Regia: Luca Guadagnino
Origine: Italia
Anno: 2005
Durata: 100'
La trama (con parole mie): Melissa è una quindicenne con i tipici problemi della sua età, divisi equamente tra il distacco dai genitori, la scuola, la voglia di cambiare e cambiarsi e le prime cotte. Una di queste è rappresentata da Daniele, più grande di lei e decisamente più interessato ad usare la ragazzina a suo piacimento piuttosto che ammettere il suo disinteresse.
Proprio questo rapporto totalmente disequilibrato genera in Melissa un desiderio di rivalsa rispetto al genere maschile che, progressivamente, la conduce sull'orlo di un baratro fatto di sesso occasionale, chiusura in se stessa, lacrime e tanti colpi di spazzola.
Da uno dei best seller più inutili della storia della Letteratura italiana, uno dei film più inutili della storia del Cinema italiano.
Come ormai ben saprete, l'ultima Blog War che ha visto protagonisti il sottoscritto ed il suo antagonista favorito, il Cannibale, è stata tutta giocata sull'orrore definito dai film più brutti che ci sia mai capitato di vedere: devo dire che, fino ad un certo punto delle visioni legate alla decina scelta dal mio acerrimo rivale, mi sono sentito quasi in colpa per avergli proposto, di contro, pellicole decisamente più terribili di quanto non avesse fatto lui, che principalmente aveva optato per visioni più ridicole, che non terrificanti o disturbanti.
Questo fino a quando, sugli schermi di casa Ford, è giunto Melissa P, aborto universalmente riconosciuto della settima arte firmato nientemeno che da quel radical chic ormai celebratissimo di Luca Guadagnino, probabilmente ai tempi costretto dietro la macchina da presa da un debito cospicuo da saldare con la produzione.
Ispirato da uno dei casi letterari più clamorosi - e non in senso positivo - del passato recente della Terra dei cachi, questo film rappresenta indiscutibilmente una vergogna per ogni spettatore che si rispetti: girato ed interpretato - nonostante le numerose presenze illustri, da Geraldine Chaplin ad Elio Germano, da Claudio Santamaria ad Alba Rohrwacher - con un piglio ancora peggiore di quello cui ci hanno abituato le fiction televisive, scritto presumibilmente da una vera adolescente con troppi testi trash firmati Nek in testa e viziato da un'atmosfera che vorrebbe essere provocatoria ma non riesce nemmeno ad essere pruriginosa, volgare - nel senso peggiore del termine - tanto da far rimpiangere i vecchi, sani, goduriosi film anni settanta che turbarono le notti di ben più di una generazione, è senza dubbio una delle cose peggiori che si sia prodotta qui da noi se si escludono le imprese della mia vittima preferita Martinelli come il suo personale atto di guerra contro la decenza ed il Cinema, Il mercante di pietre.
Quello che, infatti, vorrebbe essere il ritratto di un disagio, il percorso di una ragazzina che si perde perchè priva - o privata, nel caso della nonna - di riferimenti, diviene un grottesco viaggio all'interno di una pochezza artistica e di contenuti davvero oltre l'imbarazzo, una versione distorta, allucinata, becera ed inguardabile di quello che sono film veri e propri come l'ottimo Caterina va in città di Paolo Virzì, qualcosa che vorrebbe imitare lo sguardo allucinato del Sorrentino de L'amico di famiglia - peraltro, non tra i film più riusciti del regista partenopeo - e che diviene in alcuni momenti - e non soltanto le imbarazzanti scene di sesso - così oltre da far risultare anche abomini come Troppo belli perfino dei film guardabili.
Nello specifico, nonostante le indubbie qualità trash, Melissa P non è in grado neppure di sfondare la consolante barriera del ridicolo involontario che permette, a fronte di titoli come questo, qualche sana risata sfruttata in serate molto, molto alcoliche con gli amici o quando, per errore, ci si imbatte in titoli di questa risma quel paio di volte l'anno che si accende la tv per guardare la partita e si palleggia con lo zapping prima del fischio d'inizio.
Come se non bastasse, il risultato pare talmente insulso da non apparire neppure particolarmente nocivo - tanto da giustificare un'eventuale incazzatura -, ma solo clamorosamente triste, un pò come l'agghiacciante sequenza dei frullati al bar.
