Autore: Allen Eskens
Origine: USA
Anno: 2015
Editore: Neri Pozza
Editore: Neri Pozza
La trama (con parole mie): Joe Talbert è un universitario che affianca la vita al campus al lavoro come buttafuori nei pub, perseguitato dai conti da pagare ed oppresso dalla figura della madre alcolista che si "occupa" del fratello autistico Jeremy.
Quando, per portare a termine un compito del corso di inglese, decide di scrivere la biografia di Carl Iverson, ex detenuto scarcerato di recente perchè malato terminale di cancro residente in una casa di riposo, la sua vita cambia: il vecchio, infatti, ha passato trent'anni dietro le sbarre per l'omicidio di una quattordicenne risalente all'ormai lontano ottanta, ed anche in fase di processo pare non essersi neppure difeso.
Eppure, nel corso dei colloqui con lo stesso Iverson, Joe scopre che qualcosa non quadra, e a partire dai racconti dell'esperienza in Vietnam dell'uomo che ha di fronte, inizierà un'indagine destinata a ribaltare la sentenza espressa dalla corte anni prima.
Una delle più granitiche certezze del Saloon quando si parla di letture è l'importanza che il genere "morti ammazzati" ha guadagnato nel corso degli anni, soprattutto da quando la passione del sottoscritto per il crime novel e quella per il thriller di Julez si sono incontrate.
La scorsa estate, complici le ferie separati per questioni lavorative, in una delle giornate che mi vedevano pronto a correre in treno dal resto della tribù fordiana al mare, approfittai per portare un pò di rifornimento letterario alla stessa Julez ed al Fordino, e mentre quest'ultimo si dilettava con il libro delle ninne nanne degli animali con i loro suoni e versi vari, lei avrebbe potuto cimentarsi nella lettura di uno dei più pubblicizzati thriller degli ultimi mesi, questo Verità sepolte firmato da Allen Eskens, altro ex professionista del settore convertitosi alla scrittura.
Quando, al ritorno dalle vacanze, ci siamo dovuti giocare la ristampa italiana del secondo romanzo della saga di Harry Hole firmato da Nesbo, ho deciso di lasciare il nostro norvegese preferito a lei per provare sulla mia pelle Verità sepolte, che a detta di Julez non aveva brillato particolarmente pur risultando scorrevole: lettura alle spalle, non posso che confermare l'opinione della signora Ford, a fronte di un romanzo dal buon ritmo ma dalla trama e svolgimento decisamente troppo convenzionali per gli appassionati del genere.
La vicenda di Joe Talbert, legata alla verità sulla vita di Carl Iverson, infatti, presenta elementi molto comuni nel thriller, non regala alcun twist da mascella caduta - specialità del già citato Nesbo - e finisce per essere quasi frettolosa nella sua evoluzione: ad una prima parte, infatti, forse più lenta ma decisamente interessante incentrata sui dubbi legati alla possibile innocenza dello stesso Iverson e dei ricordi che quest'ultimo serba nel cuore degli anni trascorsi in Vietnam, si contrappone una seconda decisamente più veloce ed action ma poco incisiva, che rivela un colpevole telefonato fin dal principio ed una risoluzione che sta ai grandi thriller cinematografici come una serie tv di genere ma per famiglie.
Un pò come se, invece di osare con Se7en o Prisoners, ci accontentassimo di Cold Case.
Non voglio bistrattare troppo Joe, Lila e gli altri protagonisti della vicenda, o fingere che la lettura non mi abbia intrattenuto, ma senza dubbio il fatto che Eskens sia ancora acerbo si nota rispetto ai molti accenni di caratterizzazione o sviluppo che finiscono per non essere ripresi o addirittura abbandonati un capitolo dopo l'altro - Iverson viene fondamentalmente dimenticato nella seconda metà del libro, alcuni accenni ai problemi del passato di Lila vengono sfruttati solo come veicolo per dare inizio alla sua storia con Joe -, mentre alcune soluzioni finiscono per essere davvero troppo legate alle classiche chiusure da fiction - la parte finale, senza dubbio la più debole dell'intero lavoro -: un prodotto dunque buono per una lettura disimpegnata che rischia, di contro, di deludere e non poco gli appassionati di genere, perdendo nettamente il confronto - almeno per ora, considerato che è già stato annunciato il sequel - con mostri sacri al Saloon come, per l'appunto, Nesbo o Winslow.
La scorsa estate, complici le ferie separati per questioni lavorative, in una delle giornate che mi vedevano pronto a correre in treno dal resto della tribù fordiana al mare, approfittai per portare un pò di rifornimento letterario alla stessa Julez ed al Fordino, e mentre quest'ultimo si dilettava con il libro delle ninne nanne degli animali con i loro suoni e versi vari, lei avrebbe potuto cimentarsi nella lettura di uno dei più pubblicizzati thriller degli ultimi mesi, questo Verità sepolte firmato da Allen Eskens, altro ex professionista del settore convertitosi alla scrittura.
