Regia: Sebastiàn Cordero
Origine: USA
Anno: 2013
Durata: 90'
Durata: 90'
La trama (con parole mie): un gruppo di astronauti, scelti e selezionati per una missione unica ed ambiziosa - investigare a proposito della natura di Europa, satellite di Giove che si sospetta possa ospitare acqua ed un ecosistema di batteri che dimostrerebbe l'esistenza di vita nell'universo -, partono alla volta della loro destinazione consci di dover affrontare mesi nello spazio mai attraversato da alcun essere umano.
Perso il contatto con il campo base, l'equipaggio di Europa One - questo il nome della nave - si ritroverà ad affrontare la parte cruciale della missione senza il supporto della Terra, nonchè i drammatici sviluppi che i rilevamenti sul suolo - e soprattutto sotto il suolo - di Europa porteranno per tutti loro.
I ricercatori responsabili della missione stessa, dal nostro pianeta, scopriranno soltanto una volta ripristinato il collegamento e grazie alle riprese delle videocamere della navetta cosa è accaduto ai protagonisti dell'impresa.
Probabilmente, da quando l'Uomo ha iniziato a sviluppare una coscienza sociale, e probabilmente anche prima, l'esigenza dello stesso di confrontarsi con l'ignoto e la tentazione di fissare sempre nuovi confini è divenuta parte integrante della Natura di questa controversa forma di vita di cui tutti noi facciamo parte.
Le grandi scoperte - che si parli di scienza, medicina, esplorazione o quant'altro - sono passate, passano e passeranno tutte attraverso quella sottilissima linea che separa follia da coraggio, curiosità ed ossessione, ego e generosità: per il Cinema, una materia come questa, animata da folli sogni e grandi imprese, è sempre stata un bacino cui attingere per poter realizzare pellicole in grado di emozionare e coinvolgere il pubblico, stuzzicando il senso di meraviglia dello stesso in modo da rendere possibile, fosse anche su uno schermo, per un paio d'ore e forse meno l'immedesimazione dell'uomo comune con quegli uomini comuni che furono protagonisti di imprese straordinarie.
Nel caso di Europa Report non parliamo di resoconti o ricostruzioni di fatti realmente accaduti, eppure lo spirito che pare aver animato Sebastiàn Cordero pare essere proprio questo: a partire da uno straordinario utilizzo della tecnica del found footage - di gran lunga il migliore passato qui al Saloon nel passato recente -, degli effetti - rustici e dosati benissimo -, dall'influenza dei Classici del genere - su tutti Alien e 2001: odissea nello spazio - e dalla suggestione sottilmente imposta allo spettatore fin dal principio a proposito del destino che attende l'equipaggio dell'Europa One, tutto contribuisce a rendere questo lavoro non soltanto la migliore proposta sci-fi dell'anno - pronta a fare polpette di tutti gli Elysium figli delle grandi case distributrici -, ma, in una certa misura, addirittura degli ultimi cinque.
Dall'umanità - espressa attraverso pregi e difetti - mai portata sopra le righe dei protagonisti alla straordinaria suggestione che Giove ed Europa riescono ad esercitare sullo spettatore, quella che, di fatto, sarebbe la cronaca di un'eventuale nuova frontiera scientifica e non solo diviene una cavalcata emotiva straordinaria, dal primo incidente occorso a James Corrigan alla meraviglia provata da Katya, prima fra tutti a poggiare il piede sul suolo di Europa, combattendo la tentazione di togliersi il guanto della tuta per sentire il ghiaccio di quella luna così lontana, con il gigantesco Giove all'orizzonte, direttamente sulla pelle, fino alla strepitosa sequenza che chiude il diario video dell'Europa One e lo stesso film, una lezione perfetta su come andrebbe sfruttato il potere dell'attesa e della meraviglia in un pubblico.
Siamo di fronte ad un gioiellino assoluto e nascosto, dunque, quasi ignorato dalla grande distribuzione internazionale e totalmente dimenticato da quella nostrana, ma che meriterebbe una visione a prescindere dalla confidenza dello spettatore con i mezzi del mockumentary - anche se non è propriamente definibile in questo modo - o il fascino della fantascienza: Europa Report, infatti, è un coraggiosissimo titolo che parla del desiderio umano di varcare inevitabilmente uno o più confini, e confrontarsi a qualsiasi costo - per quanto drammatica questa scelta sia - con la tentazione mitica di "rubare il fuoco agli dei".
