Regia: Richard Linklater
Origine: USA
Anno: 2014
Durata: 165'
Attraverso le storie dei due genitori, le amicizie, i legami sentimentali, il rapporto con la sorella,
assistiamo alla formazione di un piccolo uomo dalla fanciullezza al
momento in cui, libero, si prepara ad affrontare il mondo.
Cercando sempre di cogliere l'attimo.
Non ricordo quale fu il primo film che vidi per intero, o quando.
E neppure saprei calcolare quante pellicole sono passate, in oltre trent'anni, davanti ai miei occhi.
Eppure, nonostante il mio amore incondizionato per la settima arte, ho sempre pensato che il film più intenso, travolgente, bello del quale sarei stato testimone sarebbe stato, di fatto, quello della mia vita.
In fondo, a pensarci bene, nulla più della vita riesce a regalarci emozioni, momenti che fotografiamo in prima persona come istantanee, canzoni che diventano una colonna sonora imprescindibile, ricordi, cicatrici, drammi e grande divertimento.
Richard Linklater, che con la sua trilogia del Before - chiusa alla grande con Before midnight lo scorso anno - ha tentato di trasporre questa stessa sensazione sul grande schermo, torna alla ribalta con quello che è stato senza dubbio il suo progetto più ambizioso, e che, visione alle spalle, si è rivelato anche il suo film migliore, ed uno dei più riusciti di questo duemilaquattordici.
Boyhood, prima di essere un incredibile traduzione della costanza, della pazienza e della passione di un gruppo di lavoro affiatato e straordinario espresso da una collaborazione durata dodici anni - e ci sono amicizie e rapporti di coppia che non ci si avvicinano neanche, a questi numeri -, è il racconto di una vita, senza troppi fronzoli o giri di parole, montato straordinariamente e concentrato sul massimo sistema per eccellenza: la quotidianità della nostra esistenza.
La crescita di Mason, dalle riflessioni di bambino sull'origine delle vespe alla speranza che i suoi genitori possano tornare insieme fino al confronto con i traslochi e le nuove scuole, i due matrimoni vissuti - e falliti - della madre, il liceo, le prime cotte, il rapporto a distanza con il padre, la presa di coscienza di una nuova direzione da prendere con la fine delle superiori e l'inizio del college, quel "cogliere l'attimo" che chiude la pellicola con la stessa leggerezza e semplicità che Linklater è riuscito a tenere dal primo all'ultimo minuto della lavorazione e della presentazione di questo film strepitoso arriva al cuore con una sincerità così disarmante da lasciare quasi commossi.
Si potrebbe addirittura affermare che, in qualche modo, l'uomo dietro la macchina da presa sia riuscito nel miracolo di cogliere l'attimo per alcuni giorni di ripresa dilatati in dodici anni, e per tutta la durata di quasi tre ore del risultato finale: il Capitano Keating sarebbe fiero, del buon Richard e del suo Mason.
Ma non c'è solo questo ragazzo alla scoperta di se stesso, della famiglia e del mondo, in Boyhood: c'è una coppia cresciuta troppo in fretta che tenta, prendendo strade diverse, di ricostruirsi singolarmente un pezzo alla volta - in questo senso, il confronto tra Mason ormai maggiorenne e suo padre nel locale in attesa del concerto è quasi poesia -, a volte attraversando momenti molto difficili - il primo matrimonio fallito, con l'abbandono di una vita che, forse, appariva come un sogno all'inizio della storia -, a volte prendendo coscienza dell'immenso lavoro che solo una madre può e potrà mai fare con i propri figli. Ma non è finita: c'è una bambina ansiosa di essere la prima della classe e la principessa che arriva ad essere una donna capace di gestire il silenzio - soprattutto il proprio - ed il carattere, una nuova famiglia accolta in seno alla "vecchia" come ne fosse parte da sempre, e nonostante le differenze - ed anche in questo caso, ironico e profondo il confronto tra Mason ed il padre prima del battesimo del nuovo arrivato in famiglia, figlio di un'altra donna legata a valori decisamente più repubblicani ed americani di quelli con i quali lui e sua sorella sono cresciuti -.
Ed è solo una parte del complesso mosaico di situazioni, grandi temi e semplicità - il piano sequenza che segue Mason e la sua compagna di scuola in bicicletta - emerso da questa visione, la più intensa e pane e salame - nel senso vivo del termine - che sia capitata davanti ai miei occhi dai tempi di Cous cous o Heimat, per citare due grandiosi esempi europei di Cinema del Tempo.
