronaca quando una mattina, a bordo di un autobus, prendendo le difese di un uomo di colore, pesta a sangue due giovani nazi dalla voce grossa.
E' l'inizio di una leggenda metropolitana che porta Vega sulle tracce degli assassini del suo vecchio commilitone Klondike e l'inizio di una nuova vita: da dimenticato uomo della strada a giustiziere simbolo della comunità.
E chissà che, per lui, non ci sia in serbo anche qualcosa in più.
E' curioso quanto, a volte, si incontrino alcuni film assolutamente ed inequivocabilmente trash, girati e scritti nel pieno del rispetto della definizione "di serie B" - se non oltre - che i radical chic finiscono per mutare in "di genere" quando vogliono dare inizio ad una delle loro mode da brunch, e rimanerne praticamente folgorati, sorpresi un pò come se la squadra delle Isole Fiji riuscisse ad andare oltre la fase a gironi di un mondiale di calcio.
Bad ass è uno di questi.
Costruito interamente sulla granitica maschera - che si scioglie addirittura in un breve pianto, in una sequenza per i suoi fan memorabile - di Danny Trejo, caratterista veterano poco avvezzo al ruolo di protagonista - conto soltanto la pellicola in questione ed il mitico Machete -, ex detenuto e grande amico di Edward Bunker, questa curiosa favola nera urbana firmata Craig Moss è ispirata ad un reale fatto di cronaca divenuto un viral video: un veterano su un autobus a Los Angeles che con un paio di cazzotti stende un giovane un pò troppo attento a fare il grosso conciandolo per le feste.
L'occasione fornita dal video diviene, per il regista, lo spunto per raccontare il disagio della gente delle periferie di una delle città più popolate del mondo, per le strade della quale gli episodi di violenza legata soprattutto alle diversità etniche sono pane quotidiano: Frank Vega, in pieno stile grantorinesco, da un giorno all'altro si ritrova non solo ad essere il simbolo di un riscatto personale - la sua è una storia fatta di privazioni e solitudine -, ma addirittura di un'intera comunità che fatica a sentirsi protetta dalle forze dell'ordine, spesso dirottate politicamente su casi di interesse primario per sindaci e uomini di potere, menando cazzotti come se nulla fosse e fronteggiando i suoi nemici - dato che, in un certo senso, pare quasi di parlare di una sorta di bizzarro supereroe - con un piglio così deciso da intimidirli ancora prima che l'inevitabile si abbatta su di loro.
Certo, ideologicamente non si tratta - seppur il regista faccia di tutto per mascherarlo - di un film che possa fare da esempio - parliamo, di fatto, di una sorta di versione guascona de Il giustiziere della notte, che tanto fece discutere ai tempi -, eppure chi di noi non simpatizzerebbe - come fu per il Walt Kowalski eastwoodiano - per un personaggio come Frank Vega, uno sconfitto ed outsider che con la vecchiaia pare aver deciso di non abbassare più la testa nei confronti di una vita in cui troppo spesso la gente comune si ritrova a combattere tanto quanto si trovasse nel pieno di una guerra.
Frank Vega è stanco del fronte. Che si trovi in una giungla in Vietnam o per le strade della città degli angeli.
E quando uno come Frank Vega esaurisce la pazienza, finisce che sono davvero cazzi amari.
In un crescendo sempre in bilico tra l'eccesso di kitsch ed una robustissima dose di botte ed autoironia, Bad ass incede senza troppi fronzoli come una versione finalmente convincente della mezza delusione che fu Hobo with a shotgun, andando ad accarezzare un colpo dopo l'altro con le nocche rovinate da una vita di lavoro e lotte all'ultimo respiro gli stomaci e le anime del pubblico, entrando di prepotenza nel panorama grindhouse tanto caro a Tarantino e Rodriguez senza preoccuparsi troppo di essere vestito a festa, tranne nel caso in cui ci sia una bella donna ad attenderlo.
Come biasimarlo?
Del resto, Frank Vega è un uomo d'altri tempi, come non se ne fanno più.
Purtroppo.
Perchè un bad ass come lui farebbe proprio comodo, di tanto in tanto.
