Regia: Ron Clements, John Musker
Origine: Usa
Anno: 2002
Durata: 95'
La trama (con parole mie): Jim Hawkins è un giovane e scapestrato ammiratore delle imprese dei grandi navigatori dello spazio, e sogna, come molti pirati delle galassie, di mettere le mani sul leggendario Tesoro dei Mille Mondi, che molti addirittura ritengono non esistere, e sistemare per sempre sua madre - che vive mandando avanti sola, e faticosamente, una locanda - coronando contemporaneamente il suo sogno di divenire un esploratore delle stelle.
Quando un pirata moribondo atterra sul suo pianeta e gli consegna la mappa che conduce al mitico tesoro, per Jim avrà inizio la più grande avventura che potesse immaginare, nel corso della quale troverà nel nemico anche la figura che più si avvicina a quella di suo padre, fuggito anni prima abbandonando la famiglia.
A volte è davvero un piacere sedersi sul divano e lasciarsi trasportare dall'immaginazione neanche fossimo tornati bambini, godendosi pellicole in grado di ricreare un'atmosfera magica come questa.
Complici la crescita e l'avvento della Pixar, mi sono ritrovato all'inizio degli anni zero a snobbare clamorosamente i Classici Disney per eccellenza, quelli che ai tempi delle elementari mi facevano attendere con ansia il sabato pomeriggio in sala e le patatine di Burghy dopo il film: mi ero perso dunque anche questo davvero interessante Il pianeta del tesoro, ispirato dal romanzo di Stevenson L'isola del tesoro - un supercult della narrativa per ragazzi e non solo di tutti i tempi - e realizzato dallo stesso team responsabili del già molto carino La sirenetta e dello splendido Aladdin.
L'ambientazione sci-fi unita all'atmosfera piratesca dai richiami da Isola che non c'è non hanno fatto che rendere questo prodotto ai miei occhi ancora più coinvolgente, nonostante l'esperimento di mescolare computer graphic e metodo tradizionale non può essere definito riuscito completamente: quello che, più di tutto, però, ha reso la visione coinvolgente è stata l'ottima gestione del rapporto tra il protagonista Jim Hawkins ed il vecchio cyborg Silver, ad un tempo nemesi e migliore amico del giovane aspirante esploratore dei "mari stellari".
L'incontro delle loro due solitudini - quella di Jim, abbandonato dal padre, e di Silver, abituato a non avere un amico e a non fidarsi di nessuno per meglio rendere nel suo ruolo di "cattivo" - genera un climax emotivo che pare quello di un film di formazione come Stand by me, evitando il facile scivolone nella retorica ed affrontando temi decisamente adulti per un prodotto nato sotto l'egida della più tradizionale realtà Disney, finendo per somigliare più ad un lavoro uscito dai Pixar Studios, e ugualmente attento all'evolversi della storia e al divertimento degli spettatori più piccoli - e non solo -.
La rappresentazione, inoltre, della varietà di creature presenti negli spazioporti e sulla nave in cui lo scavezzacollo Hawkins si imbarca risulta affascinante, divertita e divertente come quella delle popolazioni della galassia di Star Wars, dai marinai che si esprimono per mezzo di sole flatulenze ai malvagi pirati dalle forme aracnoidi.
Non mancano i buoni sentimenti, così come l'ormai rodata struttura dei film d'animazione di Mamma Disney costruita sull'asse "scintilla che accende la vicenda - divertimento e amicizia - canzone - momento di crisi - risoluzione": in questo senso i più accaniti detrattori degli standard di questo gigantesco colosso dell'entertainment strorceranno il naso senza ritegno - vero, Cannibale? -, ma voi non lasciatevi trarre in inganno.
Certo non stiamo parlando de La carica dei 101, Biancaneve o La bella e la bestia, eppure Il pianeta del tesoro avvince e diverte, sorprende e fa sognare come non si potrebbe sperare di fare di più nei momenti in cui si cerca rifugio nell'epoca d'oro dell'infanzia, quando tutti i sogni sono ancora a portata di mano e paiono possibili: quindi mollate gli ormeggi, recuperate il vostro passato da pirati o aspiranti tali, e buttatevi in questa avventura.
Male non potrà farvi di certo.
E chissà, potreste scoprire che la vita per mare - che sia spaziale o no - non era davvero niente male.
Forse addirittura meglio di quanto si potrebbe ricordare.
