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venerdì 21 ottobre 2011

A dangerous method

Regia: David Cronenberg
Origine: Canada
Anno: 2011
Durata: 99'



La trama (con parole mie): siamo agli inizi del novecento, nel pieno della rivoluzione della psicanalisi operata da Sigmund Freud, vero e proprio pioniere di questa nuova scienza.
Il giovane Carl Jung, suo già designato erede, comincia a sviluppare una serie di teorie che possano significare un vero e proprio superamento del punto di vista del suo stesso maestro, intrecciando ad un tempo con Freud un'amicizia che diviene progressivamente pacata ma decisa rivalità e con la giovane paziente - e futura psichiatra - Sabina Spielrein una relazione che significherà la scoperta dei suoi lati nascosti nonchè la prima di una serie di relazioni extraconiugali che lo resero noto quasi quanto le innovazioni apportate rispetto al progresso della scienza.



Alla fine è successo (addirittura) anche con Cronenberg.
La strana epidemia che pare attanagliare i grandi nomi del Cinema non ha risparmiato neppure uno dei più grandi registi degli ultimi vent'anni, in grado di sconvolgere e deliziare il pubblico con pietre miliari del calibro di A history of violence, La promessa dell'assassino, M. Butterfly, La mosca, Videodrome o Inseparabili: con A dangerous method, infatti, l'autore canadese conosce, a mio parere, il punto più basso della sua produzione recente, confezionando certo una pellicola di classe, girata con stile ed interpretata egregiamente dai protagonisti, eppure completamente priva del mordente e della potenza cui lo stesso cineasta ci aveva abituati.
Un Cinema da salotto simile a quello mostrato da Polanski in Carnage, elegantemente portato sullo schermo, narrato in modo così pulito e lineare - se si esclude la troppo breve parentesi dedicata a Vincent Cassel - da apparire come il più conforme dei compitini, lontano dalle metamorfosi e dalle trasformazioni - fisiche e morali - da sempre legate al lavoro di Cronenberg.
Certo, la progressiva maturazione della giovane Sabina e l'evolversi del rapporto tra Jung e Freud potrebbero essere associate allo stesso concetto, eppure, con il passare dei minuti, l'impressione che manchi sempre qualcosa diviene progressivamente certezza, specie considerato che proprio nel momento in cui la pellicola pare finalmente decollare - l'emancipazione e la nuova vita di Sabine, il "lato oscuro" di Jung vissuto di nuovo, con un'altra amante, e la sua quasi profetica visione dell'imminente Prima Guerra Mondiale, la solitudine che sa di esilio preventivo di Freud - tutto si chiude quasi sottovoce, come se il regista si trovasse, invece che alle prese con la materia fisica e modellabile delle sue opere precedenti, nel pieno di un negozio di cristalleria e abbia in qualche modo troppa paura di fare il passo sbagliato e ritrovarsi a dover pagare i danni.
Forse la psicanalisi o la discreta intellettualità degli scontri tra Jung e Freud non rappresentano il campo migliore nel quale il regista possa dimostrare tutto il suo gigantesco talento, eppure quello che, in condizioni normali, sarebbe un freddo ma decisamente buon film d'autore, si trasforma in questo caso nella copia sbiadita e spenta del Cronenberg dei tempi migliori, tanto da far rimpiangere le più estreme delle "eastern promises" o i due volti del capofamiglia americano così tanto da ritrovarsi quasi senz'aria - e decisamente annoiati - attendendo un'esplosione che, di fatto, nel corso di A dangerous method, non arriva mai.
Lo stesso Mortensen, meraviglioso ed ispiratissimo protagonista delle ultime e già citate fatiche del regista, appare compiaciuto come il suo Freud per i sigari cui non riesce a rinunciare, e pur se con classe, non fa che alimentare il rimpianto per un'occasione decisamente mancata.
Fassbender e la Knightley, dal canto loro, sfoderano due interpretazioni da ricordare eppure mai davvero in grado di arrivare al cuore dello spettatore, quasi fossero contagiati dall'atmosfera posticcia che pervade l'intera opera, finendo per alimentare i dubbi ed il disincanto di tutti quelli che attendevano con ansia questa pellicola - come il sottoscritto -.
"Talvolta occorre compiere qualcosa di imperdonabile per continuare a vivere", sussurra Jung ad un passo dalla depressione che lo coglierà in parallelo allo scoppio del primo conflitto mondiale e lo accompagnerà per tutta la durata della guerra, mentre Sabine si avvia ad un nuovo destino, una nuova vita, una nuova famiglia.
Viene quasi da sperare che anche Cronenberg abbia fatto lo stesso, e questo A dangerous method altro non sia che una marchetta dovuta al distributore per rispettare un contratto in attesa di poter davvero sconvolgere il nostro mondo di spettatori proprio come Freud e Jung con il loro primo viaggio negli Stati Uniti.
Personalmente, lo spero davvero.
Perchè questo suo nuovo metodo non mi pare affatto pericoloso.
Se non per la qualità dell'opera.

