E' quasi incredibile quanto poco sia ancora conosciuto in Italia Johnnie To, fondamentalmente il Michael Mann d'oriente, un regista da accapponamento immediato di pelle per potenza, tecnica, virtuosismi e capacità di narrazione.
Dimostrazione assoluta e assolutamente pratica di quanto il cinema d'azione possa dare alla settima arte, Vendicami è l'ennesima prova d'autore di quello che, ormai, può essere considerato uno dei Maestri del cinema asiatico e non solo, promosso a pieni voti alla sua prima prova con una produzione internazionale: e sul banco che ha visto cadere Wong Kar Wai - non ditemi che Un bacio romantico è all'altezza di Hong Kong Express - e John Woo - devo proprio citare Broken arrow!? - Johnnie To sfodera tutto il glaciale fascino di un Johnny Halliday in stato di grazia, di nuovo nel ruolo di "uomo in pensione" - per dirla come Tarantino - dopo la grandissima prova de L'uomo del treno.
Un incipit micidiale, così secco da far prendere un colpo anche ad Haneke, violento ma non sguaiato, spietato ma non buonista - la scelta di non mostrare direttamente la morte dei due bambini è degna del primo Funny games -, subito seguito da un'ora e quarantacinque di puro cinema d'autore mai ruffiano (non suona neanche da paraculo la citazione del nome di Halliday, Francis Costello), sparatorie d'antologia e la consueta dose di melò e amicizia virile portata al limite estremo cui il regista ci aveva abituato dai tempi di The mission.
Il confronto fra Costello e i tre sicari è testosteronica poesia, che culmina, prima ancora della splendida scena sotto la pioggia, con il "duello" di montaggio delle pistole, preceduto da un pranzo a base di eloquentissimi silenzi che potrebbe essere visto, rivisto, stravisto e mostrato a un pò di quegli studenti "di cinema so tutto io, Monsieur Godard" che affollano corsi e università pensando di essere Kubrick o Welles.
E in un tripudio di fotografia da manuale - Macao tutta insegne colorate e grattacieli dai grigi spettrali è magnifica, una sorta di Las Vegas asiatica - To regala una storia mascherata da vendetta che diviene un inno all'amicizia e alla fedeltà "da veri uomini", che non scade nel clichè e non risulta mai banale, neanche quando incombono Memento ed un finale quasi consolatorio.
Se poi si pensa ad una sequenza come quella del tiro al bersaglio con la bicicletta, o alle due battaglie ambientate sulla scala antincendio e nella discarica, con i contendenti a muoversi come pedine di un gioco da tavolo grondante sangue riparandosi dietro cubi di immondizia che si muovono come dadi, i brividi non si tengono più, e riportano alla mente la pallina di carta del già citato The mission e il piano sequenza stratosferico che apre Breaking news.
Ma tutto questo, e molto altro, è Vendicami.
Mi raccomando, non perdetelo.
E vedete di ripescare il resto dei film distribuiti di To, altrimenti mando Halliday a sommergervi di pallottole.
E credetemi, non è mai un buon affare.
"Revenge, i'll watch you bleed!
Revenge, that's all I need!"
MrFord
Sì, vendetta, tremenda vendetta
RispondiEliminadi quest'anima è solo desio...
di punirti già l'ora saffretta,
che fatale per te tuonerà
Come fulmin scagliato da Dio,
come fulmin scagliato da Dio,
te colpire il buffone saprà.