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martedì 30 aprile 2019

Tuesday's child


Settimana delle uscite che, come per la precedente, arriva in anticipo e rompe gli schemi a causa delle festività di questo periodo: a fare compagnia al vecchio cowboy e al finto giovane Cannibal Kid per commentare i titoli pronti a scaldare il weekend in sala neanche fossimo a ridosso di un finale di stagione calcistica incerto, Riccardo Giannini, che di pallone - ma non solo, a quanto pare - mastica eccome.


MrFord



"Certo che a vivere come Ford si sta proprio bene!"

NON SONO UN ASSASSINO

"Un White Russian mentre mangi? Stai diventando peggio di quel beone di Ford!"
Riccardo: "Non sono un cineblogger", parafrasando il titolo di questo film. Ringrazio entrambi per la "convocazione", usando un termine calcistico; spero non abbiate da pentirvene. Veniamo a questo legal thriller italiano, tratto dal libro omonimo di Francesco Caringella: poliziotto accusato di aver ucciso un giudice, suo caro amico, e difeso da un avvocato in crisi, legato all'indagato e all'assassinato da un rapporto d'amicizia (ma ha sofferto, pare, il ruolo di "terzo incomodo"). Il penale è materia interessante per il sottoscritto e mi incuriosisce soprattutto questo enigma della chiave e del relativo cassetto contenente degli "scomodi segreti". Diciamo che Scamarcio e Boni sono due "top player" tra i nostri attori, mentre la Gerini mi sembra fuori ruolo come Pubblico Ministero. Ho paura che sia il classico film dal finale che ammazza e delude tutte le attese.
Cannibal Kid: Nemmeno io sono un cineblogger. Io sono Il Cineblogger per eccellenza, ahahah
Di certo non è un cineblogger Ford, che semmai può essere considerato un cinehater. O se non altro uno che odia i bei film. Questo Non sono un assassino rientrerà nella categoria dei bei film?
Un tempo avrei detto di no, solo che di recente la mia fiducia in Scamarcio è aumentata. Parecchio. Non dico sia diventato il CR7 del nostro cinema. Dopo i suoi ruoli da amante della cocaina in Loro, Euforia e nel recente esaltante Lo spietato, lo accosterei piuttosto a Diego Armando Maradona. Nientepopodimeno che. Alessio Boni invece è un po' il Dybala della cinematografia italiana: discontinuo, ma a tratti capace di ottimi numeri. In più c'è Edoardo Pesce, rivelazione alla Kean in Dogman. La Gerini invece è come Montolivo: è partita bene (con Verdone) e poi si è rivelata una ciofeca.
Con una formazione così, questo legal-thriller non garantisce una vittoria certa, ma un discreto spettacolo quello sì.
Ford: non sono un radical chic come Cannibal, e nonostante le sorprese che può riservare Scamarcio - che io avevo già ben visto ai tempi dei tempi in Romanzo criminale, da ottimo osservatore - non credo che questo film finirà per rivelarsi l'ennesima produzione italiana esaltata dalla cricca di Peppa Kid neanche fosse destinata a chissà quali traguardi.
Più che altro, rischierà per vedersi svanire tra le mani un sogno che non sembrava neppure tanto più nel cassetto. Un po' me la Juventus con la Champions.

I FRATELLI SISTERS

"Com'è che Ford abita così lontano?" "Non vuole che casa sua sia raggiunta da una qualsiasi automobile!"
Riccardo: Western bizzarro, non tanto per l'humor nero che lo contraddistingue: anche "100 modi per morire nel west" di Seth MacFarlane ne aveva a fiumi (fino a cadere nell'irresistibile demenzialità stile Griffin), ma quest'ultima pellicola rispettava comunque alcuni canoni del Western. Ecco, "I fratelli Sisters" mi sembra veramente uscire dai binari, per offrire una storia interessante (incentrata non solo su duelli e inseguimenti, ma anche sulla ricerca dell'oro). D'altro canto il Western è oramai un genere "defunto", quindi bisogna inventarsi qualcosa per fare un Western nel 2019. C'è Phoenix, nel momento in cui tutti attendono di vederlo nei panni del Joker. Nel complesso ciò che mi incuriosisce e questa assenza di distinzioni tra buoni e cattivi, niente bianco e nero, ma tante sfumature di grigio. Certo, l'epicità del "Grande Silenzio" (il grande spaghetti western senza buoni) è tutt'altra cosa, ma va benissimo così!
Cannibal Kid: Uno dei film più rischiosi dell'anno. Per la mia vita. Io il western non lo sopporto. Un genere troppo vecchio, troppo superato, troppo... fordiano. Anche se questo sembra essere diverso dal solito, anche se alla regia c'è un regista che apprezzo parecchio come Jacques Audiard, anche se nel cast ci sono due miei idoli come Joaquin Phoenix e Jake Gyllenhaal, anche se in rete si trova già da diverse settimane, ancora non ho trovato il coraggio di vederlo. E forse mai lo troverò.
Ford: nonostante sia in rete da parecchio non sono ancora riuscito, da buon ritardatario, a recuperare quello che potrebbe essere il film della settimana, ed uno dei più fordiani di questo periodo. Audiard è un regista che ho sempre apprezzato, così come Phoenix e Gyllenhaal e l'ottimo gregario John C. Reilly, il Western è una specie di seconda pelle, direi che gli ingredienti per un ottimo cocktail da Saloon ci sono proprio tutti.

