Pagine

mercoledì 28 aprile 2010

Il potere del cane

L'ho già citato, giorni fa.
Ma ancora non avevo colto la grandezza dell'affresco dipinto da Don Winslow, un ritratto crudele e drammatico del rapporto "d'affari" che lega Messico e Stati Uniti rispetto al traffico di droga.
Trent'anni di storia, di avvenimenti reali - il terremoto a Città del Messico, la presidenza Reagan, la guerra in Vietnam - filtrati attraverso le vite (e le morti) di protagonisti costruiti da Winslow magistralmente, profondi quasi fossero realmente vissuti, tutti vittime del famigerato "potere del cane".
Ma cosa sarà mai, questo potere che da titolo ad uno dei più grandi romanzi americani della storia recente? Una presa per il culo, la citazione di un manuale per addestratori, una sbronza colossale del suo autore?
Il potere del cane è l'anello di Sauron, il lato oscuro di Star Wars, la capacità tutta umana di perseguire uno scopo a scapito di qualsiasi cosa si ponga sul cammino: è la corruzione, morale e fisica, giustificata da un fine "superiore", che giustifica i mezzi, l'hybris greca che torna a chiedere il conto, anche quando si pensa che non accadrà mai.
Dalle strade ai vertici del potere, come la morte, entra senza differenze nelle vite di chi si fa ghermire, anche solo per necessità, anche soltanto una volta.
Art Keller, Sean Callan, Nora Hayden, Adan e Raul Barrera, Juan Parada hanno tutti in comune un conto in sospeso con questo Destino ineluttabile, e il fardello che lo stesso porta.
Un fardello fatto di fantasmi, di sangue e morte, di sacrifici legati sempre - o quasi - alle persone più amate: perchè quando entri in un mondo, è impossibile uscirne.
Potrebbe dirlo anche Frankie Machine, personaggio successivo di Winslow, anch'egli accarezzato da questa irresistibile pulsione, vittima di un gioco all'interno del quale è egli stesso carnefice e vittima.
E in questo gioco è terribile realizzare che, per quanto si possa giustificare come una questione "divina", tutte le regole peggiori sono dettate, ed esercitate, mosse dal cuore dell'uomo, impossibilitato - nella maggior parte dei casi - a resistere a se stesso.
Questo libro è una storia di poveri e ricchi, rivincite e rivalse, amore e morte, ma soprattutto, una storia incredibilmente umana, all'interno della quale non si possono distinguere "buoni" e "cattivi", solo vivi e morti. Ma è il tempo, a fare la differenza. O a non farla.
Prima o poi, tocca a tutti.
Perchè la spada pende sulle teste di chi l'ha sentito.
Nel frattempo, bisogna solo pensare al proprio giardino, e pregare.
Pregare i santi fuorilegge di "stare lontani dalla spada, ed essere salvati dal potere del cane."
Pregare perchè è un'eccezione, e non una regola.
Perchè tutti noi ci siamo sotto.
E solo alcuni sono così forti da non sentirlo.
Ancora meno, e ancora più forti, quelli che quel giardino se lo godranno, seduti al sole, aspettando l'inverno.
Ma questa è un'altra storia.

"The wealtiest person is a pauper at times,
compared to the man with a satisfied mind."
MrFord

1 commento:

  1. “Sai cose dice mia nonna? Se vuoi far ridere il buon Dio, raccontagli i tuoi progetti “

    RispondiElimina