Shaun of the dead

La trama (con parole mie): Shaun ed il suo inseparabile compare Ed incorrono nell'odio della quasi ex del primo, Liz, che detesta il loro ciondolare casa/lavoro/pub quotidiano, e vorrebbe che Shaun si decidesse a crescere per potersi sistemare. Peccato che, di mezzo, ci si metta la più classica delle epidemie che trasforma in zombies assetati di sangue gli abitanti dell'Inghilterra intera.
Ma in realtà cosa ci sto a fare, a spiegarvi la trama!? Questo film è indispensabile, senza se e senza ma.


RIcordo quando vidi Shaun of the dead - dichiaro da subito ed ufficialmente che mi rifiuterò, nel corso di questo post, di citare il più che agghiacciante titolo italiano di questa perla assoluta del Cinema grottesco made in Uk - arrivare in negozio alla sua uscita in dvd, perchè noi, in Italia, siamo furbi, e i film interessanti, in sala, non ce li facciamo neppure passare.
Osservai l'adattamento idiota di cui sopra e liquidai senza troppi patemi questa piccola novità come l'ennesima stronzata in stile Scary movie messa sul mercato giusto per riempire gli scaffali e destinata ad essere deprezzata nel giro di un paio di settimane al massimo.
Fu quando vidi le dichiarazioni di George Romero, Peter Jackson e Quentin Tarantino - sì, le stesse, odiose quotes che sanno di finto lontano un miglio e che normalmente detesto - che mi convinsi di fare un tentativo: in fondo, se si fosse rivelata una schifezza, mi sarei potuto sfogare bottigliando me stesso per essere caduto nel tranello delle false recensioni entusiastiche da locandina.
Il risultato fu quello che, comunemente, in amore è d'uopo chiamare colpo di fulmine.
Il lavoro di Edgar Wright - e lo avrebbero rivelato i successivi Hot fuzz e Scott Pilgrim - è registicamente ribollente di talento, arricchito da un montaggio adrenalinico quanto chirurgico, ed irresistibile nella quasi totalità delle scene nate da uno script lavorato a quattro mani con il protagonista Simon Pegg, che i più avranno visto nel ruolo di Scott nello Star Trek di Abrams ma che, di fatto, nel mio cuore è sempre e soltanto rimasto l'irresistibile Shaun.
Il suo risveglio in stato comatoso e la passeggiatina verso il negozio per la colazione è una lezione di grottesco, e rappresenta, come la maggior parte delle situazioni vissute dai protagonisti - attenzione, siamo sempre nell'ambito dell'horror, e lo splatter non manca, così come il dramma - una sorta di antesignano del turbine rivoluzionario che è stato, di recente, Misfits.
Senza contare momenti epici come il combattimento nel pub sulle note di "Don't stop me now" dei Queen, la zombizzazione mimetica della madre di Shaun e le alternative del piano per recuperare la stessa con Liz allo scoppiare dell'epidemia: Zombieland, brillante commedia scritta con un piglio ed uno spirito affini, sarebbe stata rivoluzionaria, invece che soltanto carina, se Shaun non avesse fatto capolino sul grande schermo nell'ormai lontano 2004.
Nel corso di questi anni, ho lavorato per diffondere il lavoro di Wright ad ogni occasione, e continuo a farlo anche ora, nonostante gli sguardi altezzosi ed imbarazzati dei finti nerd radical chic che, dopo il già citato Scott Pilgrim, considerano il buon Edgar come un fratello acquisito.
In fondo, mi sento molto più affine al vecchio Maestro Romero che, colpito dal folgorante Shaun, invitò regista e protagonista a partecipare alle riprese del suo La terra dei morti viventi affidando loro, ovviamente, una parte da zombies: la scena che vede Asia Argento appesa come un salame mezza nuda e contesa dai due gladiatori morti viventi ha come protagonista proprio il nostro dinamico duo.
Non so cos'altro potrei dire, per convincervi, così passo direttamente alle maniere forti, seleziono la bottiglia migliore e mi preparo a castigare selvaggiamente chiunque non si decida a riscoprire questo già incredibile classico degli anni zero.
Potrei anche, in preda ad una furia zombesca, arrivare alla minaccia di mangiarvi il cervello, che poi altro non è che una doppia citazione, legata al Fumetto e al Cinema.
Chi ne pesca anche solo una vince un post su un film a sua scelta, magari a quattro mani.
Incredibile: Shaun of the dead mi induce anche ad istituire premi.
Questa pellicola può fare proprio (quasi) tutto.

MrFord


P. S. Per dare un'importanza ancora maggiore alla cosa, ho deciso di chiamare questa piccola contesa "Shaun's eating Romero's brain Award".
Se non è ambito con un titolo così, non so proprio come potrebbe esserlo.


"I'm burning through the skies, yeah!
Two hundred degrees,
that's why they call me Mr. Fahrenheit."
The Queen - "Don't stop me now" -