La trama (con parole mie): I Powell, nel corso di un viaggio in Sud America, rimangono vittime di un incidente aereo che dona loro dei poteri unici, che i singoli membri della famiglia si trovano improvvisamente a dover gestire dentro e fuori le mura domestiche.
Così, se il forzuto e quasi invulnerabile Jim scalpita per diventare una sorta di supereroe aiutato dall'amico procuratore George, sua moglie Stephanie cercherà di sfruttare la sua acquisita supervelocità per passare più tempo con la famiglia, mentre i giovani Daphne e J. J. dovranno imparare a gestire le loro abilità in relazione al periodo più difficile delle loro vite: l'adolescenza.
Ma una partenza discreta, anche se spinta da superpoteri, non può salvare un'intera serie se alla stessa mancano logica e sostanza.
Avevo già parlato, qualche mese fa, di No ordinary family, progetto che vedeva tornare alla carica sul piccolo schermo Michael Chicklis e Julie Benz dopo i fasti di The shield e Dexter.
Ricordo che il pilota, in quell'occasione, non mi parve affatto male nell'ambito dei serial d'intrattenimento senza pretese, e che lo archiviai come una delle possibili sorprese di questa stagione.
Purtroppo, come altri prima di lui - Heroes su tutti -, anche No ordinary family ha ceduto - e piuttosto rapidamente, occorre ammetterlo - alla carenza di logica e ai tentativi disperati di rendere necessariamente accattivante una serie che, a conti fatti, accattivante non era per nulla.
Idee sulla carta potenzialmente buone sono state irrimediabilmente e da subito sprecate, ed il tono e l'atmosfera generali non hanno trovato un'identità precisa - fosse essa drammatica, o virata alla commedia -, e spesso, con il passare delle puntate, il dubbio che si assistesse ad una qualsiasi sit com in famiglia con l'aggiunta dell'elemento superumano - peraltro sfruttato poco e male - è clamorosamente divenuto una granitica certezza.
A partire dall'inserimento nel cast del personaggio di Victoria, inoltre, la piega presa dallo script è divenuta quantomeno ridicola, sfociando nel progressivo, assurdo coinvolgimento di tutti i protagonisti - più o meno importanti - della serie in vista della chiusura anticipata annunciata a una manciata di puntate dalla conclusione di quella che, sulla carta, avrebbe dovuto essere soltanto la prima stagione.
Un'occasione sprecata, dunque, ma anche la conferma di quanto, sul piccolo come sul grande schermo, la qualità e l'inventiva siano elementi determinanti per il successo dei prodotti finiti, che anche nell'ambito dell'intrattenimento necessitano di spessore come fosse aria per non chiudere in apnea o implodere in se stessi: in questo senso, opere come Misfits, Lost o Mad men dovrebbero essere d'esempio a chiunque possa pensare che basta arrangiare un set precario e protagonisti riconoscibili per confezionare un serial destinato a durare.
Il contrario di No ordinary family, che ci saluta prematuramente dopo essere stato tutto fuorchè straordinario.
Onestamente, non ne sentiremo la mancanza.
MrFord
"We're just ordinary people
we don't know which way to go
cuz we're ordinary people."
John Legend - "Ordinary people" -
concordo, tanto rumore per nulla, anche io ero rimasta abbagliata dai promo, e dopo la seconda puntata l'ho mollato perchè mi annoiava!
RispondiElimina:)
Qui in casa Ford l'abbiamo ugualmente vista tutta, ma è stata una progressiva discesa inesorabile della già non eccelsa qualità dell'inizio.
RispondiEliminaDel resto, con tutte le serie che passano, non si potrà certo avere sempre un Lost o un True blood, o un Misfits!
concordo...io non ho manco finito il pilota. Mi è sembrata una versione piu' idiota de "gli incredibili"..lì almento c'era da divertirsi!
RispondiEliminaNewmoon, io la prima parte della stagione l'avevo vista senza pretese, intrattenimento e niente di più, poi è precipitata inesorabilmente.
RispondiEliminaConcordo sulla versione infinitamente minore de "Gli incredibili".
E ora aspetto l'intervento di Cannibale, uno dei pochi al mondo che non ha digerito quel bellissimo film Pixar. :)
non succede mai nulla!! La madre è troppo bona però...Misfits invece spacca :))
RispondiEliminaa me aveva già fatto altamente pena la prima puntata e, come al solito, non mi sono sbagliato... :)
RispondiEliminagiusto tu potevi seguire una schifezza del genere fino alla fine!
Ho visto solo le prime puntate, poi ho lasciato perdere. Noia, tanta noia...
RispondiEliminaOrribile, un vero insulto. Sono resistito due puntate, vomitando in continuazione.
RispondiEliminaUbi, Misfits spacca di brutto!
RispondiEliminaCannibale, io vado sempre avanti fino alla fine! Ricordati che sono un Balboa! ;)
Ottimista, io ho resistito, ma ti capisco.
Simone, secondo me ci sono serie molto peggiori, in quanto a vomito. E anche cose più celebrate come Heroes o Prison break non sono tanto meglio. La realtà è che di serie davvero buone ce ne sono poche!
mi è bastata una puntata a caso per non farmelo piacere.
RispondiEliminaSiccome qui sopra ne hai parlato, ci tengo a precisare che la prima serie di prison break a me è piaciuta veramente molto.
Bert, non so che dirti: di Prison break vidi solo il pilota, e mi parve talmente privo di logica e forzato da convincermi a non tentare neppure con il resto della serie.
RispondiEliminaEppure l'ambiente carcerario - vedi Oz - mi ha sempre intrigato!
Ma come ho detto prima: non tutte le serie riescono col buco, anzi, proprio poche!
Tra tutti i difetti i più grossi sono la smielatura e l'aver messo Vic Mackey a fare il bravo padre di famiglia... makekazz... rovinato un mito...
RispondiEliminaVic Mackey, in questo caso, è proprio l'ombra di se stesso.
RispondiEliminaQuanta nostalgia per The shield!
a me invece..piaceva tantissimo....e nn sapere quello che succede sia a george che al resto della famiglia.....avrebbero potuto far finire la serie e basta!!!!
RispondiEliminaAnonimo, putroppo quella di lasciare i finali ugualmente aperti è una prerogativa delle serie "tagliate": pensa a Flashforward o Dirty, sexy money, per esempio!
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