STANLIO & OLLIO

"Solo un bianchino triste?" "Che vuoi che ti dica!? L'open bar l'ha organizzato Cannibal!"
Riccardo: Ritroviamo John C. Reilly, uno dei due fratelli Sisters, nei panni di Oliver "Ollio" Hardy. Devo dire che i due attori protagonisti (Stan "Stanlio" Laurel è Steve Coogan) sono perfetti nella parte! Ammetto però che da bambino non sono mai stato un fan del duo, uno spettatore assiduo; ricordo con piacere più che altro alcune loro "comparsate" in alcune bellissime storie di Topolino. Ho letto velocemente la loro biografa ed effettivamente ci sono tanti momenti tristi. Immagino quindi sia un film da guardare con una buona scorta di fazzoletti, una storia sull'amicizia e sugli ostacoli da essa affrontati. Mi piace porre il focus sulla difficile convivenza dei due personaggi comici con le vere persone (da quello che si evince sul trailer, mi sembra un tema principale): aspetto a me caro quello dello "sdoppiamento" della personalità.
Cannibal Kid: Altro titolo rischiosissimo, altro lavoro che mi spaventa parecchio, considerando che la comicità vecchio stile (quindi anch'essa fordiana) di Stanlio e Ollio non l'ho mai retta manco per sbaglio, altro lavoro interpretato dall'antidivo John C. Reilly, a sorpresa il grande protagonista di questa settimana cinematografica. Un attore che ho amato molto ai tempi di Magnolia, ma che da allora non mi ha più convinto un granché. Difficilmente con una doppietta di pellicole come questa ritornerà nelle mie grazie.
Ford: titolo potenzialmente interessante, che regala il giusto "spotlight" ad un attore capace e sottovalutato come Reilly, che non essendo esattamente un re del ballo di fine anno della scuola è ovviamente snobbato da quella divetta di Katniss Kid. Non sono mai stato un grande fan di Stanlio e Ollio, ma nutro discrete speranze affinchè questo film possa rivelarsi quantomeno interessante nel raccontare quello che c'era dietro "le maschere".

ATTACCO A MUMBAI - UNA VERA STORIA DI CORAGGIO

"Perdonami, non volevo consigliarti quel film consigliato da Cannibal!"
Riccardo: Il film ricostruisce gli attentati terroristici a Mumbai, in India, il 26 novembre 2008. I fari sono puntati su quanto accadde nell'hotel di lusso "Taj Mahal Palace". Ci sarà spazio, immagino, per diverse sotto-storie e personaggi. Ma decisamente un genere di film che non mi attrae affatto. Nel 2019 trovo sorpassato questo modo di fare cinema. Meglio un docu-film a tutti gli effetti sui fatti reali (tanto più a soli 10 anni dai loro avvenimenti).
Cannibal Kid: Anche io non amo molto i film ispirati alla cronaca, che spesso finiscono per essere troppo limitati dall'obbligo di aderire ai fatti realmente successi. Riccardo lo definisce un modo sorpassato di fare cinema e io, considerando che si tratta del tipo di film prediletto negli ultimi anni dall'idolo fordiano Clint Eastwood, non posso che essere d'accordo. Questa ennesima storia di eroismo non è girata da lui, ma mi attira allo stesso modo dei suoi ultimi spenti lavori. Ovvero pochissimo.
Ford: se fosse stato girato da Clint, o Michael Mann, o qualche altro vecchio leone del Cinema made in USA, probabilmente la mia curiosità sarebbe stata più consistente. Purtroppo non è così, dunque prevedo che questo Attacco a Mumbai sarà più che altro un attacco alla pazienza e a chi si aspetta una cronaca e si ritroverà la consueta storia retorica all'ammeregana. Peccato, perchè in questi casi mi tocca quasi dare ragione al mio rivale.

NON CI RESTA CHE RIDERE

"Ford ci detesta, festeggiamo! Andiamo tutti a Casale da Cannibal!"
Riccardo: Alessandro Paci dirige e interpreta questo film, a fianco dell'amicone Massimo Ceccherini, praticamente un insieme di barzellette - credo e spero - legate da una trama (comunque risibile). Personalmente non sono un gran fan del filone della comicità\commedia toscana, nonostante la mia passione per uno dei film capostipiti del filone: "Berlinguer ti voglio bene". Nel caso di Ceccherini e Paci, sono due "mediani" che si sono fatti "fantasisti" mettendosi in proprio, per usare una metafora calcistica, ma i risultati sono sempre stati deludenti. Il Benigni irriverente e Carlo Monni erano di tutt'altra categoria. Di sicuro un film che eviterò senza esitazioni.
Cannibal Kid: Alessandro Paci sinceramente non so manco chi sia. E non ho particolarmente voglia di scoprirlo. Massimo Ceccherini invece (purtroppo) lo conosco e non mi è mai piaciuto per niente. Da quando so che Ford lo detesta ancora più di quanto detesti me, devo però ammettere che ha cominciato a starmi un pochino simpatico. Tranquilli, raga, non abbastanza da guardarmi un suo film, o da smettere di considerarlo uno scarpone totale, sia del cinema che della comicità.
Ford: mancava, in una settimana tutto sommato non malaccio, la classica poracciata italiana di quelle che, per usare un paragone calcistico, vengono in mente quando mettiamo il nostro catenaccio a confronto con un calcio totale. Un pò come se lo spento Milan uscito dalla Coppa Italia fosse sceso in campo contro l'Ajax sorpresa della Champions. Considerata, poi, la presenza di Ceccherini, forse il personaggio cinematografico italiano che più detesto in assoluto, la frittata è fatta. Non mi resta che ignorare l'esistenza di questo film e passare oltre.

lunedì 29 aprile 2019

White Russian's Bulletin



Il viaggio a New York ed il rimbalzare tra i ponti divisi tra Pasqua, Liberazione e Primo Maggio, nonchè l'approdo sugli schermi del Saloon delle nuove stagioni di Gomorra, Shameless e Game of thrones ha rallentato non poco il ritmo delle visioni da grande schermo, ma il piatto principale di questa settimana è speciale, non fosse altro perchè ha rappresentato un'uscita in sala di tutti i Ford e la prima "epopea" di tre ore affrontata dai Fordini, che tutto sommato hanno retto molto bene e partecipato parecchio - soprattutto, c'è da ammetterlo, quando volavano gran mazzate -.
Del resto, anche io ho iniziato come loro, e pensare che possano ancora scoprire praticamente da zero un mondo fantastico come quello della settima arte mi emoziona più che se dovessi farlo io.


