Pagine

mercoledì 15 febbraio 2012

The artist

Regia: Michel Hazanavicius
Origine: Francia
Anno: 2011
Durata: 100'


La trama (con parole mie): siamo sul finire degli anni venti, e George Valentin è una star indiscussa del Cinema muto, acclamato dal pubblico e dalla critica. Un giorno, per caso, incontra una giovane di belle speranze di nome Peppy Miller che lo colpisce da subito, e da quella che poteva essere una storia d'amore ha inizio la sfolgorante scalata al successo della ragazza, che diverrà una delle prime icone del Cinema rivoluzionato dall'avvento del sonoro.
Valentin, che rifiuta questo passaggio, vedrà andare in rovina il suo matrimonio così come la carriera, e finirà ai margini non soltanto del mondo dello spettacolo, ma anche della società: proprio quando la parola fine pare essere pronta a calare sulla sua vita come un sipario troppo pesante, sarà Peppy a dare volto e voce alla sua rinascita.




Un pò per rivalità, un pò per fargli dispetto, avevo inizialmente pensato di trovare qualche idea folle per rispondere a quella genialata di recensione - ogni tanto bisogna che gli dia pure qualche soddisfazione - che il mio antagonista Cannibale tirò fuori dal cilindro per questo film: una pagina completamente bianca, un video o qualcosa di affine.
Poi, finalmente, ho visto The artist, e ho pensato che sarebbe stato un peccato non scrivere di questa piccola meraviglia.
Perchè, per quanto "muto" possa essere, lo straordinario lavoro di Michel Hazanavicius è un inno all'importanza della parola, detta o non detta che sia, un passaggio, un viaggio che porta a scoprire il valore del silenzio, del Cinema, dello stupore e, per l'appunto, di quel suono che troppo spesso e volentieri diamo per scontato, o finiamo per detestare e rifuggire quando riteniamo di averne avuto abbastanza.
Ricordo quando, qualche anno fa, una domenica mattina squillò il telefono in negozio e una signora all'altro capo di una linea che avrei voluto superare per colpire la suddetta con una serie di selvagge e violentissime bottigliate mi chiese se avrebbe potuto cambiare un dvd che aveva acquistato a causa di un problema con il sonoro.
Le chiesi, non so neppure io perchè, quale fosse il titolo in questione.
Lei risposte Aurora, di Murnau.
Io la incalzai affermando che l'appena citato Capolavoro non ha alcun problema con il sonoro, perchè è un film muto.
La sua risposta fu illuminante: mi disse di essere stupita, e se non poteva ugualmente effettuare il cambio, dato che venti euro per un film muto le parevano eccessivi.
A volte, effettivamente, non c'è risposta migliore del silenzio.
Fortunatamente ci sono opere come The artist che fanno di ogni inquadratura, gesto, movimento di macchina un inno quasi musicale al bisogno naturale che abbiamo di comunicare, che parte dal teatro - da brividi la scena in cui Peppy Miller si lascia abbracciare dal cappotto di Valentin - per omaggiare il Cinema nel suo essere quella "lanterna magica" di cui Bergman portò la luce per tutta la sua lunga carriera - anche il Maestro svedese mi è parso omaggiatissimo dall'incredibile sequenza onirica che coinvolge il protagonista -, passando attraverso le produzioni dell'epoca d'oro dei grandi studios - da Griffith ad Erroll Flynn - per giungere all'avvento del sonoro - che cambiò prospettive e carriere, rivoluzionando il mondo della settima arte - e a Charlie Chaplin - i cui movimenti Jean Dujardin deve aver studiato fino allo sfinimento, e che con Luci della città, nel 1931, girò anch'egli un film ancora legato al muto e alla sua magia -, ma soprattutto all'incontro e alla comunicazione con l'esterno, a partire dal nostro lavoro per finire alle passioni e agli amori.
In questo senso, credo di non aver mai visto un film "parlato" quanto The artist: la pellicola di Hazanavicius sprigiona desiderio di comunicare dal primo all'ultimo fotogramma, danzando con una grazia più unica che rara anche nel delicato terreno del metacinema, entrando ed uscendo dalla pellicola - e dalla fiction - lasciando a bocca aperta per le soluzioni adottate per affrontare anche tematiche decisamente più toste di quelle che ci si aspetterebbe da una semplice "commedia" come il peso di un "viale del tramonto" che finisce per schiacciare personaggi di spicco del mondo dello spettacolo che il pubblico arriva a reputare quasi immortali ed invincibili: il film che Valentin realizza come produttore e regista, suo ultimo, disperato grido d'aiuto rispetto ad un'epoca che sta per essere superata - e lui con essa - resta una delle pagine più struggenti del Cinema recente, scelta più che coraggiosa di un regista che rischia tutto con un'operazione che poteva essere accusata di essere troppo sorniona o radical chic ed invece è un trionfo di semplicità e schiettezza, una parentesi unica in un mondo che troppo spesso dimentica il valore dell'espressione e della comunicazione, pur in un'epoca dominata dalla stessa come la nostra.
Dunque, più che al 3D e agli effettoni speciali, lo spunto di riflessione maggiore che offre questa pellicola resta legato alla necessità che, in quanto "animali sociali", abbiamo di interagire con l'esterno, sia esso costituito dal patinato mondo dorato del Cinema o dagli squilibri dettati dalla nostra realtà interiore e di vita.
Metacinema, in qualche modo, anche questo.
Come è metacinema la clamorosa sequenza di chiusura, che per impatto emotivo, pur se completamente differente per esecuzione e rappresentazione, ha raggiunto quella di Take shelter, altra grande rivelazione di questo inizio 2012: anche in quel caso, tutto era giocato sul non detto.
O forse sul detto talmente tanto da essere tutto quello che serve.
In uno sguardo, un'illuminazione.
Senza bisogno di parole, come in un muto.
Che, a volte, può diventare il più parlato tra i film.