E quando il Cinema stesso, senza rifugiarsi in effetti o chissà quali illusioni ed illusionismi, si mette a nudo raccontando la Vita, ed il suo scorrere, diventa con forza impareggiabile il mezzo di comunicazione più potente che esista, lo stesso esaltato dal Lupo di Scorsese, dalla magia del commiato di Miyazaki, dalla poesia di Her, dal dramma profondo di Alabama Monroe.
I quattro film migliori di quest'anno.
Cui va ad aggiungersi Boyhood, che è la storia di un ragazzo e della sua crescita.
La storia di tutti noi.
Che iniziamo bambini, guardando il cielo chiedendoci da dove veniamo, e da dove vengano le cose attorno a noi, e finiamo adulti, lottando affinchè tutti i nostri difetti non formino più dei pregi le fondamenta delle vite dei nostri figli.
Da quando sono bambini e guardano il cielo chiedendosi da dove vengono, e dove vadano le cose attorno a loro, a quando diventano adulti, e scoprono quanto breve era la distanza che ci separava.
Miracoli del Tempo.
E del Cinema.
MrFord
"Look at the stars,
look how they shine for you,
and everything you do,
yeah, they were all yellow."
look how they shine for you,
and everything you do,
yeah, they were all yellow."
Coldplay - "Yellow" -
L'ho apprezzato tantissimo, sincero e per niente romanzato. Veder crescere questo bambino è stato emozionante, capire quanto i genitori possano condizionare la vita dei propri figli, sballottandoli da una parte all'altra, è una lezione da non dimenticare. Ho seguito con attenzione tutti i dettagli che nel corso del film hanno scandito il sorgere e il tramontare delle mode e come queste abbiano influenzato la vita delle persone. Di Linklater voglio recuperare tutto, Before Midnight è pura poesia, una di quelle pellicole che dimostrano come dialoghi ben scritti e profondi possano rivelarsi uno splendido effetto speciale e uno schiaffo ai budget milionari che regalano solo esplosioni rumorose e d'impatto che faranno "vibrare" le casse ma non di certo l'anima. Questo è un film altrettanto poetico e la testimonianza di come si possa egregiamente portare a termine un progetto ambizioso.
RispondiEliminaBaingiu
Aggiungo un'altra cosa, trovo i film di questo regista curativi. :)
RispondiEliminaBaingiu, assolutamente d'accordo. Un film piccolo piccolo, e straordinariamente grande.
EliminaAlla faccia! Scomodi paralleli mica da poco,nel cinema europeo...Per quanto lontano dal mio standard di fruizione, prendero' il coraggio a due mani e mi ci infilero',prima o poi.
RispondiEliminaSenza dubbio i due film che ho citato sono Capolavori, mentre Boyhood è un film profondamente imperfetto.
EliminaEppure è proprio questo, il suo bello.
E' un pò uno di noi.
E bravo Ford! Ci aggiungo solo un cuoricione <3!
RispondiEliminaE grazie! :)
EliminaE se anche il ford lo promuove, allora, devo proprio vederlo! :D
RispondiEliminaQuesto film è assolutamente da promuovere.
EliminaStrepitoso.
Forse sono io che non l'ho capito (del resto si sa, non sono una cima) però, pur non bocciandolo, non ci ho visto questo gran miracolo...
EliminaIo, invece, vedo un futuro di bottigliate per te! ;)
EliminaHo fatto bene a fare esercizio, allora :)
EliminaMi sa tanto di sì! :)
EliminaNon vedo l'ora di vederlo! :-D
RispondiElimina(Ah, ps, visto che citi sempre Miyazaki, andate a vedervi La storia della principessa splendente, è al cinema questi giorni e si preannuncia tipo capolavoro della madonna ;) )
E sono sicuro che ti conquisterà!
EliminaFarò in modo di recuperare la principessa, intanto!
E' interessante scoprire diversi punti di vista riguardo a questo film, io invece nonostante l'abbia apprezzato molto, ho notato che è fin troppo film per catturare la vera realtà, o almeno provarci, l'ho recensito da me sottolineando questa cosa ma comunque sul voto siamo quasi uguali, io però mi sarei fermata a tre bicchieri :)
RispondiEliminaNon è un film perfetto, come ho scritto poco sopra, ma per me è stata una delle visioni più importanti dell'anno.