Complici la crescita e l'avvento della Pixar, mi sono ritrovato all'inizio degli anni zero a snobbare clamorosamente i Classici Disney per eccellenza, quelli che ai tempi delle elementari mi facevano attendere con ansia il sabato pomeriggio in sala e le patatine di Burghy dopo il film: mi ero perso dunque anche questo davvero interessante Il pianeta del tesoro, ispirato dal romanzo di Stevenson L'isola del tesoro - un supercult della narrativa per ragazzi e non solo di tutti i tempi - e realizzato dallo stesso team responsabili del già molto carino La sirenetta e dello splendido Aladdin.
L'ambientazione sci-fi unita all'atmosfera piratesca dai richiami da Isola che non c'è non hanno fatto che rendere questo prodotto ai miei occhi ancora più coinvolgente, nonostante l'esperimento di mescolare computer graphic e metodo tradizionale non può essere definito riuscito completamente: quello che, più di tutto, però, ha reso la visione coinvolgente è stata l'ottima gestione del rapporto tra il protagonista Jim Hawkins ed il vecchio cyborg Silver, ad un tempo nemesi e migliore amico del giovane aspirante esploratore dei "mari stellari".
L'incontro delle loro due solitudini - quella di Jim, abbandonato dal padre, e di Silver, abituato a non avere un amico e a non fidarsi di nessuno per meglio rendere nel suo ruolo di "cattivo" - genera un climax emotivo che pare quello di un film di formazione come Stand by me, evitando il facile scivolone nella retorica ed affrontando temi decisamente adulti per un prodotto nato sotto l'egida della più tradizionale realtà Disney, finendo per somigliare più ad un lavoro uscito dai Pixar Studios, e ugualmente attento all'evolversi della storia e al divertimento degli spettatori più piccoli - e non solo -.
La rappresentazione, inoltre, della varietà di creature presenti negli spazioporti e sulla nave in cui lo scavezzacollo Hawkins si imbarca risulta affascinante, divertita e divertente come quella delle popolazioni della galassia di Star Wars, dai marinai che si esprimono per mezzo di sole flatulenze ai malvagi pirati dalle forme aracnoidi.
Non mancano i buoni sentimenti, così come l'ormai rodata struttura dei film d'animazione di Mamma Disney costruita sull'asse "scintilla che accende la vicenda - divertimento e amicizia - canzone - momento di crisi - risoluzione": in questo senso i più accaniti detrattori degli standard di questo gigantesco colosso dell'entertainment strorceranno il naso senza ritegno - vero, Cannibale? -, ma voi non lasciatevi trarre in inganno.
Certo non stiamo parlando de La carica dei 101, Biancaneve o La bella e la bestia, eppure Il pianeta del tesoro avvince e diverte, sorprende e fa sognare come non si potrebbe sperare di fare di più nei momenti in cui si cerca rifugio nell'epoca d'oro dell'infanzia, quando tutti i sogni sono ancora a portata di mano e paiono possibili: quindi mollate gli ormeggi, recuperate il vostro passato da pirati o aspiranti tali, e buttatevi in questa avventura.
Male non potrà farvi di certo.
E chissà, potreste scoprire che la vita per mare - che sia spaziale o no - non era davvero niente male.
Forse addirittura meglio di quanto si potrebbe ricordare.
MrFord
"E so
che non è una fantasia
che non è una fantasia
non è stata una follia
quella stella
la vedi anche tu
perciò
io la seguo ed adesso so
che io la raggiungerò
perchè al mondo
ci sono anch'io."
quella stella
la vedi anche tu
perciò
io la seguo ed adesso so
che io la raggiungerò
perchè al mondo
ci sono anch'io."
Max Pezzali - "Ci sono anch'io" -
Anche io lo avevo snobbato, invece merita. Si guarda proprio volentieri. D'altro canto la storia è già bella in partenza.
RispondiEliminaGae, concordo in pieno.
EliminaDel resto, L'isola del tesoro è una ficata.
Io l'ho visto al cinema e me ne sono innamorata.
RispondiEliminaIl film non sarà perfetto però ti può far coinvolgere.
E poi la canzone è davvero significativa anche perché prima o poi ognuno di noi grida "Ci sono anch'io".
Mi commuovo quando Jim vede Silver nella barca che se ne sta andando durante la canzone e rivede suo padre che se ne va poi invece vede ritornare Silver.
Alma, il rapporto tra Jim e Silver è davvero profondo e coinvolgente, una delle cose migliori del film.
EliminaE' stato un piacere recuperare questo titolo.
Carino LA SIRENETTA? Carino LA SIRENETTA? Carino LA SIRENETTA?
RispondiEliminaTU hai osato profanare la recensione de LA SIRENETTA! Ed io, che di mestiere faccio la moglie non posso assolutamente soprassedere a questo vizio di forma!