MrFord


"More than words
Is all you have to do to make it real
then you wouldn't have to say that you love me
'cause I'd already know."
Extreme - "More than words" -


45 commenti:

  1. Questa recensione mi è piaciuta da morire, è stata...si può dire "sognante"? Bravo Ford! Mi sei piaciuto!
    E poi hai menzionato il mio film muto preferito in assoluto: Sunrise lo rivedrei ancora mille e mille volte...è M E R A V I G L I O S O! Dammi l'indirizzo della signora su citata che la vado a bottigliare io!
    Vista l'ora, buona notte :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Muchas gracias Melinda!
      Aurora è uno dei grandi Capolavori della Storia del Cinema, su questo non c'è dubbio.
      The artist, comunque, ha reso tantissimo lo spirito dell'epoca, e non solo. Consigliatissimo.

      Elimina
  2. grande grandissimo film, prossimamente lo troverai anche da me ^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Arwen, concordo in pieno. Davvero grandissimo. Una sorpresa più che lieta. Passerò a vedere quando ne parlerai!

      Elimina
  3. Stesso post oggi, ma punti di vista differenti. Pur riconoscendo il valore del film, il mio è meno esaltante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vengo a dare un'occhiata anche da te.
      Il bello del Cinema è anche questo, in fondo!

      Elimina
  4. Ma scusate, ma solo io mi sono resa conto che Dujardin è il figlio/clone illegittimo di Ignigo Montoya/Mandy Patinkin???????????

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sono colpevolmente dimenticato di inserirlo nel post.
      Effettivamente sembra proprio così.
      Solo una domanda: ma se Inigo Montoya era spagnolo e Mandy Patinkin americano, perchè Dujardin è francese? :)
      Aspetto stasera già da adesso!

      Elimina
  5. Non vedo l'ora di vederlo. Se riesce a comunicare quanto scrivi e ad essere il più parlato dei film...
    Il film muto in realtà sarebbe la massima espressione del cinema, perchè parla, esprime con le immagini

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Barbarella, prima della visione avevo delle riserve, e temevo si sarebbe rivelata un'operazione troppo studiata: invece, per quanto indubbiamente lavorata sia, è una vera meraviglia.
      Recuperalo appena possibile!

      Elimina
  6. Ottima recensione, sono d'accordo con te per quanto riguarda la realizzazione perfetta di questo film, purtroppo non mi ha coinvolta molto a livello emotivo, forse proprio perché così formalmente impeccabile.
    Comunque molto coraggioso il regista a cimentarsi in un lavoro del genere, tanto più rischioso in un momento in cui si cerca la sensazione facile più che la qualità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Joy, posso capire che un'operazione così studiata e ben realizzata possa lasciare freddi, anche se dal primo all'ultimo minuto io mi sono sentito completamente trascinare dalla vicenda anche a livello emotivo.
      Film bellissimo.
      E muchas gracias per i complimenti! :)

      Elimina
  7. In una società dove si parla sempre troppo e spesso a vanvera un film muto ci voleva.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I gran bei film ci vogliono sempre.
      E questo è proprio un gran bel film. :)