Eliminanon fosse per me che ti avevo segnalato prima dell'alba, ford, te linklater non sapresti manco chi è, e diciamolo ahahah :)
RispondiEliminasul film siamo sulla stessa lunghezza d'onda, e ciò è un miracolo del tempo, del cinema, e pure forse della Madonna :D
mi secca però che tra i film dell'anno ne abbiamo troppi in comune.
ma per fortuna almeno uno tra i miei preferiti di sicuro non finirà tra i tuoi top...
A dire il vero io avevo adorato A scanner darkly, quindi direi che non puoi arrogarti il diritto di avermi fatto conoscere Linklater! ;)
EliminaMiracolo davvero, per quanto riguarda il film: ma con i migliori dell'anno, di solito siamo abbastanza d'accordo.
Tolto Von Trier, ovviamente! :)
Bellissime parole per un film più che bello, perfetto nel registrare anche le imperfezioni di una vita.
RispondiEliminaE bellissimo pure il nuovo look, approvatissimo :)
Muchas gracias. Merito davvero di un film bellissimo. E di Julez che mi ha rifatto come sempre il look!
EliminaDa qualche parte in 'sto blog c'è un coso che ordina le recensioni per voto come i porni di youporn?? Dovresti avercelo.
RispondiEliminaO, non so, hai scritto tipo un best of?
sarei curioso.
Ho bisogno di film.
Effettivamente, Bill, dovrei averlo.
EliminaComunque, se vuoi una lista di quelli con la valutazione più alta, te la faccio volentieri!
Bellissimo post, complimenti.
RispondiEliminacome ben sai i film che si avvicinano alle 3 ore mi spaventano un po', appena mi sento pronto me lo sparo sicuro.
Grazie, Fratello. Saranno tre ore che volano, vedrai.
EliminaBellissimo post. e il film anche se non è il mio genere me lo guarderò di sicuro.
RispondiEliminaGrazie anche a te, Suara.
EliminaE il film merita. Recuperalo.
Anch'io voglio piazzarlo sul mio header. Non può mancare.
RispondiEliminaCondivido pienamente. Film capolavoro, piccolo miracolo. Nelle intenzioni, in una regia impeccabile, in una recitazione che forse c'è ma non si vede. Mi ha fatto un'impressione pazzesca, qualcosa di mai vissuto prima. Ho la setta età dell'attore protagonista, nato vent'anni fa come lui, e vedere sullo schermo le stesse situazioni, gli stessi anni, sentire le stesse canzoni alla moda e le stesse riflessioni, mi ha commosso profondamente. E perciò, il voto più alto che c'è mi è volato.
Cazzo, sei supergiovane Ink! :)
EliminaComunque, io che ormai quell'età l'ho passata da un pezzo, sono rimasto colpito e mi sono emozionato come se ci fossi ancora dentro.
Grande film davvero.
Ah-ha, lo sapevo che ti avrebbe conquistato! Bella recensione!!! ;-)
RispondiEliminaConquistatissimo.
EliminaE muchas gracias!
Da quando seguo questo blog non avevo mai visto così tanti bicchieri in un post!
RispondiEliminaSe fai un giro tra i film che ho citato, li troverai eccome! :)
EliminaA parte (come sai ;) ) il giudizio su 'Alabama Monroe', approvo incondizionatamente tutto quello che hai scritto!
RispondiEliminaRicordavo di Alabama. Ma per il resto sono contento dell'essere d'accordo con te.
Eliminati ho citato, anche se non sono molto d'accordo con te, questa volta, ogni tanto va bene, no? :)
RispondiEliminahttp://markx7.blogspot.it/2014/11/boyhood-richard-linklater.html
Ci sta, senza dubbio.
EliminaE grazie. Vengo a vedere.
Come sempre, quando recupero passo a leggere quello che avevi scritto e, come sempre, trovo conferma. Pazzesco come un film in cui non succede sostanzialmente nulla non faccia addormentare mia moglie e ti dia l'idea che non lo dimenticherai facilmente.
RispondiEliminaSono contento che tu abbia trovato conferma.
EliminaGrande film davvero, proprio grazie alla sua semplicità.