MrFord



AVENGERS - ENDGAME (Anthony e Joe Russo, USA, 2019, 181')

Avengers: Endgame Poster


La fine - almeno per un annetto - della saga del Marvel Cinematic Universe era piuttosto attesa, qui in casa Ford: da qualche mese, infatti, i Fordini sono preda del fascino dei supereroi, e dalle domande su chi sia più forte di chi alle discussioni su chi fa chi - ricordo le stesse scenette con mio fratello da bambini, solo che noi ci contendevamo Wolverine e Spider Man, loro Groot e Hulk - fino al recupero di alcuni dei film targati Marvel - ancora non tutti, ma si rimedierà -, siamo giunti in sala sperando che tutto potesse andare per il meglio, sia rispetto alla tenuta dei bimbi che alla qualità del lavoro, considerate le recensioni controverse.
A mio parere il risultato è stato un clamoroso successo: Endgame è la degna conclusione della cavalcata come è stata fino ad ora degli Avengers, e riesce a far coesistere comicità, dramma, fan service, epicità, tantissimi personaggi ed una storia che non era semplice comprimere in tre ore di pellicola - che sono comunque parecchie -: in qualche modo, la Marvel ha realizzato il suo Ritorno del re in termini di struttura e gestione, e alla facciazza di chi inevitabilmente andrà contro questo tipo di produzioni mainstream e classiche, trovo possa essere impossibile a meno di non avere seri problemi in termini di emotività non farsi coinvolgere come si fosse bambini da momenti come il confronto - o meglio, i confronti - tra Cap. America e Thanos durante la battaglia finale o sul funerale che apre - come fu per il lavoro più noto di Peter Jackson - la serie di finali che congedano, per ora, l'MCU dal pubblico.
Per il resto, ottimi gli effetti, giusto lo "spezzettamento" - troppi charachters in campo per gestirli diversamente -, interessanti i cambiamenti operati su Hulk, Occhio di falco, Falcon e Thor - bellissima la battuta di Tony Stark su Lebowski -, curioso scoprire quello che accadrà con la Fase Quattro del progetto - che dovrebbe iniziare nel duemilaventi -: quando si parla di Cinema mainstream e d'intrattenimento, produzioni come questa dovrebbero essere prese da esempio.
Avengers, uniti!





HIGHWAYMEN - L'ULTIMA IMBOSCATA (John Lee Hancock, USA, 2019, 132')

Highwaymen - L'ultima imboscata Poster


Avevo ricordi velati delle vicende di Bonnie e Clyde, filtrati attraverso le immagini del mitico Gangster Story di Arthur Penn, e a rinfrescarmi la memoria con una produzione classica e dallo spirito decisamente Western e fordiano ci ha pensato Netflix, che ripercorre molto fedelmente la caccia ai leggendari banditi dalla parte dei due Rangers che si occuparono di seguirli e braccarli fino all'agguato che segnò la fine delle loro imprese.
Come di consueto intensi e funzionali Harrelson e Costner, ottime fotografia e ricostruzione dei tempi, profonda la riflessione ed il confronto tra il compito dell'uomo di Legge ed il ruolo sociale di due ragazzini divenuti a suon di omicidi simbolo del malcontento dei poveri e degli emarginati sociali - incredibile che, nel pieno degli anni trenta della crisi economica e in un'epoca molto meno "social" della nostra, ai funerali di Bonnie parteciparono ventimila persone e a quelli di Clyde quindicimila -, ben descritto il rapporto di amicizia virile dei due protagonisti.
Non brillerà per originalità o capacità di conquistare quella maggioranza di pubblico smart che allo stato attuale ha dimenticato un certo Cinema, ma per quanto mi riguarda, avercene.


mercoledì 24 aprile 2019

Wednesday's child - MCU special



In occasione della settimana che accoglie in sala il nuovo kolossal made in Marvel Avengers Endgame io e il mio rivale nonchè compare Cannibal Kid abbiamo deciso di tornare alla classica formula della coppia e ad una puntata speciale della rubrica delle uscite in sala in cui ci concentriamo solo sull'uscita targata MCU e sull'intero passato di questo progetto ambizioso e commercialmente molto redditizio per gli Studios che l'hanno prodotto nel corso dell'ultimo decennio.
Scoprite con noi cosa pensano e come valutano tutti i prodotti made in Marvel i due antieroi rivali più agguerriti della blogosfera.


MrFord



Il Cucciolo Eroico e Ford Man in una rara immagine da battaglia.

Iron Man (2008)


Cannibal Kid: Il mio primo impatto con il Marvel Cinematic Universe, che allora, nel lontano 2008 probabilmente non era manco stato concepito come tale, è stato subito dei peggiori. Tutti o quasi si sono esaltati con questo film sull'Iron Man imprenditore capitalista fighetto molto berlusconiano, io invece l'ho trovato davvero pessimo. Salvo giusto l'ironia di Tony Stark/Robert Downey Jr., ma per il resto mi è sembrata la solita porcheruola supereroistica. Capisco che a Ford sia piaciuto, considerati i suoi gusti plebei, mentre mi ha stupito di più il fatto che per questo, così come per buona parte dei successivi titoli Marvel, sia impazzita anche una buona fetta della critica. Viviamo proprio in un pazzo Universo (intendo quello reale).
(voto 4/10)
Ford: un inizio molto promettente, quello del Cinematic Universe. La pellicola dedicata a Tony Stark/Iron Man, infatti, era spiritosa, piacevole, ritmata e ricordo bene che mi stupì in positivo alimentando l'hype per i titoli successivi nonostante lo scetticismo iniziale che nutrivo. Downey Jr in una delle sue vesti migliori.
(Voto 7,5/10)

L'incredibile Hulk (2008)


Cannibal Kid: Uno dei pochi mezzi-flop dell'MCU. Mi incuriosiva giusto vedere Edward Norton in versione supereroe ma alla fine, reduce dalla noia della precedente pellicola su Hulk diretta da Ang Lee, me lo sono risparmiato.
(s.v.)
Ford: avevo detestato l'Hulk di Ang Lee, e nonostante abbia apprezzato in parte il tentativo fatto dalla Marvel per recuperare, trovai questo lavoro incompiuto, e ancora oggi spero che prima o poi qualcuno possa realizzare un lungometraggio come si deve su Hulk, sfruttando magari anche il lato più ironico uscito nella sua "rivalità" con Thor.
(Voto 5/10)

