Regia: Alan Taylor
Origine: USA
Anno: 2015
Durata: 126'
La trama (con parole mie): al termine dell'ennesimo scontro con Skynet nel futuro dominato dalle macchine, John Connor spedisce nel passato, e precisamente nell'ottantaquattro, Kyle Reese, con il compito di proteggere sua madre Sarah dall'assalto del T-800 inviato dal nemico per ucciderla.
Poco prima che la macchina per il "salto" sia messa in funzione, però, Kyle vede John attaccato da un Terminator, piombando nell'anno della sua missione senza sapere cosa ne è stato del suo mentore: peccato che, oltre a questo dubbio, il soldato del futuro dovrà fare fronte alle differenze con la Storia per come la conosce.
Sarah Connor, infatti, non è l'indifesa cameriera che è stato mandato a proteggere, bensì una combattente già formata dopo essere stata cresciuta da un T-800 che chiama papà e che l'ha cresciuta prendendosene cura, e che il Terminator che avrebbe dovuto fermare è stato appena distrutto proprio dall'insolita squadra "genitore/figlia".
Quello che Reese scoprirà, inoltre, grazie alle visioni avute nel corso del salto temporale, è che esiste un modo per fermare Skynet definitivamente saltando di nuovo avanti fino al duemiladiciassette.
Unico problema: a tentare di impedire la riuscita del piano potrebbe essere addirittura John Connor.
Nonostante il tempo continui inesorabilmente a passare, o forse proprio per questo, ogni giorno che passa finisco per ringraziare di essere cresciuto, come appassionato di Cinema, negli anni ottanta: il tanto discusso decennio in questione, infatti, come e più di ogni altro, ha alimentato la meraviglia e l'ingeuità del lato naif della settima arte, creando miti e sottogeneri spesso e volentieri bistrattati dalla critica alta in grado, paradossalmente, di rappresentare un certo spirito del grande schermo anche meglio dei loro colleghi più blasonati.
Nel corso delle ultime stagioni, poi, accanto ai tentativi spesso maldestri degli autori di oggi di creare nuovi miti e cult, o riciclare attraverso inutili remake e reboot, gli eroi della mia infanzia - i vari Stallone, Van Damme e per l'appunto Schwarzenegger - hanno avuto la sfrontatezza, l'ironia ed il coraggio di riportare in qualche modo in auge quegli anni filtrandoli attraverso l'idea che anche loro, che parevano invincibili ed inossidabili, stanno invecchiando, quasi volessero prepararci con il sorriso al giorno in cui saranno solo ricordi gettati come sassi nel grande fiume del Tempo.
E senza la possibilità di viaggiarci attraverso se non con il Cinema.
"Vecchio, non obsoleto", è infatti il mantra che il mitico Arnold sfodera per tutta la durata di questo giocattolone che, con Julez, ci siamo goduti come, nelle scorse settimane e mesi, era già capitato con Jurassic World o Fast 7, o come è accaduto con Kung Fury - del quale parlerò a breve -: come se gli anni ottanta fossero tornati, e ad un tempo, con il sorriso e l'ironia ci dicano che, in realtà, sono finiti, e purtroppo non torneranno più.
Terminator: Genisys, con tutti i suoi limiti e le critiche che gli pioveranno addosso da parte dei radical di tutto il globo, è stata una goduriosa festa fatta di effettoni, viaggi nel tempo, sparatorie, battute spassose ed omaggi a quelli che, di fatto, restano gli unici, grandi capitoli - parlo dell'originale e di Judgment Day, ovviamente - di un franchise che quest'ultimo Genisys non pretende di portare avanti stancamente - come fu per il terzo - o riavviare con pretese autoriali - Salvation -, ma semplicemente omaggiare intrattenendo il pubblico nel miglior modo possibile, con un ritmo sostenuto, personaggi che funzionano - Emilia Clarke, che non avrei mai e poi mai visto nel ruolo di Sarah Connor, riesce a rendere molto bene una versione più "young" ma non per questo meno combattiva della stessa, Jason Clarke è un inquietante John Connor, Schwarzy spacca e gigioneggia alla grandissima, e forse l'unico non completamente convincente è il Kyle Reese di Jai Courtney, che non ho mai apprezzato particolarmente neppure ai tempi di Spartacus -, citazioni non invasive ed un'atmosfera che pare, più che perdere tempo in giri di parole, gridare in faccia all'audience di non cercare troppi peli nell'uovo, ma di prendere lo stesso e spararselo crudo neanche fosse il concentrato beverone di Rocky prima dell'allenamento all'alba.