Tu con me in fondo al mar non ci vieni più finchè non declami sulla pubblica piazza che LA SIRENETTA è il cartone animato più bello del mondo.
Tiè beccati questa!
La Sirenetta è carino, mi piace, ma vuoi mettere con La carica dei 101 o Pinocchio, o Robin Hood o La spada nella roccia?
EliminaDai, lo so che sei sirena, ma non prendertela troppo! :)
Compllice la crescita, vidi questo film al cinema. Per me Disney era sinonimo di Classici in cartoon o al massimo roba come "Pomi d'ottone e manici di scopa" (con Angela Lansbury, non ancora in giallo); quindi ero un po' scettica. Devo dire che l'avvento della Pixar (con produzioni anche super) ho rivalutato questa produzione
RispondiEliminaIrriverent, anche io avevo sempre sottovalutato questo film, che invece si è rivelato davvero carino.
EliminaPixar style, direi. Che può solo che essere un bene!
Guarda, ho portato, un po' titubante, la Belva a vedere la mostra sui lavori della Pixar...indovina chi ne e' uscita piu' entusiasta fra me e la nana
EliminaImmagino.
EliminaLa Pixar è fantastica, e come spesso mi è capitato di scrivere, confeziona prodotti assolutamente "per grandi".
ma cos'è sta roba???? °__°
RispondiEliminapiù che storcere il naso, giro proprio al largo! :D
C'era da aspettarselo! Del resto, a te le cose ben fatte proprio non piacciono! Ahahahahah!
EliminaL'ho visto quando uscì in home video e mi piacque un sacco.
RispondiEliminaCredo che nella mia memoria sia associato indelebilmente alla canzone di Max Pezzali, il mio cantante preferito..
Pio, anche a me è piaciuto molto.
EliminaInoltre, acquisti punti con il mitico Pezzali: gli 883 sono stati un pezzi della mia infanzia, e li porto sempre e comunque nel cuore.
all'epoca lo vidi al cinema e mi piacque tantissimo...da bambini leggere l'isola del tesoro è un must e io lo adoravo!la canzone credo rimanga la più bella di Pezzali nell'era post 883:)
RispondiEliminaAlessia, concordo su tutto. Da L'isola del tesoro al post-883.
EliminaAh la cara vecchia Disney.. che ricordi.. è vero: un film così è l'ideale per tornare bambini e fantasticare sui pirati e non solo, la struttura fissa dei film, come delle fiabe, da quel senso di sicurezza, e se il film è fatto bene (e non parlo della grafica, ma dello svolgersi della storia) fa piacere immergersi in un altro mondo per un po' e dimenticare la realtà.
RispondiEliminaCerto, se esistesse una versione senza colonna sonora sarebbe meglio ;)
Elle, ma come!?!? Infierisci sul povero Max? Guarda che in casa Ford è un mito, un pò come un personaggio Disney nostrano! :)
EliminaOddio un personaggio Disney.. ma è lui che auto-infierisce! Va bene ti credo (si capisce che mento?) - oppure facciamo che in questo non mi fido del tuo giudizio e mi limito a leggere le recensioni ;)
EliminaPovero Max! Non puoi maltrattare così un mito della mia e forse anche della tua più o meno infanzia! :)
EliminaQuesto potrebbe spiegare molte cose, ne parlerò col mio analista perché la cosa comincia a preoccuparmi, molto. :)
EliminaFammi sapere poi che ti dice: se non ti piace posso prenderlo a bottigliate! :)
EliminaMai sentito nominare, la trama però è molto avvincente, e quando c'è un tesoro da recuperare il divertimento è quasi sempre assicurato!
RispondiEliminaVedrò di recuperarlo.
;)
Fratello, L'isola del tesoro è un cult per quelli come noi, e questo film lo rispetta tantissimo.
EliminaSe ti capita recuperalo, perchè ce l'ho in dvd e non posso mettertelo su chiavetta! :)
è bellissimo, mi è piaciuto tanto :)
RispondiEliminaPosso capirti, Queen. E' davvero ben fatto.
Eliminal'ho visto al cinema quando è uscito e lo ricordo molto carino, probabilmente è arrivato al momento sbagliato e per questo viene snobbato, ma l'ho sempre trovato molto... delicato (anche se forse non è proprio la parola adatta).
RispondiEliminaBert, ho capito l'aggettivo, anche se un vecchio lupo di mare come me non ci aveva neppure pensato! ;)
EliminaMa probabilmente siamo un pò come Silver e Jim!