mercoledì 25 gennaio 2017

The OA - Stagione 1 (Netflix, USA, 2016)




Nel corso degli ultimi dieci anni e poco più, il mondo delle serie televisive ha finito per raggiungere, ed in certi casi addirittura superare quello ben più blasonato del grande schermo, sfornando opere destinate a rimanere negli occhi e nel cuore degli spettatori anche per le generazioni a venire: lo stesso tam tam della blogosfera, che nei primi tempi dell'apertura del Saloon fu - ed è ancora - importantissimo per la scoperta di film destinati a diventare cult, stagione dopo stagione è diventato la cartina tornasole delle produzioni più "calde" offerte dal piccolo schermo, dagli esordi di Misfits a Breaking Bad, da Stranger Things a The OA.
Scritto - almeno in parte - ed interpretato dalla vecchia conoscenza Brit Marling, a metà tra l'onirico ed il reale, lo sci-fi ed il dramma umano, il viaggio di formazione ed il riscatto corale, OA è stato uno dei protagonisti dell'ultimo minuto delle classifiche di fine anno di molti blog, conquistando a volte addirittura il primo posto, in barba ai titoli che sono stati protagonisti dell'anno appena trascorso: dunque, complici il soggetto intrigante e l'hype destinato a salire, in casa Ford abbiamo deciso di accelerare i tempi di recupero sfruttando anche il tempo concesso dalle ultime vacanze natalizie, destinate quasi esclusivamente a prodotti, per l'appunto, da piccolo schermo.
Ora, se avessi dovuto giudicare soltanto il pilota, forse uno dei più accattivanti, misteriosi ed ipnotici degli ultimi anni, avrei dichiarato senza alcun timore che The OA rappresenta una nuova frontiera ed un nuovo termine di paragone per i prodotti seriali tanto e più del già citato Stranger Things: peccato - anche se solo fino ad un certo punto - che, essendo una serie, il prodotto sia composto in questo caso da otto episodi, e da più stagioni.
Perchè, nonostante i molti momenti interessanti, la trama senza dubbio avvincente e la curiosità che suscita per tematiche ed approccio, OA, di fatto, nel corso di questa sua annata d'esordio non ha rivelato o portato a casa assolutamente nulla: considerate le premesse - o forse proprio a causa delle stesse, e della conferma del rinnovo del prodotto -, era a mio parere lecito aspettarsi molto più che otto episodi - pur ottimi e caratterizzati da misteri degni di Lost ed un paio di personaggi potenzialmente vincenti - al termine dei quali, coinvolgimento emotivo in alcuni passaggi a parte, non si sa assolutamente nulla più che al termine dello strepitoso primo, se non qualche danza da improvvisazione al limite tra il geniale ed il ridicolo.
Ora, non voglio assolutamente essere troppo cattivo con una serie che ha finito comunque per rapire gli occupanti di casa Ford - in fondo, l'abbiamo divorata in tre giorni, che considerati impegni con i Fordini e standard di velocità, è quasi un miracolo -, o fare per partito preso da voce fuori dal coro, ma in tutta onestà mi pare che l'insieme non abbia ancora provato l'effettivo valore, e chieda anche per la seconda stagione al suo pubblico un atto di fiducia che pare quello dei cinque outsiders - per motivi diversi - reclutati dalla protagonista e pronti a diventare, in un modo o nell'altro, il suo strumento.
Da ateo miscredente ed allergico a qualsiasi Fede, è facile intuire che per quanto mi riguarda OA dovrà sudarsi il sostegno, ed evitare con la seconda stagione di rivelarsi come una sorta di specchietto per le allodole da tanto fumo e poco arrosto: ben vengano la tensione, il mistero, l'hype e chi più ne ha, più ne metta.
Ma voglio anche un pò di carne da addentare.
Il fumo degli angeli non mi basta.
Voglio le cicatrici, le sensazioni, le risposte.
Dovessero anche valere una pallottola.
Mi raccomando, Brit.
Non deludermi.
Non mi sarai costata cinquantamila dollari, ma ho il potere, all'occorrenza, di incazzarmi lo stesso.
E non penso tu voglia conoscere il sesto movimento: quello delle bottigliate.




MrFord




 

20 commenti:

  1. Piaciuta moltissimo, come sai, e spero davvero che una seconda stagione non ci sia. Va più che bene così. :)

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    1. Io invece spero in una seconda stagione: un finale così sarebbe troppo da fumo negli occhi.