Senza dubbio, in quel caso, cavalcherete attraverso il Tempo, i suoi paradossi e gli affari di Uomini e Robots al vostro meglio, tornando bambini e nel cuore di quei magici eighties come se malvagi cyborg venuti dallo spazio potessero davvero arrivare con le peggiori intenzioni, ed un eroe solitario - in questo caso, addirittura due - tornassero indietro pronti a dare tutto, ma proprio tutto, per farvi portare a casa la pelle.
E ancora meglio, sarà come se fosse la prima volta, il futuro non fosse già scritto e neppure lo scorrere dei minuti che conduce al finale - del film, della saga, della vita - potesse farci nulla: perchè certe cose, per quanto vecchie, non saranno mai e poi mai obsolete.
Come Terminator, Arnold Schwarzenegger, gli anni ottanta, i popcorn movies che appena terminati si ha subito voglia di ricominciare a vedere.
Come il Cinema.
E la sua meraviglia.
Nel corso delle ultime stagioni, poi, accanto ai tentativi spesso maldestri degli autori di oggi di creare nuovi miti e cult, o riciclare attraverso inutili remake e reboot, gli eroi della mia infanzia - i vari Stallone, Van Damme e per l'appunto Schwarzenegger - hanno avuto la sfrontatezza, l'ironia ed il coraggio di riportare in qualche modo in auge quegli anni filtrandoli attraverso l'idea che anche loro, che parevano invincibili ed inossidabili, stanno invecchiando, quasi volessero prepararci con il sorriso al giorno in cui saranno solo ricordi gettati come sassi nel grande fiume del Tempo.
E senza la possibilità di viaggiarci attraverso se non con il Cinema.
"Vecchio, non obsoleto", è infatti il mantra che il mitico Arnold sfodera per tutta la durata di questo giocattolone che, con Julez, ci siamo goduti come, nelle scorse settimane e mesi, era già capitato con Jurassic World o Fast 7, o come è accaduto con Kung Fury - del quale parlerò a breve -: come se gli anni ottanta fossero tornati, e ad un tempo, con il sorriso e l'ironia ci dicano che, in realtà, sono finiti, e purtroppo non torneranno più.
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Senza dubbio, in quel caso, cavalcherete attraverso il Tempo, i suoi paradossi e gli affari di Uomini e Robots al vostro meglio, tornando bambini e nel cuore di quei magici eighties come se malvagi cyborg venuti dallo spazio potessero davvero arrivare con le peggiori intenzioni, ed un eroe solitario - in questo caso, addirittura due - tornassero indietro pronti a dare tutto, ma proprio tutto, per farvi portare a casa la pelle.
E ancora meglio, sarà come se fosse la prima volta, il futuro non fosse già scritto e neppure lo scorrere dei minuti che conduce al finale - del film, della saga, della vita - potesse farci nulla: perchè certe cose, per quanto vecchie, non saranno mai e poi mai obsolete.
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E la sua meraviglia.
MrFord
"Good times, bad times, you know I had my share;
when my woman left home for a brown eyed man,
well, I still don't seem to care."
when my woman left home for a brown eyed man,
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Led Zeppelin - "Good times bad times" -
Questo me lo segno, grazie forduccio ^.^
RispondiEliminaSegna, segna!
Eliminal'ho postato nella mia pagina facebook così ti faccio avere pubblicità ^_^
EliminaMuchas gracias! :)
Eliminagrande Ford sapevo che non mi avresti deluso ;)
RispondiEliminaGrande Arnold che non ha deluso i suoi fan! :)
EliminaOvviamente lo guarderemo prima possibile.E grandi Zep!!!!
RispondiEliminaE sono sicuro che vi divertirete!
