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mercoledì 28 marzo 2018

Veronica (Paco Plaza, Spagna, 2017, 105')




Una delle cose più difficili che, dopo tanti anni di "servizio" da spettatore ed appassionato, un horror possa considerare di portare sul mio schermo, è la capacità di tenere fede alle sue premesse ed al genere: spesso e volentieri, infatti, purtroppo non solo le pellicole figlie della paura non fanno paura neanche per sbaglio, ma finiscono per rifugiarsi in assurdi scivoloni logici che rompono l'incantesimo che dovrebbe tenere l'audience con il fiato sospeso dall'inizio alla fine.
Non è facile, dunque, per una nuova proposta - specie se ben sponsorizzata da colleghi e colleghe bloggers - giungere al Saloon sperando di stupirmi in positivo: fortunatamente, di tanto in tanto, il cammino di questo vecchio cowboy incrocia quello di gente come Paco Plaza, già autore del brand di Rec - che soprattutto rispetto al primo capitolo apprezzai decisamente -, e di film come Veronica.
Ispirato ad una storia vera avvenuta a Madrid nei primi anni novanta opportunamente modificata per rendere il tutto più accattivante e spaventoso - la presenza di fratello e sorelle della protagonista -, Veronica in realtà è la più classica pellicola legata alle possessioni demoniache e all'atmosfera inquieta che le stesse suscitano, non inventa nulla di nuovo e mantiene uno schema abbastanza consolidato nella struttura, eppure riesce nell'impresa non facile per un horror di risultare solido, credibile ed inquietante, regalando momenti davvero efficaci come la visione del padre della protagonista - uno dei passaggi di maggiore effetto che ricordi rispetto a quest'ambito nel passato recente - e l'escalation finale legata alla chiamata ai soccorsi e all'arrivo nella casa della ragazza delle forze dell'ordine.
Plaza, inoltre, è davvero molto bravo a trasformare l'ambientazione della sua pellicola in qualcosa in grado di definirne il carattere, portando lo spettatore a credere non solo che il setting sia quello dei primi anni novanta, ma che l'intera produzione possa risalire a quei tempi: e tra gli Heroes del Silencio - che credo possano ricordarsi solo gli spettatori che ai tempi gravitavano attorno alla stessa età della protagonista, me compreso -, i riferimenti al Rayo Vallecano - terza e decisamente minore squadra di Madrid, che probabilmente suscita le simpatie del valenciano Plaza rispetto alle blasonate Atletico e Real -, i poster attaccati alle pareti della camera di Veronica e le t-shirt decisamente oltremisura pare quasi di essere tornati ai tempi delle Notti Magiche e di Notte Horror, quando ancora i film di paura facevano il loro lavoro e non si nascondevano dietro ambizioni decisamente troppo alte, buchi di logica e, più semplicemente, l'incapacità di spaventare.
Un'operazione, dunque, che non sarà perfetta ma è senza dubbio riuscita, ed uno dei migliori horror che abbia visto da un anno a questa parte - e forse anche di più -, in grado di mescolare suggestione e realtà - il mondo dell'adolescenza, con amicizie tradite e mancate è sempre terribile da affrontare -, tenere la tensione per tutta la sua durata e riuscendo a mostrare quello che potrebbe essere un elemento sovrannaturale - del resto, il caso cui il film è ispirato è l'unico documentato come potenzialmente "oltre" dalle forze dell'ordine spagnole - e quello, al contrario, profondamente reale - alcuni disturbi mentali furono e a volte continuano ad essere identificati come figli di maledizioni o manifestazioni religiose estreme -.
Da vecchio appassionato di horror incontrare titoli come questo equivale a tornare bambino, quando sul divano, anche in pieno giorno, il culo ti si stringeva e più ti spaventavi, più desideravi andare avanti: il fascino della paura, o del Male, o dell'ignoto, o qualsiasi cosa muova gli istinti che portano ad immaginare o raccontare storie come questa, del resto, è forte e radicato in ognuno di noi.
Ed è un bene che esista ancora qualcuno in grado di riportare perfino gli adulti a quel divano sul quale si cagavano sotto da ragazzini.



MrFord



 

9 commenti:

  1. So che non è bello definire "adorabile" un horror ma Veronica lo è, così come la sua protagonista, assolutamente credibile. Ce ne fossero di horror "banali" come questo!

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  2. Nonostante il tema abusato, il pallino per gli horror spagnoli (ti consiglio Marrowbone) e la disponibilità su Netflix, assieme a pareri positivi come il tuo, me l'hanno fatto mettere in fretta in lista. Spero di recuperare a breve.

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    1. Mi segno Marrowbone, e ti consiglio di recuperare questo appena puoi!

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  3. Una pellicola horror sulle possessioni demoniache e che ti è pure piaciuta?
    In questo momento non mi viene in mente nulla di più diabolico! XD

    E pure gli Heroes del Silencio da quel che ricordo avevano un qualcosa di inquietante...

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