P. S. Come se non bastasse quanto già scritto, ad innalzare la pellicola di Moss a minicult dell'estate una sequenza stupefacente, citazione fotogramma per fotogramma dell'inseguimento tra autobus del finale di Danko, film sottovalutato - eppure solidissimo - firmato Walter Hill.
Dovesse capitarvi, godetevi il parallelo: è una bomba.
Bad ass è uno di questi.
Costruito interamente sulla granitica maschera - che si scioglie addirittura in un breve pianto, in una sequenza per i suoi fan memorabile - di Danny Trejo, caratterista veterano poco avvezzo al ruolo di protagonista - conto soltanto la pellicola in questione ed il mitico Machete -, ex detenuto e grande amico di Edward Bunker, questa curiosa favola nera urbana firmata Craig Moss è ispirata ad un reale fatto di cronaca divenuto un viral video: un veterano su un autobus a Los Angeles che con un paio di cazzotti stende un giovane un pò troppo attento a fare il grosso conciandolo per le feste.
L'occasione fornita dal video diviene, per il regista, lo spunto per raccontare il disagio della gente delle periferie di una delle città più popolate del mondo, per le strade della quale gli episodi di violenza legata soprattutto alle diversità etniche sono pane quotidiano: Frank Vega, in pieno stile grantorinesco, da un giorno all'altro si ritrova non solo ad essere il simbolo di un riscatto personale - la sua è una storia fatta di privazioni e solitudine -, ma addirittura di un'intera comunità che fatica a sentirsi protetta dalle forze dell'ordine, spesso dirottate politicamente su casi di interesse primario per sindaci e uomini di potere, menando cazzotti come se nulla fosse e fronteggiando i suoi nemici - dato che, in un certo senso, pare quasi di parlare di una sorta di bizzarro supereroe - con un piglio così deciso da intimidirli ancora prima che l'inevitabile si abbatta su di loro.
Certo, ideologicamente non si tratta - seppur il regista faccia di tutto per mascherarlo - di un film che possa fare da esempio - parliamo, di fatto, di una sorta di versione guascona de Il giustiziere della notte, che tanto fece discutere ai tempi -, eppure chi di noi non simpatizzerebbe - come fu per il Walt Kowalski eastwoodiano - per un personaggio come Frank Vega, uno sconfitto ed outsider che con la vecchiaia pare aver deciso di non abbassare più la testa nei confronti di una vita in cui troppo spesso la gente comune si ritrova a combattere tanto quanto si trovasse nel pieno di una guerra.
Frank Vega è stanco del fronte. Che si trovi in una giungla in Vietnam o per le strade della città degli angeli.
E quando uno come Frank Vega esaurisce la pazienza, finisce che sono davvero cazzi amari.
In un crescendo sempre in bilico tra l'eccesso di kitsch ed una robustissima dose di botte ed autoironia, Bad ass incede senza troppi fronzoli come una versione finalmente convincente della mezza delusione che fu Hobo with a shotgun, andando ad accarezzare un colpo dopo l'altro con le nocche rovinate da una vita di lavoro e lotte all'ultimo respiro gli stomaci e le anime del pubblico, entrando di prepotenza nel panorama grindhouse tanto caro a Tarantino e Rodriguez senza preoccuparsi troppo di essere vestito a festa, tranne nel caso in cui ci sia una bella donna ad attenderlo.
Come biasimarlo?
Del resto, Frank Vega è un uomo d'altri tempi, come non se ne fanno più.
Purtroppo.
Perchè un bad ass come lui farebbe proprio comodo, di tanto in tanto.
P. S. Come se non bastasse quanto già scritto, ad innalzare la pellicola di Moss a minicult dell'estate una sequenza stupefacente, citazione fotogramma per fotogramma dell'inseguimento tra autobus del finale di Danko, film sottovalutato - eppure solidissimo - firmato Walter Hill.
Dovesse capitarvi, godetevi il parallelo: è una bomba.
MrFord
"Cause I'm a badass
and you don't want to clash
cause your mouth's writing checks that your face can't cash
cause I'm a badass
and this warning's your last
just cross my path and I'll drop you fast."
and you don't want to clash
cause your mouth's writing checks that your face can't cash
cause I'm a badass
and this warning's your last
just cross my path and I'll drop you fast."