Quando, al ritorno dalle vacanze, ci siamo dovuti giocare la ristampa italiana del secondo romanzo della saga di Harry Hole firmato da Nesbo, ho deciso di lasciare il nostro norvegese preferito a lei per provare sulla mia pelle Verità sepolte, che a detta di Julez non aveva brillato particolarmente pur risultando scorrevole: lettura alle spalle, non posso che confermare l'opinione della signora Ford, a fronte di un romanzo dal buon ritmo ma dalla trama e svolgimento decisamente troppo convenzionali per gli appassionati del genere.
La vicenda di Joe Talbert, legata alla verità sulla vita di Carl Iverson, infatti, presenta elementi molto comuni nel thriller, non regala alcun twist da mascella caduta - specialità del già citato Nesbo - e finisce per essere quasi frettolosa nella sua evoluzione: ad una prima parte, infatti, forse più lenta ma decisamente interessante incentrata sui dubbi legati alla possibile innocenza dello stesso Iverson e dei ricordi che quest'ultimo serba nel cuore degli anni trascorsi in Vietnam, si contrappone una seconda decisamente più veloce ed action ma poco incisiva, che rivela un colpevole telefonato fin dal principio ed una risoluzione che sta ai grandi thriller cinematografici come una serie tv di genere ma per famiglie.
Un pò come se, invece di osare con Se7en o Prisoners, ci accontentassimo di Cold Case.
Non voglio bistrattare troppo Joe, Lila e gli altri protagonisti della vicenda, o fingere che la lettura non mi abbia intrattenuto, ma senza dubbio il fatto che Eskens sia ancora acerbo si nota rispetto ai molti accenni di caratterizzazione o sviluppo che finiscono per non essere ripresi o addirittura abbandonati un capitolo dopo l'altro - Iverson viene fondamentalmente dimenticato nella seconda metà del libro, alcuni accenni ai problemi del passato di Lila vengono sfruttati solo come veicolo per dare inizio alla sua storia con Joe -, mentre alcune soluzioni finiscono per essere davvero troppo legate alle classiche chiusure da fiction - la parte finale, senza dubbio la più debole dell'intero lavoro -: un prodotto dunque buono per una lettura disimpegnata che rischia, di contro, di deludere e non poco gli appassionati di genere, perdendo nettamente il confronto - almeno per ora, considerato che è già stato annunciato il sequel - con mostri sacri al Saloon come, per l'appunto, Nesbo o Winslow.
MrFord
"I'm awake
it was a half bad dream
that was way too long
my whole life it seemed
than someone started digging me up
turned my headstone into dust."
it was a half bad dream
that was way too long
my whole life it seemed
than someone started digging me up
turned my headstone into dust."
Alkaline Trio - "Buried" -
L'avevo adocchiato ma non mi aveva mai convinto più di tanto, per ora passo :)
RispondiEliminaSe hai altro che attende, passa pure.
EliminaSembra perfetto per questa stagione ma non abbastanza bello, forse è meglio dare la precedenza ad altro. :)
RispondiEliminaForse è addirittura anche più invernale, e resta una lettura godibile: con altro in attesa, però - e penso a Nesbo e l'imminente Winslow -, si può rimandare.
EliminaLeggevo su Pensieri Cannibali che vuoi dare una possibilità a Borns, mi sento di consigliartelo fortemente anche io. Disco meraviglioso!
EliminaSe me lo dici tu, e non il Cannibale, ci provo! ;)
EliminaSebbene del catalogo Neri Pozza comprerei di tutto e di più, loro - molto eleganti, anche un po' snob, francamente, avendo avuto a che fare con l'ufficio stampa - e il thriller non mi sono mai sembrati particolarmente affini. Segno sì, ma magari quando uscirà in versione Beat. :)
RispondiEliminaSegna, ma senza troppa fretta. Loro li conosco poco, ma a quanto dici mi conviene girare al largo. ;)
EliminaMi sa che il libro di ninna nanne con i versi è più divertente di questo ahah :)
RispondiEliminaPuoi dirlo forte: approvato dal Fordino e già letto e riletto mille volte! ;)
EliminaIo non sono un appassionata del genere,forse potrei trovarlo meno scontato di voi,e la storia mi ispira non poco!resta il fatto che ho ancora una trentina di cartacei da leggere(ed una dozzina di ebook),e difficilmente comprerò altro,al momento ;)
RispondiEliminaBuon compleanno!in attesa del post apposito ;)
Grazie degli auguri, e ti dirò, come lettura ci sta: piuttosto, però, e per evitare eventuali delusioni, attendi un'edizione economica!
EliminaIo non sono un'appassionata del genere, mi sto avvicinando in questo ultimo periodo però. Quindi potrebbe rivelarsi una lettura piacevole. =)
RispondiEliminaSenza dubbio è piacevole, come lettura: semplicemente, non regge troppo il confronto con i "mostri sacri" dell'ambiente.
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