Iron Man 2 (2010)


Cannibal Kid: Se il primo Iron Man m'era sembrato una porcheruola, questo m'è sembrato una gran porcata. Salvo giusto Scarlettina Johansson, a mio avviso l'unica cosa degna di nota dell'MCU. Almeno fino all'arrivo di Captain Marvel.
(voto 3/10)
Ford: prima, grossa delusione targata MCU. Le aspettative del primo film, troppo alte, portarono ad una tempesta di bottigliate su questo spento secondo capitolo, cosa che purtroppo si ripeterà anche con Avengers. Lento, verboso, poco avvincente. Ma Tony Stark si rifarà.
(Voto 4,5/10)

Thor (2011)


Cannibal Kid: Mi sbagliavo completamente. Ritiro quando detto sopra.
No, non su Iron Man e Iron Man 2, che per me restano delle ciofeche clamorose. C'è un'altra cosa degna di nota nel Marvel Cinematic Universe che stavo quasi dimenticando: Natalie Portman in Thor e in Thor 2, sebbene non figurino certo tra le sue interpretazioni più memorabili. Per il resto Thor è un film ridicolo.
(voto 4/10)
Ford: primi segnali di ripresa. Nonostante Thor non sia mai stato tra i miei supereroi preferiti, il lavoro che viene fatto pare andare in una direzione più moderna del Dio del Tuono, che irrompe in questo complicato universo portando una ventata di speranza. Promosso, anche se con riserva.
(Voto 6,5/10)

Captain America - Il primo Vendicatore (2011)


Cannibal Kid: Talmente inguardabile, che non sono manco riuscito a finire di vederlo e l'ho abbandonato a circa metà della visione. Apprezzo la sua lotta contro i nazisti, ma per il resto Cap non lo reggo proprio. Troppo ammeregano per i miei gusti.
(voto 3/10)
Ford: vale lo stesso discorso fatto per Thor. Trovo il buon Cap, nonostante la lotta ai nazisti, uno dei charachters più stucchevoli e noiosi del panorama Marvel, eppure in questo primo film a lui dedicato gli autori dietro al progetto MCU hanno cominciato a mostrare nuove potenzialità, e dopo una prima parte piuttosto spiazzante, si entra nel vivo chiudendo in bellezza. Cannibal, da buon pusillanime, si è ritirato prima.
(Voto 6,5/10)

The Avengers (2012)


Cannibal Kid: Ancor più di Iron Man, questo primo The Avengers, oltre ad aver fatto incassi strepitosi, è stato osannato da buona parte della critica in maniera a dir poco incomprensibile. Un filmetto modesto, in cui ok – lo concedo – ci sono 2 o 3 battute simpatiche. Al di là di ciò, è il solito tripudio di effetti speciali, combattimenti continui e inseguimenti vari che a me provocano solo sbadigli.
(voto 5,5/10)
Ford: la prima parte del progetto MCU si chiude alla grande con quello che è in assoluto il miglior film di supereroi - pur se completamente diverso - dopo Il cavaliere oscuro e prima di Deadpool. Fracassone, sopra le righe, tamarro, divertentissimo ma anche esaltante: valorizzazione dei personaggi, su tutti Thor e Hulk, pazzesca, ed ascesa di un villain che conquisterà sempre più spazio, Loki.
Il combattimento finale con i Chitauri è una vera festa.
(Voto 7,5/10)

Iron Man 3 (2013)


Cannibal Kid: Iron Man Tre-mendo. E Ben Kingsley nei panni di Mandarino è uno dei worst villains ever.
(voto 3/10)
Ford: per quanto Cannibal possa affermare il contrario, Tony Stark e Iron Man con questo terzo capitolo si rifanno almeno in parte della debacle del secondo, grazie anche al mordente da buddy movie voluto da Shane Black, regista di Arma Letale, che fa sentire tutta la sua presenza. Divertente e piacevole, intrattenimento come si conviene.
(Voto 6,5/10)

Thor: The Dark World (2013)


Cannibal Kid: Mi sono sforzato di vederlo soltanto per amor di Natalie Portman. Solo che nemmeno lei può salvare una roba del genere. Per non esagerare ed essere considerato più cattivone di Thanos, aggiungo che il personaggio di Loki interpretato da Tom Hiddleston non è così malvagio. Sebbene il suo potenziale non sia sfruttato in pieno.
(voto 4/10)
Ford: e qui il MCU comincia a giocare seriamente. Con questo The Dark World il personaggio di Thor acquista uno spessore che non ricordavo neppure nelle migliori pagine del fumetto a lui dedicato, mescola divertimento e dramma, rende interessante anche un mondo lontano e poco reale come quello di Asgard. Il Dio del Tuono è uno dei cavalli di razza di questo Universo, e pare l'abbiano capito anche gli autori.
(Voto 7/10)

Captain America: The Winter Soldier (2014)


Cannibal Kid: Io con il Capitano non ce la faccio e questo film, soprattutto dopo i pareri di critici strafatti che come al solito ne parlavano bene, non l'ho visto.
(s.v.)
Ford: con ogni probabilità, uno dei film più belli dell'intero progetto MCU. Un Cap inedito, messo all'angolo dal suo stesso governo e costretto a trovare una nuova strada, un modo per conoscere il personaggio che soltanto i lettori dei fumetti avevano potuto assaporare, ed ottimo inserimento del Soldato d'inverno, charachter fondamentale per Cap.
La fuga dallo Shield è un altro gioiellino action.
(Voto 8/10)

Guardiani della Galassia (2014)