Saliva - "Badass" -
In questo periodo anche io mi sento molto violenta, vendicativa, difensore dei deboli. Riciclerei alcune frasi per descrivere me: quando perdo la pazienza son cazzi, sono un uomo d'altri tempi, sono stanca ma proprio stanca ma davvero stanca del fronte. Roba che a leggerla tutta d'un fiato sembra una contraddizione.
RispondiEliminaMe li vedrei tutti 'sti film a cui di solito non do un centesimo, per sfogarmi, per fingere che sono io quello là. Perché nella realtà, coi muscoli che mi ritrovo, se picchio qualcuno mi faccio male io ;)
Elle, film come questo ci stanno: a volte l'istinto di mollare qualche cartone è difficilmente reprimibile.
EliminaGuardalo, magari ti aiuta a scaricare un pò di tensione!
;)
EliminaDanny Trejo+Ron Perlman, mio al più presto!
RispondiEliminaOttimo! E non perderti la citazione di Danko!
EliminaE a me sa tanto di tamarrata grandissima però :)
RispondiEliminaOvviamente sì: comunque una signora tamarrata!
EliminaWOWO!
RispondiEliminaLo attendevo con ansia (vabbè, non esageriamo) dopo aver visto "Epic beard man"!! :P
'Sta tamarrata arriverà anche in Italia?
P.S.: la scena del bus, nel film, è un pochino diversa dalla realtà. xP Caxxo! 'Sti americani riescono a infilare morale e difesa dei deboli e sogno americano in ogni fukin movie! Hahahah!!
MMS, secondo me in Italia non arriverà, se non con qualche titolo idiota. Staremo a vedere.
EliminaAd ogni modo, il filmato reale è molto diverso, ma credo che nella pellicola sia stato cambiato principalmente per dare una giustificazione alla storia della "crociata" di Vega contro il crimine.
In effetti, se "Abraham Lincoln Vampire Hunter" lo traducono con un noioso tanto quanto anonimo "La leggenda del cacciatore di vampiri", non c'è da ben sperare. :P
EliminaComunque, mi piace questa capacità degli americani di rendere qualsiasi cosa patriottica.
MMS, quella capacità è una delle loro grandi doti, e al contempo uno dei loro più grossi difetti.
EliminaCi sta sempre.
ormai questo titolo mi ronza per la testa peggio di un calabrone tigre( o era la zanzara, boh?)... me lo devo procurare assolutamente!
RispondiEliminaBradipo, recuperalo!
EliminaSono curioso di scoprire che ne pensi.
Anche perchè è uno di quei film in bilico tra l'essere cult e trash.
Ci siamo dedicati al film d'autore eh??A parte tutto, tamarrate del genere suscitano nella sottoscritta enorme simpatia. Se mai arriverà dalle nostre parti mi sa che lo recupererò di sicuro!
RispondiEliminaNewmoon, sarà difficile che arrivi dalle nostre parti.
EliminaIn nome di Danny Trejo, ti esorto a recuperarlo in originale! :)
Ma, alla fine se spuntasse qualche elemento del genere qua e là, con le giuste motivazioni, potrebbe non essere neanche male. Magari uno a Montecitorio...
RispondiEliminaFirma, per uno come Frank Vega - o Walt Kowalski - a Montecitorio sarei pronto a mettermi in moto per dargli man forte anche subito! :)
Eliminaehehehehe sapevo che ti sarebbe piaciuto... a pensarci sapevo anche ti era piaciuto perché mi avevi avvertito... vabbè, grande bad ass :D
RispondiEliminaFrank, dici bene: grande Bad ass!
Eliminanon mi sono perso davvero niente, a quanto vedo, durante la mia assenza.
RispondiEliminala solita sfilza di robette action tipicamente fordiane... :)
questo con machete trejo, comunque, prima o poi mi sa che me lo vedo...
Difficilmente lo apprezzerai, conoscendo i tuoi gusti molto poco fordiani: specialmente la citazione di Danko. ;)
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