MrFord

"Giving into what has got me
feeling claustrophobic, scarred
severed me from all emotion
life is just too fucking hard
SNAP! Your face was all it took
cuz this need ain't doin' me no good
fall on my face, but can't you see?
This fucking life is killing me!"
Slipknot - "Me inside" -

26 commenti:

  1. Concordo in pieno a parte che sulla Knightley, forse sarà stato il doppiaggio, forse no, fatto sta che nelle sue folli ostentazioni mi risultava quasi... quasi ridicola. E non è un buon segno.
    Tornando al film, anche io ho avvertito quest'aria di attesa a cui puntualmente non ha corrisposto niente di indimenticabile, solo parole parole e ordinarietà visiva.
    Ero entrato in sala bello gasato per un successivo commento sul blog, e sono uscito mogio mogio senza uno straccio di spunto.
    Della serie: ci si aspettava mooolto di più...

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  2. Uuuuuuuuuh allora anche Cronenberg ha fatto una mezza cilecca, vedremo vedremo, appena possibile andrò a vederlo anche io, quando poi lo recensirò darò il mio parere, anche per me è uno dei film più attesi...mmmh come ho detto prima voglio vederlo, magari mi brucio anche le ali, ma lo voglio vedè XD

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  3. Eraserhead, ti capisco. In realtà anche a me è parsa fin troppo sopra le righe. Ma occorre riconoscere che da una che qualche anno fa era solo la belloccia dei Pirati dei Caraibi questo è comunque un balzo in avanti.
    Per Cronenberg, invece, uno decisamente indietro.

    Arwen, aspetto di vedere che ne pensi. Intanto io proseguo in questo mio ciclo di "stroncature illustri". ;)

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  4. Però lo devo dire hahaha, sei cattivissimo, ma il bello è che dappertutto questi film vengono osannati, e tu tranquillo e beato li stronchi, beh se tu li stronchi, io do una mano per dargli una possibilità in più, a differenza sono buona ma non troppo anche io ho fatto stroncature feroci, l'ultima della quale è a Miracolo a S Anna di Spike lee, con Bamboozled non l'ho stroncato perchè mi sono resa conto che è un film sperimentale e particolare e che bisognava capirlo, ma non con l'ultimo, scusa l'ot, a David che mi combini eh? Vediamo Vediamo...

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  5. sono completamente d'accordo con te, James.
    con una battuta, direi che è affetto dalla 'sindrome Carnage' :)
    un film inerte, contemplativo, piccolo-borghese e, tutto sommato, evitabile da Cronenberg, che è uno dei registi che mi ha regalato tra le emozioni più forti, al cinema.
    ottimo formato, bei dialoghi, simpatico l'intermezzo con il barbuto Cassel ma... la corrosività??
    la Knightley l'ho trovata ottima, devo dire: se non ha pienamente convinto è probabilmente per via del doppiaggio.

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  6. Arwen, tranquilla che potrei essere decisamente più cattivo, se volessi! :)
    Per il resto, secondo me non bisogna avere timore di andare contro alle recensioni positive o ai grandi nomi, se deludono le aspettative.
    Da amante del Cinema, vorrei uscire soddisfatto da ogni visione. Quindi, diciamo che ci resto male, quando non è così! ;)

    Einzige, mi piace questa cosa della "sindrome Carnage". :)
    Sulla Knightley non saprei: mi è parsa brava, ma decisamente sopra le righe, a tratti.
    Detto questo, hai centrato il problema: pare che Cronenberg abbia lasciato bellamente a casa tutta la potenza del suo Cinema abituale.

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  7. ma uno, ne salvi?A parte la stroncatura secondo me di Polanski ingiustificatissima, gli altri non glio ho visti quindi non ci metto parola...però proprio tutti tutti da buttare???