      Elimina
  8. finalmente in questo blog vengono dette cose sensate, bello anche il resto ma soprattutto la parte in cui si definisce genialata la mia recensione. credo farò uno screenshot e lo metterò come salvaschermo del computer ahahaha :)

    la signora della telefonata di aurora è un genio!
    nemmeno io avrei saputo farti irritare tanto :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cannibale, vedo che finalmente cominci a renderti conto dello spessore del saloon, sono contento! ;)
      La signora della telefonata mi lasciò talmente allibito che quasi mi parve di essere stato catapultato in un film muto. ;)

      Elimina
  9. Tutte entusiastiche le recensioni a questa pellicola (ovviamente citare la potenza del finale di TS è stato meschino;), dato che ai miei occhi hai fatto guadagnare 534 punti al film), che però credo debba comunque essere visto in un certo mood, che a me in questo periodo manca, tant'è che non l'ho visto. Ma recupererò...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Elio, secondo me, mood o non mood, questo è un grandissimo film che merita alla stragrande.
      Citare Take shelter è stato doveroso: sono stati i due finali più belli degli ultimi mesi.

      Elimina
  10. gran post per un grandissimo film! bella Ford, la signora la bottiglio volentieri anch'io ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lorant, muchas gracias!
      La signora te la lascio bottigliare volentieri: con tutte le volte che l'ho maledetta ripensando a quella scena in questi anni, penso di avergliene mandate abbastanza! ;)

      Elimina
  11. E va bene, sono sempre più curioso, presto lo vedrò anch'io.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bene. Vedrai che non ti deluderà. E' davvero una perla.

      Elimina
  12. un film meraviglioso, e tu gli hai reso giusto omaggio con una bella rece :)
    mi ci sono avvicinato un po' dubbioso visto il successo madornale tra critica e pubblico, e invece sono rimasto estasiato.
    la semplicità della storia, gli attori tutti brillanti (il cane ruba la scena!), le trovate oniriche che lasciano a bocca aperta: è un film che non si può non amare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Einzige, muchas gracias!
      Inutile dire che concordo in pieno: anche io avevo qualche riserva, ma dagli attori alla regia tutto funziona così bene che sono state spazzate via senza nessuna fatica - le riserve, ovviamente -.
      Davvero un film che non si può non amare.

      Elimina
  13. Già recuperato e in attesa di essere visto, ti saprò dire.
    Certo è che mi hai messo una voglia bestia di guardarlo.

    Ps: Inigo Montoya uno di noi. <3
    ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Inigo Montoya uno di noi per sempre. :)

      Detto questo, guardalo al più presto. Merita alla grande.

      Elimina
  14. qualcuno ha detto che è un film povero di storia, di contenuto, di trama insomma.. può essere, ma mi son spinta talmente tanto 'dentro' lo schermo (come quando leggo un libro) che non me ne può fregare meno! E chissà, forse, in mezzo a tanto rumore, zitti, muti, vorrei che fossimo un po' tutti ogni tanto! Bella Mr. ;)

    RispondiElimina
  15. Bianco e nero, muto e perfino musical...questo film è la mia Nemesi! Anche se tutti i cineblogger che seguo ne parlano molto bene non penso che riuscirò mai a guardarlo, ci sono così tanto cose che vorrei vedere e per le quali non ho il tempo che non troverò mai 2ore per questo film ;D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Squalo, sai cosa? A volte le nemesi possono rivelare grandi sorprese e rivelazioni.

      A parte il Cannibale: lui non rivela altro se non il suo essere da bottigliate per definizione! ;)

      Elimina
  16. Ahhh, dopo la recensione cannibale era difficile fare una cosa degna. Ma la tua evidente passione ha dato vita ad una recensione intensa e coinvolgente...Giocofacile con certi film.
    PS strepitosa la signora di Aurore, ah ah

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Irriverent, muchas gracias.
      Cannibale ha davvero tirato fuori il meglio, con la sua recensione, ho quindi dovuto sopperire con la passione! ;)

      Elimina
  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  19. L'ho visto ieri sera e, a parte la scena del sogno, il resto non mi ha preso piu' di tanto. Carina l'idea, ma il film a me e' parso proprio scialbo, la storia banale (ma non e' quello il punto), mi e' mancato proprio il coinvolgimento totale. Piu' di un carino non gli darei. Il finale mi dispiace ma l'ho perso, mi sono addormentata a 15' dalla fine.
    Attendo il linciaggio :)

    ps scusa il pasticcio, non so ma blogger era momentaneamente impazzito.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Elle, tranquilla per il pasticcio, mentre per il resto, preparati a ricevere un buon quantitativo di bottigliate. ;)

      Tranquilla, è un trattamento amichevole che qui da queste parti non nego a nessuno!

      Elimina
    2. si' si' e me le prendo volentieri! :)

      Elimina
    3. Bene, allora preparati a riceverle! :)

      Elimina