Di fronte ad una scoperta senza precedenti, non si pensa più ad una singola vita: più o meno in questi termini si sviluppa la riflessione che, uno ad uno, mette a nudo i protagonisti della pellicola, ed in qualche modo l'audience stessa.
Fino a che punto saremmo disposti ad arrivare, per arrivare dove nessuno prima di noi era mai giunto?
Saremmo davvero disposti a rinunciare a muovere un passo oltre per rimanere nell'oscurità?
O, come falene, siamo predisposti per tuffarci inevitabilmente verso quella luce all'orizzonte?
Nessuno può, probabilmente, scrivere un'ultima parola rispetto a questo argomento, soprattutto considerato quanto possiamo perdere, dall'altra parte.
Terra contro spazio profondo. Conosciuto contro ignoto.
Nessuno sa.
Eppure, dentro, finiamo per saperlo tutti.
MrFord
"La fantasia dei popoli che è giunta fino a noi
non viene dalle stelle...Alla riscossa stupidi che i fiumi sono in piena
potete stare a galla."
Subsonica - "Up patriots to arms" -
F i G A
RispondiEliminaLa rece e la pellicola
Muchas gracias per la recensione.
EliminaConcordo assolutamente sulla pellicola.
Bella rece. Il film ce l'ho sul disco rigido da un po', prima o poi ci darò unì'occhiata.
RispondiEliminaComunque, come song potevi mettere quella di Battiato XD
Vero, ma Battiato l'ho messo non troppo tempo fa e volevo cambiare! ;)
Eliminammmh... mi hai molto incuriosito!!!!
RispondiEliminaQuesto film è un gioiellino. Recuperalo!
EliminaFord lo so che non centra nulla ma volevo capire il tuo parere su un tuo commento che mi ha colpita in cui dicevi che l'unico capolavoro televisivo é Twin Peaks, sono d'accordo Twin Peaks é unico ma ti invito a pensare che ci sono anche altri capolavori televisivi, ti invito ad aprirti e a non fare il quadrato (come dice Uma Thurman in Pulp Fiction), ovviamente con tutto il rispetto per TP, per esempio guardati Breaking Bad che sto guardando ora perché per me é un capolavoro, poi anche Les Revenants lo é per me almeno la prima stagione.
RispondiEliminaInsomma bisogna anche elogiare le serie tv e i film che lo meritano, va bene conoscere il passato ma non rimanervi ancorati :D aspetto una tua risposta :)
Hey Barbara!
EliminaNon ricordo il commento cui ti riferisci, ma sono d'accordo con te.
Semplicemente, dopo Twin Peaks soltanto una serie è stata in grado di riuscire a raggiungere gli stessi livelli di importanza e potenza: Lost.
Poi, certo, molti alti prodotti sono e restano di altissimo livello, e forse Breaking bad sarà il terzo nome di questa "trilogia", ma aspetto di vedere la quinta stagione per pronunciarmi.
Hai molto incuriosito anche me con questa rece, inserirò questo film nel mio personale elenco di prossime visioni (sei la mia principale se non unica fonte d'ispirazione cinefila, sappilo ^_^).
RispondiEliminaCerca di recuperare il film, merita davvero.
EliminaPer il resto, muchas gracias per la responsabilità: penso che il Cannibale ne morirebbe! ;)
Mi faccio bastare la tua bellissima recensione, il genere, come sai, non è nelle mie corde.
RispondiEliminaPeccato, perchè è davvero un piccolo gioiello.
EliminaAh, ma ci credo, eh?
EliminaMa proprio le missioni spaziali, le navicelle e gli astronauti non riescono ad appassionarmi.
già mi sapeva di super nerdata sci-fi, poi è pure un mockumentary e, ciliegina sulla torta, c'è la tua recensione entusiastica.
RispondiEliminala visione è quindi rimandata di anni luce... :)
ahahahahahah
EliminaSe devo pensare ad un tuo ipotetico post in cui non fai altro che lamentarti, meglio così! ;)
EliminaSembra una bomba
RispondiEliminaVincent, lo è senza alcun dubbio!
EliminaNon l'ho ancora visto. Debbo riprendermi ancora da Gravity, che è stato pazzesco. Di questo ne avete parlato bene in parecchi. Segno.
RispondiEliminaMi hanno detto di Gravity, spero di recuperarlo presto.
EliminaComunque questo merita alla grande. Se ti capita, non perderlo.