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lunedì 10 agosto 2015

Youth - La giovinezza

Regia: Paolo Sorrentino
Origine: Italia, Francia, Svizzera, UK
Anno:
2015
Durata:
118'





La trama (con parole mie): Fred Ballinger e Mick Boyle, il primo ex direttore d'orchestra in pensione, il secondo regista pronto ad affrontare il suo film testamento, vecchi amici con ricordi ed esperienze condivise e due figli sposati tra loro, si ritrovano come di consueto tra le Alpi svizzere per una vacanza in un prestigioso albergo che ospita celebrità di tutti i campi.
Proprio entro i confini della località di villeggiatura si incrociano storie che riguardano il presente ed il passato di ognuno dei protagonisti e delle persone che vi si avvicinano nel corso del soggiorno, siano esse artistiche, professionali, emotive, riguardanti il tempo che fu o quello a venire: da Lena, figlia di Fred, lasciata di colpo da Julian, figlio di Mick, pronta a ricominciare a sentire la libertà, passando per il giovane attore Jimmy, fino ai bambini e a Diego Armando Maradona, si osservano le cadute e le ascese di individui che, pur protagonisti, finiscono per essere comparse della grande commedia umana, proprio come Fred e Mick.
Come si approcceranno, i due vecchi compari, all'idea della fine che si avvicina sempre di più?








In condizioni normali, da gestore del Saloon e portatore sanissimo di un certo tipo di approccio alla vita ed al Cinema, dovrei detestare profondamente un regista come Paolo Sorrentino.
Colto, vagamente snob ma ugualmente autoironico, membro di un'elite della settima arte invisa al grande pubblico così come ai critici più radical - gli stessi che, probabilmente, ai tempi de Le conseguenze dell'amore si facevano le seghe sui suoi movimenti di macchina salvo poi voltare le spalle all'autore non appena il successo e l'Academy giunsero a benedire il regista partenopeo -, capace, erede di una tradizione nata prendendo a piene mani dall'immaginario di un signore chiamato Federico Fellini, probabilmente il più grande cineasta che l'Italia abbia mai conosciuto.
Dovrei proprio detestarlo, questo talentuoso figlioccio non autorizzato del Maestro riminese.
Eppure, fatta eccezione per il mezzo scivolone di This must be the place, non ce la faccio proprio.
Ed ogni volta che approccio un suo lavoro, finisco come ipnotizzato e stimolato alla riflessione benchè parta con tutte le riserve ed i dubbi del caso: era accaduto anche con La grande bellezza, e si è ripetuto, inesorabilmente, con questo Youth, che probabilmente in molti speravano di vedere premiato all'ultimo Festival di Cannes.
Le vicende parallele di Fred e Mick, il primo ex direttore d'orchestra burbero ed apatico - almeno a suo dire - ed il secondo regista ancora smanioso di dimostrare il suo valore al mondo, incrociate a quelle degli ospiti di un albergo d'elite nel cuore delle Alpi svizzere, pur concedendo tutto il possibile al Cinema d'essai che spesso e volentieri tanto detesto sono riuscite a colpirmi al cuore per la loro disarmante semplicità, unita alla voglia di raccontarle ed un desiderio di confronto con l'ignoto rappresentato dal passato e dal futuro - bellissima la scena del cannocchiale tra Mick e Lena - cui nessuno di noi - almeno tra quelli che davvero vogliono vivere a fondo - riesce a resistere.
Senza dubbio, prima di apprezzare tutti questi aspetti mi sono trovato a dover superare anche passaggi nati ad uso e consumo di un certo tipo di pubblico intellettualoide e poco sopportabile - la "direzione d'orchestra" della Natura di Fred, su tutti - ed una confezione impeccabile e patinatissima che pare distante anni luce dagli standard che trovano i posti migliori qui al Saloon, eppure dal bellissimo confronto padre/figlia di Fred e Lena a proposito del perchè Julian abbia deciso di lasciarla ad uno straordinario Paul Dano - che non solo non sfigura davanti a due mostri sacri come Caine e Keitel, ma finisce quasi per superarli -, passando per i punti focali di vecchiaia e giovinezza - tematiche in grado di toccare qualsiasi pubblico, in quanto fasi della vita che siamo tutti destinati a sentire sulla pelle, scandite da "un'ultima illuminazione" come potrebbe essere Miss Universo ed il numero di pisciate giornaliere - ed una sequenza che non solo finisce per essere grande, grande Cinema, ma anche per dare un senso all'intero lavoro di Sorrentino, legato a doppio filo agli interrogativi sospesi tra passione e talento: Maradona, el pibe de oro, forse il più grande giocatore di calcio di tutti i tempi, sformato da una quasi obesità e provato dal fiato corto, che palleggia in modo praticamente fantascientifico con una pallina da tennis.
Basterebbe quel momento, per vedere tutta la grandezza di Youth e del suo regista.
Un passaggio in grado di far passare quella che pare una marchetta da tifoso nostalgico del suo idolo di gioventù una metafora di quello che è il passaggio dalla giovinezza in cui tutto è vicino, conquistabile, divorabile, alla vecchiaia che trova anche nell'impresa più facile difficoltà enormi: eppure, dietro tutto questo, ci sono voglia, desiderio - e di nuovo torna a galla l'inserimento di Dano -, libertà, genio.
Quello che ci aspetta nel mondo, è sempre la giovinezza.
Basta saperla accettare, cogliere, vedere dalla giusta prospettiva.
La stessa che porta Fred e Mick, in due modi diversi, con due percorsi quasi opposti, a mettersi in gioco ancora una volta.
Non si finisce mai di imparare, del resto.
E non si finisce mai di crescere.
E' questo il bello della vita.
E della giovinezza.