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  2. piaciuta anche a me, ma forse per motivi opposti ai tuoi :-)
    potrebbe chiudersi così come dice ink, ma pure andare avanti; ho trovato molto interessante il tema dell'"intelligenza motoria" e il "varco" fantascientifico su altre dimensioni, e spero che la serie sia sempre più incentrata su quegli aspetti e non sulle trite questioni intrapersonali, intragenerazionali, e bla bla bla.

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    1. Gli spunti ci sono tutti, ma per me non può assolutamente finire così.
      Anche perchè non ha detto ancora nulla. ;)

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    1. Dovrei brevettarlo.
      Insieme ad un altro paio di cui si parlava oggi. ;)

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  4. Una serie capolavoro che vola troppo in alto per le tua limitata e fordiana visione del mondo.
    E' già tanto che non ti abbia fatto esplodere la testa.

    Anzi, peccato che non sia successo... :)

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    1. Per l'esplosione della testa dovresti affidarti a quella pippa di Mr. Robot.
      Questa, per ora, mi ha lasciato più dubbi che altro.
      Staremo a vedere con la seconda stagione.

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  5. Qui la scintilla è scattata di brutto! Ci sono le premesse per un grande seguito. Il sesto movimento è un'ipotesi remota! :)

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    1. A me era scattata forte con il pilota, poi si è spenta episodio dopo episodio.
      Spero nella seconda.

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  6. Una serie in cui la fede è necessaria. Anch'io sono rimasta incantata dall'inizio ma mi sono persa lungo la strada, con troppi momenti non all'altezza di quanto promesso. Il finale, però, lo lascerei tranquillamente aperto, così com'è, senza bisogno di una seconda stagione "spiegona".

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    1. Dici? Perchè secondo me è un finale forse troppo aperto. Almeno uno spieghino ci vorrebbe. :)

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    2. Secondo me invece deve finire così,e sì che io sono una spettatrice che odia dover "riempire gli spazi" per completare la storia.
      Appena finita ero delusa,perchè in realtà non si capisce se lei sìa veramente un essere soprannaturale o una pazza che si è suggestionata,se i ragazzi si salvano per una specie di "intervento divino" scatenato dai movimenti(che io ho trovato abbastanza ridicoli devo dire)o se per una casualità;l'importante è come lei ha influito sulle loro vite,le cose che ha messo in moto.
      Io dico sempre di essere sicura che Dio non esista(ne sono la prova i reparti oncologici infantili,per dirne una),ma per chi ha fede,non è importante se Dio ci sìa o meno.
      L'importante è credere.
      La preghiera può non arrivare a chi pensa il credente,ma se nel pregare,o recitare un mantra buddhista o effettuare una meditazione yoga,allo stesso modo,si può concentrare la propria stessa energia,e portare il nostro corpo e la nostra mente ad aiutarsi,od aiutare chi amiamo,allora non importa se Dio esista o meno.
      O gli angeli,o le dimensioni parallele.
      Conta soltanto credere,ed agire di conseguenza.

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    3. Concordo in pieno rispetto alle questioni legate a Fede e Religione, ma OA, al momento, resta per me una delle occasioni sprecate più grosse della tv recente. ;)

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  7. ne ho appena fatto una recensione anche io (molto meno seria e fatta bene della tua of course). condivido tutto

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    1. Addirittura!? Andrò a leggerla!
      Per il resto, che dire? Una serie dalle grandi potenzialità rimaste parzialmente inespresse. Per quello spero in una seconda stagione.

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  8. Non riesco a convincere il Khal a guardarla(anche perchè fra pochissimi giorni ricomincia Sense8),andrà in coda ai miei recuperi di chissàquando chissàccome.Mi incuriosisce ma sento anche puzza di boiata.Mah.Sembra una cosa capace di farti scoppiare il cervello(nel senso buono)ma anche di farti rotolare le palle al suolo.Vedremo.

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    1. In realtà parte davvero alla grande e poi si avvita un pò su se stessa.
      Speriamo nella seconda stagione per un salto di qualità effettivo.

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  9. Anche a me non ha fatto impazzire! Finalmente qualcuno che capisce il mio punto di visto! Niente di nuovo e niente di eclatante.

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    1. Non sono stato così drastico, ma di certo dopo aver letto alcune recensioni che la definivano un Capolavoro mi aspettavo qualcosa di molto, molto più denso.

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