Eliminachissà perché ma avevo vagamente intuito il tuo gradimento appena ho aperto la tua pagina...
RispondiEliminaCi voleva un pò di celebrazione per il grande Arnoldone! :)
Eliminal'ho visto sabato, da solo. certo, non è male ma si poteva fare meglio, però è il limite di una serie che continua ad andare avanti e indietro nel tempo. direi che se si ferma qui è un bene
RispondiEliminaRispetto alle aspettative della vigilia, per me è stato fatto un ottimo lavoro di intrattenimento, che è quello che prodotti di questo genere devono garantire.
EliminaBene così!
si si, hai ragione. però ora si fermino
EliminaPotrebbe tranquillamente starci, una fine ora. Prima di svaccare.
EliminaNe ho letto peste e corna, ma anche a mio padre - fan della serie originale, o almeno dei primi due - è piaciuto parecchio. Se non fosse per il fatto che, tornando a casa, si chiedeva ancora dove avesse visto Emilia Clarke. Dopo cinque, sei anni che segue Games of Thrones. Gesù! La scusa: mora e vestita sembra diversa. :-D
RispondiEliminaMi sa tanto che tuo padre ne capisce.
EliminaLo farò fordiano onorario! ;)
Mio padre è un bradipo fordiano; uno strano incrocio, sì. ;)
EliminaUn ottimo incrocio, mi pare.
EliminaL'importante è che non sia un cannibale! ;)
ammetto che sono molto più che curioso, a questo punto
RispondiEliminaSecondo me, per una serata in totale relax, è davvero perfetto.
EliminaMuchas gracias per i complimenti, e ti dico: secondo me il parziale flop e le critiche sono assolutamente ingiustificati.
RispondiEliminaE' divertente, ha un ottimo ritmo, omaggia i primi due capitoli senza essere pretenzioso ed intrattiene: non sarà un cultone, ma nessuno pensava potesse diventarlo, dunque benissimo così!
Anche io l'ho trovato più che buono, ha I primi 20 minuti che sono strepitosi e quando si infila nelle timeline del 1 e del 2 per poi virare dal percorso che conosciamo e farci vedere un'altra soluzione di eventi è davvero godurioso. Arnold in formissima e con un carisma, come sempre, che tiene in piedi il film anche nei momenti più delicati.
RispondiEliminaUnica nota negativa, oltre all'orrendo finale, un T800 troppo umano e un tono da marvel film che male si addice ad una serie cupa e pessimistica come questa.
Ps: sulle foto segnaletiche con la canzone di bad boys ho riso fortissimo!!! :-D:-D:-D
Anche io non ho particolarmente apprezzato il finale, ma l'insieme è davvero divertente, Arnold spacca ed è sicuramente migliore non solo dei Terminator non originali, ma anche di molta robaccia in giro ora.
EliminaE sulle foto segnaletiche grasse risate anche per noi!
Sei in pratica l'unico al mondo che parla bene di questa robaccia obsoleta, oltre che vecchia, già da diversi decenni.
RispondiEliminaFord, sei proprio una groupie di Schwarzy allo stadio "terminale". :D
Dici!? Perchè io vedo una media più che discreta dei voti su IMDB, che non è proprio Pensieri Cannibali! Ahahahahah! ;)
EliminaQuesta è la prima recensione che leggo... E mi fa piacere che sia positiva!
RispondiEliminaHo davvero tanta voglia di vederlo
Se vai con la mente sgombra e la voglia di omaggiare gli anni ottanta ed i primi due capitoli, ti divertirai un sacco!
EliminaQuindi non è così deludente? Ne ho sentito parlare parecchio male...
RispondiEliminaLo so, e non capisco sinceramente perchè. Ci sono film in giro molto, ma molto peggiori.
EliminaLa curiosità c'è... ma c'è anche la consapevolezza di essere un cagacazzo con la puzza sotto il naso che finirà per odiare questo film.
RispondiEliminaBeh, puoi sempre fare un tentativo: alla peggio ti riservo un paio di bottigliate! ;)
EliminaSono felice di non essere il solo ad averlo definito salvabile ^^'
RispondiEliminaPer me, con tutti i suoi limiti, è assolutamente più che salvabile! :)
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