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venerdì 23 aprile 2010

I Goonies

E anche oggi dedico il post alla mia infanzia.
E non c'è infanzia, per tutti quelli che si aggirano dai trenta in avanti, senza I Goonies.
Riflettendoci, credo che potrebbe rientrare senza alcuna fatica nella top five dei film che ho visto più volte, senza contare che, al contrario di quello che scrivevo ieri a proposito di Tango e Cash, in questo caso la qualità del film è anche discreta, e oserei dire che I Goonies è il lavoro migliore di Richard Donner, onesto mestierante targato anni '80.
Inoltre, nonostante il pessimo adattamento italiano - pratica consueta in quel periodo -, tutto pare funzionare anche quando non si sentono i membri della famigerata Banda Fratelli parlare in italiano con i protagonisti, anche grazie a piccole perle come la voce di Chunk - chi non ricorda il doppiatore di Eros, compagno inseparabile di Pollon? - e quella erre moscia indimenticabile.
A questo si aggiungano l'ottima trama dal sapore della grande avventura - chi fra noi non ha mai sognato almeno una volta di andare alla ricerca del tesoro di Willy l'orbo? Un pò come il viaggio di Stand by me, un must assoluto della pre-adolescenza - e le innumerevoli scene di culto: i tracobetti, la danza del ventre di Chunk e il suo incontro con Sloth, Brand sulla bicicletta da bambina, Chester Copperpot, gli scivoli d'acqua, la dinamite e la limonata dura nel "bagno" di Mickey prima che diventasse l'hobbit grasso.
Il tutto condito da una regia tutta schierata a favore del gruppo di ragazzini, e perfettamente in equilibrio con il loro punto di vista, sul modello spielberghiano di E.T. (non per nulla è lo stesso Spielberg ad essere l'autore del soggetto de I Goonies).
Non voglio spendere altre parole che risulterebbero inutili e nostalgiche, se non per Mouth, mio preferito in assoluto, con i suoi monologhi strabilianti in spagnolo e la strafottenza tipica del finto cattivo ragazzo: e ogni volta che passa la scena del pozzo, con le monete che portano l'effige di "Martin Sheen" e Mickey che attacca il suo monologo sul "nostro momento", quasi quasi ci scappa la lacrimuccia.
Perchè allora non era solo il loro momento, ma anche il nostro.
Noi di "quella generazione" siamo tutti Goonies.
E dove siamo finiti? Siamo diventati i Llewelyn in fuga di Non è un paese per vecchi o i Sam de Il Signore degli anelli? O, più semplicemente, ci siamo persi per la strada?
Guardiamoci attorno, facendo attenzione ai tracobetti, e ripartiamo per la nostra grande avventura.
Il momento non è passato. E il tesoro ci aspetta sempre, anche se non sarà lo stesso per tutti.
Una volta Goonies, Goonies per sempre.

"What's good enough for you is good enough for me.
It's good enought, it's good enough for me."
MrFord


7 commenti:

  1. Non si può stare nella via di mezzo a fare i Pony Express insieme all'ennesimo Baldwin?

    Lou per sempre!

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  2. io ho 23 anni ma questo me lo ricordo alla grande, squisito! inoltre hai citato un altro film stupendo Stand by me, che ha lo stesso protagonista dei Goonies, Mouth :-)
    il fatto della Top five fa molto Alta fedeltà! grande! :-D

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  3. Goonies è da top five assoluta dei film di formazione, così come Stand by me!
    Sono contento di sapere che anche la tua generazione non se li sia persi!

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  4. grande post!
    sui goonies totalmente d'accordo, anche tra i miei supercult assoluti

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  5. Sui Goonies non ci sono rivalità e antagonismi che tengano! Cultissimo e basta!

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  6. forse lo farò vedere ai miei pestiferi 12enni. ti dirò l'impatto poi sulla generazione 00
    lacrespa

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    1. Crespa, allora fammi sapere, perchè la cosa mi incuriosisce molto!

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