Cannibal Kid: Attenzione! Un film della Marvel che non mi ha fatto schifo. Guardiani della Galassia l'ho trovato anzi molto simpatico e divertente. Con un idolesco Rocket Raccoon e una valida colonna sonora vintage come notevoli punti a suo favore.
A sorpresa non è comunque l'unico prodotto Marvel che ho apprezzato. Tra le serie tv che in qualche modo fanno parte dell'MCU mi sono piaciute anche le prime stagioni di Daredevil e Jessica Jones e seguo pure con interesse Runaways. Sarà forse che è molto teen.
(voto 7/10)
Ford: altro grande colpo del progetto MCU. Sfruttando un gruppo di personaggi poco noti James Gunn sfodera un titolo fresco, divertente e cult sotto molti punti di vista, che porta i ragazzacci di Starlord a diventare i favoriti dei fan del mondo cinematografico di Avengers e soci.
(Voto 7,5/10)

Avengers: Age of Ultron (2015)


Cannibal Kid: Questo film è stato accolto in maniera tiepida persino dalle groupie della Marvel come Ford. E in effetti faceva davvero pena.
(Voto 4/10)
Ford: come scrivevo poco sopra, stesso effetto del secondo Iron Man. Grandi aspettative che portarono, purtroppo, a grande noia. Rischiai addirittura una pennica in sala.
(Voto 4,5/10)

Ant-Man (2015)


Cannibal Kid: Ant-Man è probabilmente l'eroe più sfigato dell'MCU. A parte Occhio di falco. Sarà forse per questo che mi ispira più simpatia degli altri. Di sicuro è l'eroe più piccolo. E anche la sua pellicola solista è un filmetto piccolo piccolo. Guardabile, ma comunque modesto.
(voto 6-/10)
Ford: Ant-Man è un outsider, una sorta di Goonie del mondo degli Avengers, e proprio da un'ottica alternativa è stato preso il suo punto di vista, variazioni d'altezza a parte. Una pellicola piacevole e simpatica, che forse non sarà memorabile, ma che porta a casa la pagnotta.
(Voto 6,5/10)

Captain America: Civil War (2016)


Cannibal Kid: Anche questa volta, al Cap ho detto no!
Anzi, a pensarci bene credo di aver provato a guardare i primi minuti, salvo poi rinunciarci al partire dei primi combattimenti e delle prime scene action. Ovvero dopo pochissimo.
(s.v.)
Ford: un passo indietro rispetto a Soldato d'inverno, ma un passo avanti rispetto a Age of Ultron, dato che, pur essendo "intitolato" a Cap, Civil War è di fatto una sorta di costola degli Avengers. Interessante l'esordio di Spider Man così come lo scontro tra le due fazioni di eroi, quelli dalla parte di Cap - per una volta ribelle - e quelli sostenitori di Tony Stark.
(Voto 6,5)

Doctor Strange (2016)


Cannibal Kid: Non malvagissimo, il film sul Doctor Strange. Sarà che questo stregone non ha un granché del supereroe tradizionale. O sarà che sto diventando troppo buono?
Nah! Alla faccia di Thanos, io con uno schioccare delle dita i personaggi dell'MCU li farei fuori tutti, non solo la metà. A parte Vedova Nera e Captain Marvel, ça va sans dire.
(voto 6,5/10)
Ford: altro film che si è rivelato una sorpresa, considerato che a Strange io non avrei dato due lire. Invece i responsabili del progetto MCU trasformano il Mistico della Marvel in una sorta di versione new age di Iron Man, e sfruttando ispirazioni di matrice inceptionesca ed un ottimo Cumberbatch consegnano al pubblico un prodotto più che discreto che fa ben sperare per il destino del suo protagonista.
(Voto 7/10)

Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017)


Cannibal Kid: Avevo trovato Guardiani della Galassia divertente e tutto, però il Vol. 2 non l'ho ancora visto. Mi sa che sono stato spaventato dalla presenza dell'idolo di Casa Ford, Sylvester Stallone. La sua recitazione mi fa più paura di qualunque villain.
(s.v.)
Ford: se Soldato d'inverno è uno dei film più belli della struttura MCU, Guardiani della Galassia Vol. 2 è probabilmente il più bello. Personaggi ancora più cult, sequenze spassose ed altre da strappare il cuore, stupendi il piccolo Groot ed i non-villain Yondu e Nebula. Colonna sonora come nel primo episodio perfetta, e due miti della mia infanzia come Kurt Russell e Stallone nel cast. Cosa potrei chiedere di più?
(Voto 8,5/10)

Spider-Man: Homecoming (2017)


Cannibal Kid: Di Spider-Man: Homecoming ho apprezzato l'atmosfera adolescenziale e a tratti pure da comedy, e l'ironia del personaggio della disadattata interpretato da Zendaya. Ciò non toglie che un nuovo reboot dell'Uomo Ragno, a così breve distanza dalla precedente versione con Andrew Garfield e a poi nemmeno così tanta distanza da quella a oggi rimasta insuperata con Tobey Maguire, per quanto mi riguarda era del tutto inutile. Il sequel comunque me lo guarderò, più che altro per vedere Jake Gyllenhaal, in passato vicino a interpretare Spider-Man e pure Batman, nella parte del cattivo di turno, Mysterio. Da non confondere con Rey Mysterio, di professione buffone... volevo dire wrestler. Non è la stessa cosa? :)
(voto 5,5/10)
Ford: carino e a tratti divertente, ma come per una volta giustamente scrive Peppa Kid, incapace di superare i fasti del primo Spider Man di Sam Raimi, che ricordo ancora adesso, a distanza di oltre quindici anni, come una piccola gemma. Resta la curiosità per l'evoluzione di quello che, ai tempi, era il mio charachter preferito, dunque staremo a vedere che combineranno con il sequel.
(Voto 6/10)

Thor: Ragnarok (2017)


Cannibal Kid: Non l'ho visto, ma devo ammettere che un pochino mi incuriosiva, più che altro perché sembrava più cazzaro rispetto agli altri pseudo-ironici, ma in realtà parecchio seriosi, titoli dell'MCU. Alla fine però non l'ho guardato lo stesso.
(s.v.)
Ford: un altro grande esperimento riuscito per il MCU. Cazzaro e autoironico, pronto a giocare ancora una volta sul rapporto tra Thor e Hulk, questo fracassone terzo capitolo della saga del Dio del Tuono pare più un film fantastico anni ottanta filtrato attraverso l'irriverenza di cose come il già citato Deadpool, e questo è solo che un gran bene.
Forse non sarà il più bello tra tutti questi titoli, ma è senza dubbio quello che più mi ha esaltato e divertito.
(Voto 7,5/10)

