Nonostante la sua passione incrollabile per il ciclismo - ancora oggi praticato quasi quotidianamente, acciacchi permettendo -, mio padre è sempre stato catturato dallo sport in generale, in una misura simile a quella che, oggi, colma per me il Cinema.
Dal calcio all'atletica,
passando per i motori fino al pugilato, a parte, credo, curling, golf e
ping pong ho visto seguire con partecipazione al mio vecchio quasi tutti
gli eventi sportivi trasmessi in tv nel corso della mia infanzia,
ed alimentare la mia sete per le grandi storie ed epopee: molti dei suoi
eroi, da Merckx a Villeneuve, passando per Alì, ho potuto assaporarli
soltanto grazie ai suoi racconti ed ai vecchi filmati, eppure li ho
avuti nel cuore come se fossi stato lì con lui ad emozionarmi per una
qualche impresa apparentemente incredibile compiuta da questi grandi personaggi usciti dalla mera pratica sportiva e divenuti leggende.
Muhammad Alì,
straordinaria carriera sportiva a parte, è universalmente riconosciuto
come uno degli atleti più carismatici e straordinari di sempre, dall'oro
alle Olimpiadi di Roma nel sessanta alla sorprendente vittoria contro
Sonny Liston, passando dal grande rifiuto alla Guerra del Vietnam - che
gli costò gli anni migliori, atleticamente parlando, il titolo e, forse,
un palmares ancora più impressionante -, la conversione all'Islam, le
battaglie con Joe Frazier - forse il suo rivale più importante - ed il
mitico incontro che lo vide trionfare, sfavorito, su George Foreman nel
settantaquattro, frutto di ispirazione anche cinematografica, oltre che
sportiva ed emotiva.
Il suo stile unico, il carattere e il piglio
sopra le righe, la battaglia che lo vide - probabilmente a causa dei
colpi subiti, o almeno anche per questo - affrontare il Parkinson già in
giovanissima età, i matrimoni ed i figli - tra i tanti che ebbe, Laila
ripercorse con successo la stessa carriera del padre, ritirandosi,
imbattuta, nel duemilasei dal pugilato professionistico - lo resero una superstar anche al termine
della sua carriera, simbolo della lotta alla malattia e testimonial di moltissime operazioni umanitarie in tutto il
mondo.
In termini di carriera, e di numeri, non potrà mai
essere considerato a tutti gli effetti il migliore - i record da
imbattuti in carriera di Rocky Marciano e Floyd Mayweather, anche se
quest'ultimo appartiene ad un'altra categoria di peso ed ha vissuto una
stagione diversa del pugilato -, ma nessuno come lui, nella boxe e forse
nello sport, ha avuto le caratteristiche per essere davvero "il
migliore di tutti".
Come Rocky, però, afferma spesso nel corso
della sua saga cinematografica, il Tempo è il più grande ed imbattibile
tra i rivali dell'Uomo: ed il Tempo, anche con il Migliore, alla fine ha chiesto
il conto.
Eppure, in qualche modo, Muhammad Alì resterà
impresso nella memoria collettiva per sempre, e nel mio retaggio, dagli
occhi lucidi di mio padre che mi racconta, bambino, del leggendario
incontro di Kinshasa, di come il fu Cassius Clay sfruttò le corde per
incassare ed incassare fino a sfinire il più giovane e potente Foreman
prima di ribaltare ogni pronostico e metterlo al tappeto, a quel
diciassette gennaio in cui nacque, lo stesso giorno del Fordino.
Io
non sono un credente o un uomo di Fede, dunque è difficile per me immaginare che ora da qualche parte si stia tenendo un match mitico come
quello che sarebbe stato tra il già citato Marciano ed Alì, ma in nome
di tutto quello che ha significato, per il mondo, per lo sport e per il
sottoscritto, comunque siano andate le cose ed ovunque sia ora, alla
faccia del Tempo, mi viene da gridarlo.
Alì, boma ye.
MrFord
Da bambino, ogni volta che facevo a botte, ero Cassius Clay:incassatore, spavaldo, feroce. Da grande, ho capito anche l'uomo: Mohammad Ali. Il più grande.
RispondiEliminaIl più grande davvero. Un personaggio dentro e fuori dal ring, ed uno degli sportivi più importanti del secolo.
EliminaUno tra gli sportivi più influenti della storia, altro personaggio destinato all'immortalità.
RispondiEliminaAssolutamente vero. Come lui ce ne sono stati pochi. Forse nessuno.
EliminaBoma ye. Fino alla fine. E oltre.
RispondiEliminaLui sì che era un grande campione.
RispondiEliminaMica come quelle fighe di legno che fanno wrestling. ;)
Un grande campione che apprezzava il wrestling: fu arbitro speciale nella prima edizione di Wrestlemania! ;)
EliminaNel nuovo header sta spezzando un dito a Stallone?
RispondiEliminaGrande!
Ahahahahah no, stanno facendo un pò di scena alla notte degli Oscar se non sbaglio del settantasette! ;)
EliminaChe personaggio ragazzi, uno di quelli davvero "immortali" di cui si continuerà a parlare nelle generazioni a venire
RispondiElimina[invidia]
Immortale davvero. Un grandissimo.
EliminaAmmetto di aver saputo poco della vita di Muhammad Ali... Ma è una notizia che è pari ad un pugno allo stomaco.
RispondiEliminaIn realtà la sua vita è molto interessante e "cinematografica". Se ti capita, leggi o guarda qualcosa in merito!
EliminaUn personaggio dentro e fuori dal ring. So long!
RispondiEliminaUn grandissimo personaggio. Non sarà dimenticato.
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