MrFord




"May you grow up to be righteous
may you grow up to be true
may you always know the truth
and see the lights surrounding you
may you always be courageous
stand upright and be strong
may you stay forever young
forever young, forever young
may you stay forever young."
Bob Dylan - "Forever young" - 




36 commenti:

  1. Non ce la posso fare,con tutta la più buona volontà!Della Grande bellezza mi aveva annoiato già il trailer(non bannarmi),e questa storia di anziani non mi attira manco per sbaglio :P
    Però scrivi troppo bene per non leggere anche le rece dei film di cui non mi importa una cippa ;)

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    1. Capisco cosa intendi, ma secondo me - parlo da amante totale del Cinema - quando qualcosa è decisamente bello, si dovrebbero trascendere pregiudizi e gusti e tentare.

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    2. Il problema è sempre il tempo,James.
      Devo fare delle scelte e se anche lo mettessi in lista,verrebbe sicuramente prima di un documentario con camera a mano in bianco e nero sui profughi Uzbekistani,e prima di molte cre-teen-ate,ma molto dopo una miriade di film di generi e argomenti ai miei occhi + interessanti.Io non ho pregiudizi(quello è il Khal),ma devo scremare.

      C'est la vie!

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    3. Posso capire.
      Comunque, nel dubbio, segnalo. Non si sa mai.

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    4. " quando qualcosa è decisamente bello, si dovrebbero trascendere pregiudizi e gusti e tentare"

      Hai pienamente ragione!

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  2. Questo mi ispira, nonostante il mio grande odio per La grande bellezza.
    Non penso apprezzerò - purtroppo ho la testa dura e, se non sopporto cose o persone, poi non cambio idea - ma, anche solo per il cast e per dire "a me non è piaciuto", lo vedrò, e a mente aperta, sperando di smentirmi. Perché no. Del precedente, oltre al compiacimento generale e alla sua naturale antipatia, mi aveva infastidito soprattutto l'affronto nei confronti di Il sospetto e Alabama Monroe. Ma come si fa?

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    1. Che uno dell tua intelligenza odi un film perchè ha vinto un premio a discapito di altri non ci credo, era una battuta sicuro ;)
      Comunque anno di grazia quello, diedi 10 al sospetto, 9 a La grande Bellezza e 9 ad Alabama, assurdo

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    2. Ink, capisco cosa intendi rispetto a La grande bellezza, che io comunque ho ritenuto un grande film, e anche io ho tifato per Il sospetto e Alabama Monroe alla notte degli Oscar che ha visto vincere Sorrentino. Ma ti dirò, secondo me il regista napoletano è davvero forte in quello che fa. Provaci.

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    3. (Visto e, a sorpresa, piaciuto!)

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    4. Bene, anche perchè lo troverai piuttosto in alto nella mia classifica! :)

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  3. Sorrentino, piaccia o meno, è indubbiamente bravo.
    A me Youth è piaciuto molto, e anche se fare paragoni è assolutamente inutile, l'ho preferito a La grande bellezza.
    Attendo che esca in v.o. per godermi soprattutto la scena tra Lena e Fred ai fanghi, a mio parere uno dei passaggi migliori del film.

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    1. Io sono impazzito alla sequenza di Maradona. Per me un passaggio di Cinema da antologia, in grado di spiegare praticamente tutto il film.
      Comunque, dovessi scegliere con il cuore, anche io preferirei Youth a La grande bellezza, che invece secondo me è più completo a livello artistico.

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  4. Molti sono tratti in inganno sul tema "anziani" ma in realtà il film parla anche di molto altro e l'hai saputo ben cogliere. Concordo su Paul Dano: dal Petroliere in avanti è stato un gran crescendo.
    Riguardo lo sport nazional-snob di sparare tou court su Sorrentino, è tipica di certo nostro popolo cinefilo altezzoso e puzzone.