Black Panther (2018)


Cannibal Kid: Mi fa ridere il fatto che c'è gente che considera Iron Man e The Avengers dei capolavori e poi si è indignata perché Black Panther è stato nominato agli Oscar. A me è sembrato un film mediocre come altri della Marvel, né più né meno. Forse giusto un pochino più interessante, per la sua vaghissima impronta politica, e per un paio di interpretazioni di buon livello come quelle del villain Michael B. Jordan e della rivelazione Letitia Wright.
(voto 5,5/10)
Ford: interessante sotto alcuni aspetti, troppo serioso per altri. È pur vero che il personaggio di T'Challa è più stitico di Cap, ma forse una dose di brio in più avrebbe reso la pellicola, comunque ben realizzata, qualcosa da ricordare davvero. Curiosa la nomination - per motivi politici - agli Oscar, più che altro perchè allora se la sarebbero meritata almeno altri due o tre rappresentanti dell'MCU.
(Voto 6,5/10)

Avengers: Infinity War (2018)


Cannibal Kid: La prima metà del film sorprendentemente non mi ha fatto del tutto schifo. La seconda combattiva parte, che tiene persino troppa fede al suo titolo, mi è sembrata invece estenuante e... infinita.
(voto 5/10)
Ford: gli Avengers in netta ripresa dopo il terribile Age of Ultron. Nonostante una certa staticità, Thanos si rivela un villain filosoficamente interessante, ed il finale molto drammatico alza asticella e tensione in vista di Endgame. Un bel mosaico che abbraccia tutto l'Universo Marvel cinematografico.
(Voto 7/10)

Ant-Man and the Wasp (2018)


Cannibal Kid: Il primo Ant-Man l'avevo trovato decente, ma evidentemente non abbastanza da sorbirmi pure il sequel. Saltato.
(s.v.)
Ford: carino, in grado di intrattenere e piacevole. Nulla di più e nulla di meno del primo capitolo. Ma va bene così.
(Voto 6,5/10)

Captain Marvel (2019)


Cannibal Kid: Questo non l'ho ancora visto, però me lo vedrò. La principessa del cinema indie, e degli unicorni, Brie Larson nelle vesti della supereroina non me la voglio perdere.
Ford: anche il MCU ha la sua Wonder Woman, e tra atmosfera anni novanta, una certa ironia ed un'azione che non guasta, Brie Larson regala un carattere inaspettato ad un charachter che non pensavo sarebbe stata capace di rendere così interessante. Ora resta da vedere che combinerà nei prossimi capitoli.
(Voto 7/10)

Avengers: Endgame (2019)


Cannibal Kid: Nonostante Thanos sia un cattivone piuttosto stereotipato e ben poco simpatico, e sia meno minaccioso di questa nuova pellicola della spaventosa durata di ben 3 ore e passa, io faccio il tifo per lui. Daje, Thanos, liberaci da questo Marvel Cinematic Universe una volta per tutte! E, già che ci sei, liberaci pure da Ford!
Ford: a parte la preoccupazione data dalla durata - l'idea è quella di vederlo in sala con i Fordini, entrambi appassionati di Avengers -, Endgame potrebbe essere il punto d'arrivo della seconda parte del progetto MCU ed un ottima base per la terza. Il trailer funziona, l'idea di Cap. Marvel e Nebula accanto ad una formazione inedita degli Avengers ispira, il duello finale con Thanos potrebbe regalare momenti decisamente epici. Qui al Saloon siamo fiduciosi. Anche perché il gioco non è ancora finito.

lunedì 22 aprile 2019

White Russian's Bulletin - 9 vite, e speriamo di più



Il Bulletin di questa settimana ha un sapore particolare, per questo vecchio cowboy: lo scorso ventisei marzo, preso dal lavoro, dall'imminente compleanno della Fordina, dai preparativi per il viaggio a New York, ho completamente dimenticato che il Saloon, pur se decisamente più spoglio e vuoto dei tempi d'oro, ha compiuto nove anni.
Nove anni di emozioni su grande e piccolo schermo, nove anni che mi hanno accompagnato attraverso vicende lavorative, personali, momenti splendidi - soprattutto la nascita dei Fordini, senza dubbio le due gioie più grandi della mia vita - ed altri decisamente duri da affrontare - l'interruzione della seconda gravidanza di Julez, la morte di Emiliano -, che hanno portato da queste parti non solo pellicole, ma anche persone che hanno senza dubbio reso la mia avventura ed il mio viaggio più ricchi.
Il prossimo anno cercherò di essere più attento, puntuale e soprattutto di realizzare una serie di progetti che ho in mente già da tempo per il giro di boa delle dieci primavere. 
Nel frattempo, pur se all'angolo come Rocky nel più sofferto dei suoi incontri, continuo ad essere qui, a battagliare con il Cannibale, trovare rifugio e far sentire la mia voce.
E intanto, grazie. Che non fa mai male.



MrFord

giovedì 18 aprile 2019

Thursday's child



Nuova settimana di uscite e, soprattutto, grande ritorno di questa rubrica al Saloon nel giorno e nell'ora "storici": nonostante il rientro dagli States, il ritorno alla quotidianità ed il jetlag, infatti, sono riuscito a completare la preparazione per una volta con un discreto anticipo.
Nel frattempo ad affiancare a questo giro il vecchio cowboy ed il piagnucoloso Cannibal Kid il mitico SamSimon, pronto a dire la sua e gestire le intemperanze dei due rivali più rivali della blogosfera.