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  8. L'ho visto qualche settimana fa e devo dire che non è rimasto molto nella mia "memoria", nel senso che non è stato niente di eccezionale. La sceneggiatura segue in modo abbastanza coerente la storia vera dei rapporti tra i tre, ma la regia (a mio parere, per carità!) è lenta e a tratti noiosa. Se dovessi dare un voto darei un... 6 politico!
    Buon week end.

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  9. Ho avuto la tua stessa sensazione: che ci fossero buone tematiche da analizzare, ma che restano ad un livello superficiale. Non c'è personalità e carattere secondo me. Manca di quella qualità intima di un regista. Sembra un compitino formale fatto per benino...

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  10. Newmoon, a parte che la stroncatura di Polanski ci stava tutta, eccome, direi che tutti questi film non sono da buttare: semplicemente non sono all'altezza dei grandi nomi dei loro registi.

    Laura, concordo in pieno con il tuo pensiero. Alzo solo di un poco il voto, ma giusto per una questione di confezione ottimamente realizzata.

    Rossana, purtroppo di Cronenberg, quello vero, qui non sembra proprio esserci traccia. Un vero peccato, considerato quanto lo stavo aspettando e gli ultimi due filmoni che aveva realizzato.

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  11. devo ancora vederlo!
    è mai possibile che mi ammazzi l'entusiasmo per ogni film che aspetto? :D

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  12. Frank, è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo! ;)

    Detto questo, lo aspettavo anche io: ma evidentemente non è il periodo giusto per le visioni molto attese! :)

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  13. e lo sapevo che era una mezza porcata, infatti niet, aspetto scai

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  14. Ubi, diciamo che non è una porcata.
    E' un film da salotto algido e senz'anima.
    Però ben fatto.

    Decisamente aspetta Sky.

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  15. devo ancora vederlo ma la presenza di Keira Knightley dà a questo film una patina glamour che poco si addice ad un regista come Cronenberg ed è per questo che mi sento sfiduciata in partenza.

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  16. questo non l'ho ancora visto e non mi ispira neanche moltissimo, ma a sentir te tutti i registi del mondo ormai fanno cagare, a parte kevin smith...

    dubito mooooolto fortemente che sia davvero così :D

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  17. manca ancora, vediamo un pò cosa ne uscirà fuori anche se ovviamente dalle tue parole metto le mani avanti e mi preparo all'incazzatura..

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  18. Margherita, pensa che invece io avevo parecchia fiducia, e invece le aspettative sono rimaste parecchio deluse!

    Cannibale, sto demolendo i Classici come piace a te: dovresti essere contento! :)

    Lorant, preparati. All'incazzatura io non ci sono arrivato, ma la delusione ci sta tutta.

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  19. carnage l'ho visto di recente..e questo è il prossimo!! un abbraccio

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  20. E come ti è sembrato Carnage!?
    Tra i due, forse ho preferito Cronenberg, ma certo si è trattato di delusioni grosse rispetto alle aspettative che avevo.

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  21. Visto in anteprima a Venezia! Il pubblicó applaudì assai, ma condivido la tua opinione: un bel compitino, un film adatto a tutti.

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  22. Perso, ennesima delusione di questa parte finale dell'anno. Da Cronenberg mi aspettavo molto, ma molto di più.

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  23. Bè io penso sia stato un gran film se bene condivido alcuni commenti ed è pur vero che mi sarei aspettata un pò di più sopratutto dal personaggio di Freud( non dall'attore) il film nel compresso è buono, ovviamente chi conosce di psicologia o ancora meglio di psicoanalisi riesce a cogliere sfumature che ad un normale spettatore passano del tutto inosservate, l'interpretazione di Keira Knightley penso sia una delle migliori, infatti riesce ad interpretare in maniera fedele la patologia da cui è affetta, meglio vediamo riflesso nel suo contorcersi, (che magari per alcuni può sembrare assurdo)una repressione dell'Io

    Barbara

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    1. Barbara, sicuramente chi conosce di più la materia ha la possibilità di apprezzare di più un lavoro come questo, ma considerata la grandissima abilità mostrata da Cronenberg fino al film precedente, A dangerous method ha rappresentato, per me, un netto passo indietro da parte del regista.

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  24. Su questo punto sono d'accordo con te infatti mi sarei aspettata molto di più la base penso sia buona ma manca decisamente tanto

    Barbara

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    1. Più che altro manca molto considerato il valore del regista: fosse stata l'opera prima di uno sconosciuto sarei stato sicuramente più "tenero". :)

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