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    1. Concordo in pieno: dalle tematiche del film alle assurde prese di posizione anti-Sorrentino, soprattutto quando sono occupate dagli stessi che sbavavano di fronte a Le conseguenze dell'amore.

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  5. Bellissimo. Il finale è stupendo e, ti giuro, non mi è mai successo di vedere una sala con le chiappe incollate alla sedia mentre i titoli di coda scorrevano. Gente che piangeva. Film che tocca temi universali e inevitabilmente anche il cuore della gente e quando lo fa allora esso è cinema.

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    1. Io non ho avuto tutto questo entusiasmo, ma senza dubbio riempie gli occhi in più di un'occasione. Davvero gran lavoro.

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  6. Per essere un film d'essai ha incassato bene (quasi un milione di biglietti staccati)
    Concordo che la sequenza del sosia di Maradona (Roly Serrano) che palleggia con una palla da tennis è impagabile

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  7. Secondo me la visione la vale tutta: eccome.
    E te lo dico dopo averlo rimandato per troppo tempo.

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  8. Oh hell no!
    Se è piaciuto a te, a me potrebbe diludere...

    Comunque, sicuro di sentirti bene dopo aver promosso un film che si chiama Youth? :)

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    1. Assolutamente, in fondo i protagonisti sono due vecchietti come me! ;)

      E spero quasi che ti deluda, e non poco! Ahahahah!

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  9. E vogliamo parlare di Rachel Weisz, splendida e trattenuta nel suo ruolo? In questo film ci sono interpreti fantastici, dal primo all'ultimo, che indubbiamente danno una grossa mano al regista. E' il film più adulto e maturo di Sorrentino, senza dubbio quello più ottimista, meno disilluso, una bella riflessione sul tempo che scorre, che ci sprona a vivere appieno ogni momento della nostra vita perchè quei momenti, verosimilmente, difficilmente torneranno.
    Dovrei rivederlo almeno un'altra volta per capirlo fino in fondo, ma temo che così rovinerei il fascino e la spontaneità della prima visione. Ad ogni modo, io l'ho apprezzato senza riserve...

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    1. Ottima analisi che condivido in pieno.
      Ma ti dirò, una seconda visione credo proprio la concederò: in fondo la vita ed il tempo riservano sempre sorprese, e bisogna essere sempre pronti ad accoglierle.

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  10. Che coincidenza, ne stavo parlando proprio ieri mattina con delle persone, io non l'ho ancora visto ma mi sta salendo la scimmia, soprattutto dopo averti letto!

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    1. Sono contento di aver alimentato la tua curiosità: secondo me vale la visione. Attendo notizie.

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  11. Film che da una parte ho amato e dall'altra odiato, ma credo che la cosa derivi dal fatto di essere ancora troppo giovane per comprenderlo appieno.
    Comunque, come scrivevo dalle mie parti, la scena del cannocchiale l'ho trovata davvero approssimativa e retorica, unico vero neo del film.

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    1. Secondo me la scena peggiore è la "direzione d'orchestra" nel bosco. Ma sono sempre punti di vista, come quello del cannocchiale. ;)

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    2. Diciamo che io penso sempre che, sia da giovani che da vecchi, si vedano le cose distanti, Cambia solo il modo in cui questa distanza viene recepita.
      E ti dirò, la direzione d'orchestra l'ho trovata simpatica, come scena. Ma anche qui, punti di vista ^^'

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  12. Sorrentino mi piace tantissimo! Purtroppo questo film non l'ho capito molto... probabilmente perché h tante tematiche diverse o forse perché a me una sola visione non basta...devo assolutamente rivederlo!;)

    Posso chiederti come mai non ti è piaciuto This must be the place? io l'ho adorato ma mi interessa conoscere punti di vista diversi :)

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    1. A volte capita che una sola visione non basti, ma a volte, semplicemente, un film non ci arriva, come era successo a me per This must be the place: l'avevo trovato molto posticcio e poco sentito, nonostante la consueta perizia tecnica, e non avevo assolutamente sopportato Sean Penn.

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  13. A distanza di mesi, l'emozione per questo film si fa ancora sentire, e le tue parole hanno saputo farla riaffiorare ancora di più.
    Grazie.

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    1. Grazie a te.
      Sono contento che il post abbia risvegliato i ricordi di questa visione, che merita assolutamente.

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  14. A me Sorrentino piace parecchio, non vedo l'ora di vederlo!

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    1. Se ti piace Sorrentino, sono sicuro che Youth ti colpirà dritto al cuore.

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