"Ottantaduemila persone a vedere Wrestlemania e solo una manciata di poveri cristi al raduno di Pensieri Cannibali. Il mondo è proprio strano."
La llorona - Le lacrime del male

"E così questo Marco Goi sarebbe più piagnucoloso di me: staremo a vedere quando sarò andata a trovarlo!"
SamSimon: Mi fanno impazzire i traduttori quando usano il titolo originale, ci aggiungono una cavolata in italiano e spacciano il tutto per una traduzione. La llorona è un titolo che andava tradotto letteralmente: La piagnucolona! Ah, dite che nessuno avrebbe preso sul serio un film intitolato così? Anche in inglese non hanno avuto il coraggio di tradurla e il titolo è ancora più ridicolo: The curse of la llorona. La maledizione della piagnucolona. Ma detto questo, mi sembra un brutto segno che nel trailer si cominci dal nome del produttore (James Wan) per attrarre spettatori. Mi sa che inizialmente passo, poi se arriva un buon passaparola me lo recupero successivamente questo horror dell'esordiente Michael Chaves.
Cannibal Kid: Secondo me un titolo più azzecato, e forse anche una traduzione più corretta, sarebbe stato La llorona - La sucata del male. :)
Un horror su una piagnucolona mi sembra un'idea tanto assurda, quanto potenzialmente fantastica. Anche se so già che il tutto si risolverà nell'ennesimo horrorino che abita sul versante brutto delle produzioni di James Wan, tipo quelle porcherie di Annabelle o The Nun buone giuste per i finti intenditori del genere come il piagnucolone James Ford.
Ford: questo è il tipico horror dalle sembianze piagnucolose del Cannibale. Pare tutta una gran roba pronta a fartela fare sotto, e invece di norma si rivela la più classica delle ciofeche. Un pò come i film presunti d'autore che consiglia spesso e volentieri il mio rivale. A meno di serate a neuroni sotto zero, passerò.

Ma cosa ci dice il cervello

"Cannibal ha mandato un pacco a Ford: meglio controllare che non sia una bomba."
SamSimon: Uh, che bello, il grande cinema italiano! Ecco un'altra commedia con gente presa dalla televisione come protagonista! Una formula talmente vincente che capisco sia difficile smettere per questi produttori nostrani che ogni volta osano sempre di più. Che poi la Cortellesi a me sta anche simpatica, eh, non è questo il punto, ma... da qui ad andare a vederla al cinema mi sa che ce ne passa.
Cannibal Kid: Spezzo una gamba a Mr. James Ford e spezzo una freccia in favore della Cortellesi che, oltre a essere simpatica, come attrice cinematografica non se la cava niente male. E il mio rivale, che come me ha gradito Come un gatto in tangenziale, credo sia d'accordo. Certo, da qui ad andare a vedere 'sto film al cinema ce ne passa pure per me.
Ford: la Cortellesi si difende sempre molto bene, film come questo in sala decisamente meno. Vale il discorso fatto a proposito delle serate a neuroni sotto zero fatto per la piagnucolona.

Il campione

"Nessuno ti ha mai detto che sembri più uno di quei cantanti trap che un calciatore?" "In realtà volevo solo sembrare più giovane, un pò come Cannibal."
SamSimon: Qui c'è Stefano Accorsi, che è pure bravo e che ultimamente si sta affezionando ai film sul calcio, a quanto pare (pochi anni fa ha lavorato ne L'arbitro di Paolo Zucca). Il regista è un esordiente, tale Leonardo D'Agostini, e chissà che questo dramma/commedia non sia una piacevole sorpresa nel panorama cinematografico odierno!
Cannibal Kid: Gli italiani che fanno un film sportivo?
A parte il cult L'allenatore nel pallone, non mi sembra un filone molto fortunato dalle nostre parti. Un po' come i film sportivi che ama Ford, cioè quelli con Sylvester Stallone. Ma magari questo titolo sarà davvero un nuovo campione nella categoria. In fondo, con Veloce come il vento ad Accorsi un colpo simile era già riuscito.
Ford: Stefano Accorsi mi è antipatico da quasi sempre, nonostante parti decisamente indovinate come quella di Veloce come il vento o quell'aria da finto simpatico dei tempi del Maxibon. Sinceramente non mi aspetto che numeri da campione escano fuori da questo film, dunque per il momento continuerò imperterrito a godermi i film tamarri e sportivi che piacciono a me, siano con Stallone - che con il calcio ha fatto gran bene in Fuga per la vittoria - o anche The Rock.

Le invisibili

"E così dopo Wrestlemania questo è quello che resta di Cannibal Kid!?"
SamSimon: Posso ammettere apertamente di non amare alla follia il cinema francese? Per descrivere questo Le invisibili ho visto che si scomoda addirittura Ken Loach e si usa la definizione "commedia sociale". Ho come il sospetto che questo film non sia esattamente pane per i miei denti...
Cannibal Kid: Le parole di SamSimon sul cinema francese gli valgono una scomunica immediata da Pensieri Cannibali. Quella che Ford ha già ricevuto molti anni fa, e che comunque gli rinnovo puntualmente, che non si preoccupi. Considerando però che si tratta di “commedia sociale”, questo Le invisibili mi sa tanto che è pane (e salame) proprio per i denti del mio blogger nemico pubblico numero uno.
Ford: da una parte sono fiero di comunicare a SamSimon di aver ricevuto, a causa della sua scomunica da Pensieri Cannibali, l'investitura ufficiale a Cavaliere del Saloon, dall'altra l'idea che possa essere accostato a Ken Loach mi fa quasi sperare, in disaccordo con lui - nonostante la mia antipatia per i francesi e buona parte del loro Cinema -, che possa risultare il film della settimana.

Torna a casa, Jimi!

"Lasciar guidare Ford!? Piuttosto mi faccio il deserto a piedi!"
SamSimon: Ho letto il titolo e ho pensato: "Ecco finalmente l'omaggio cinematografico che quel genio di Jimi Hendrix meritava! Dopo Walk the line per Johnny Cash e Sid e Nancy per Sid Vicious..." ma poi ho visto che è un film cipriota di Marios Piperides. E poi ho letto che il protagonista è il padrone rockettaro del cane chiamato Jimi Hendrix. Lo devo andare a vedere!
Cannibal Kid: Ho letto il titolo e ho pensato anch'io più o meno la stessa cosa. Dopo aver scoperto che è un film su un cane, e io non sono un fan né dei cani né dei film sui cani, ho però concluso che io NON lo devo andare a vedere!
La seconda cosa che ho pensato dopo aver letto il titolo comunque è: “Non tornare a casa, Ford, resta pure negli USA forever!”.
Ford: sfortunatamente per Cannibal sono tornato eccome, sempre più esaltato dal quel wrestling che lui pensa non segua nessuno e che una decina di giorni fa eravamo in ottantaduemila a seguire al MetLife Stadium in New Jersey. Questo film pare una di quelle robe folli e pane e salame che irritano lui ed esaltano me, quindi mi sa tanto che, come Sam, dovrò proprio andarlo a vedere, nonostante non mi sarebbe certo dispiaciuto un bel biopic sul mitico Hendrix.

lunedì 15 aprile 2019

White Russian's Bulletin



Agli archivi la trasferta newyorkese che, per la gioia del Cannibale, quest'anno risparmia agli avventori del Saloon il resoconto di Wrestlemania 35 - spettacolo pazzesco dal vivo un evento del genere vissuto sulla pelle negli States -, torna il Bulletin con il resoconto delle visioni che hanno accompagnato i viaggi di andata e ritorno dalla Grande Mela e quella che ci ha suggerito di salutarla dall'Italia.


MrFord


LA FAVORITA (Yorgos Lanthimos, Irlanda/UK/USA, 2018, 119')

La favorita Poster


Una delle pellicole più chiacchierate ed incensate dell'ultima Notte degli Oscar ha dovuto aspettare il volo di andata per New York per passare anche dalle parti del vecchio cowboy: avevo lasciato Lanthimos anni fa, con il geniale ma profondamente irritante Dogtooth, e lo ritrovo in una veste stilistica quasi kubrickiana - e per uno come me che adora il Maestro dei Maestri è un grande complimento - raccontare la Guerra come concetto andando ad incastrare in una storia in cui una Guerra fa da cornice la guerra tra due donne più una, o quantomeno per le attenzioni e la posizione che quell'una può garantire.
Strepitose le tre protagoniste, una linea sottile che passa tra la commedia nerissima ed il dramma leggero, la lotta selvaggia ed il soft porno: è preferibile un'amara verità o una piacevole menzogna? Questa è la domanda più difficile alla quale si può tentare di rispondere nel corso della visione rispetto all'amore. 
Perchè rispetto alla guerra, la risposta è una e praticamente certa: si perde sempre, e si perde tutti.




IL RAPPORTO PELICAN (ALAN J. PAKULA, USA, 1993, 141')

Il rapporto Pelican Poster


Di ritorno da New York, con una selezione di titoli decisamente più rosicata - Delta batte nettamente Alitalia sotto tutti i punti di vista -, ho ripiegato prima di dormire non troppo bene per la maggior parte del viaggio su un Classico degli anni novanta che ancora mi mancava, un legal thriller in cui il Denzellone di noi tutti unisce le forze con una Julia Roberts allora agli inizi della sua carriera senza neppure regalare l'emozione della consueta notte di passione tipica dei film del periodo.
La struttura è abbastanza classica, la cornice decisamente nineties ad oggi forse un pò ingenua e datata, la risoluzione forse un pò frettolosa rispetto a quanto potrebbe essere nel romanzo firmato da Grisham - che, però, non ho letto, dunque si rimane nel campo delle teorie -: il risultato, ad ogni modo, è un prodotto solido girato da un vecchio leone - del resto Pakula ci ha regalato quel gioiello di Tutti gli uomini del Presidente -, di quelli che, quando si incontrano in tv, una visione finiscono per assicurarsela sempre.




BOY ERASED - VITE CANCELLATE (Joel Edgerton, Australia/USA, 2018, 115')

Boy Erased - Vite cancellate Poster

Accolto con un certo scetticismo ed una sana dose di jetlag la sera successiva al rientro in Italia, il lavoro di Joel Edgerton come regista e attore legato ad una storia vera e alla riprogrammazione sessuale - raramente ho considerato talmente assurda un'idea quanto questa - è stato una vera e propria sorpresa: non è perfetto, la Kidman e Crowe sono un pò troppo imbrigliati in trucco e parrucco, la risoluzione piuttosto facile e in parte furbetta, eppure sono stato molto toccato come da tutte le pellicole che trattano, in un modo o nell'altro, il tema della paternità.
Ammetto, infatti, che il confronto tra il giovane Lucas Hedges ed il già citato Crowe nella parte finale alla ricerca di un modo per recuperare un rapporto che pare quasi definitivamente compromesso è valso tutta la visione, è riuscito ad emozionarmi e a pensare a quanto profondo è e resta il legame con i propri figli, che siano come li hai sognati, come vorresti o, come più probabile, simili a loro stessi e magari assolutamente diversi da te.




I GUERRIERI DELLA NOTTE (Walter Hill, USA, 1979, 92')

I guerrieri della notte Poster

Ne avevo già parlato, qui al Saloon, qualche anno fa, ma non ho resistito: anche perchè rivedere questo supercult totale firmato da Walter Hill ad un paio di giorni dal ritorno da New York, mappa della metro alla mano e ricordi freschi delle camminate tra Manhattan, Brooklyn e Coney Island è stato come assaporarlo una volta ancora dal principio.
Una lezione quasi senza pari di ritmo, tensione, gestione dei personaggi, irriverenza - per i tempi fu davvero "oltre", tanto da avere il bollino di vietato ai minori -, un mix tra il passato di Arancia meccanica ed il futuro di Tarantino: e la New York della strada e della metro, vissuta con il fiato corto e sempre in corsa, ha tutto il fascino che le luci della Manhattan bene, per quanto ipnotiche, possono solo immaginare di avere.
E' lo stomaco di una delle città più grandi, sognate, filmate e vissute al mondo, nonchè di un Cinema che, nonostante quarant'anni sulle spalle, è ancora pronto a dare lezione al futuro, e ad apparire sempre pronto a battersi: questi Guerrieri non mollano mai.
Neanche quando, finalmente, giungono all'alba della loro Coney.