Faccio appello alle divinità del Cinema, nel caso fossero sopravvissute a questo: per favore, impedite nuovi scempi.
Anche perchè comincio ad avere una bella età, e a furia di bottigliate rischio di farmi venire l'artrite.
MrFord
"Voglio capire se c'è un'altra opportunità
o perlomeno uno straccio di probabilità
per risanare un comune senso del rispetto
ma c'è una cosa comunque che non ti ho mai detto
m'hai deluso... Lo sai
m'hai confuso... Più che mai."
o perlomeno uno straccio di probabilità
per risanare un comune senso del rispetto
ma c'è una cosa comunque che non ti ho mai detto
m'hai deluso... Lo sai
m'hai confuso... Più che mai."
Gatto Panceri - "Alla prossima" -
Il cannibale ti ha tirato un brutto colpo...Melissa P non si digerisce facilmente...:-S
RispondiEliminaFortunatamente lo sto già dimenticando, e di sicuro nell'ultima Blog War ho ricambiato il "piacere"! ;)
EliminaMa questo "aborto" - come da te giustamente definito - non va neanche lontanamente paragonato con quel piccolo gioiellino di Caterina va in città, film che mi aveva coinvolto in tutti i sensi anche per un ottimo Castellitto. Questo invece è qualcosa di assolutamente inguardabile e osceno, un po' come il libro :)
RispondiEliminaPesa, questo film è una vera schifezza atomica, e ovviamente non c'entra nulla con l'ottimo Caterina va in città.
EliminaComunque, lo sapevo che sarebbe stato uno scempio! ;)
eh in effetti non si digerisce proprio, io l'ho visto addirittura in streaming, dire che mi ha delusa forse è un complimento XD
RispondiEliminaAltro che complimento! Non si può essere delusi da una roba simile, solo confermarne l'infimo livello! :)
EliminaÈ una vera merda! (scusa se mi esprimo volgarmente sul tuo blog). L'ho iniziato due volte e l'ho lasciato al suo destino in entrambe le occasioni. Non si salva nulla ma proprio nulla. Forse, come diceva il Cannibale, solo il fatto che Melissa, quella vera, è piuttosto gnugna. E un po' mi vergogno di dover scadere nel maschilismo più bieco per trovare una qualità a tutta l'operazione.
RispondiEliminaEsprimiti pure volgarmente, Gae.
EliminaQuesto film è una vera merda. :)
E ti dirò, secondo me non è neanche così figa la "vera" Melissa.
i tuoi tentativi di propormi film disturbanti non è riuscito ma ti si è ritorto contro, visto che a serbian film ha scandalizzato giusto te.
RispondiEliminaquanto agli altri, come il mercante di pietre, mi hanno fatto più che altro ridere.
mentre robette anonime come tekken, spawn o within non mi hanno fatto nè caldo nè freddo.
melissa p quindi è stato il mio colpo da k.o., tiè! :)
(l'amico di famiglia poco riuscito??? tu del cinema di sorrentino non hai capito proprio nulla...)
Melissa è un colpo da vomitata gigante, più che da KO. ;)
EliminaE comunque, continuo ad essere fiero di essermi scandalizzato per A serbian film: è una prova della mia sanità mentale! :)
L'amico di famiglia è un ottimo film, ma rispetto a L'uomo in più, Le conseguenze dell'amore e Il divo è un passo indietro. Ma di sicuro è molto meglio di This must be the place! Ahahahahahah!
terribile.
RispondiEliminapoteva essere un bel film, dalle tematiche forti e invece l'hanno trasformato in una merdata allucinante.
:D
Merdata allucinante è la definizione giusta, Cristina.
EliminaDirei che potevo risparmiarmi il post e scrivere solo quello! :)
Io non mi spreco per commentare ne il libro ne la pellicola ma quel.colpaccio dell'aver usato come soundtrack Gatto Panceri. Fratellino sei mitico:-)
RispondiEliminaLa citazione musicale è una scoperta di Julez, a dire il vero.
EliminaPezzo agghiacciante, quasi ai livelli di Repetto! :)
Julez rules!!!
EliminaComunque Repetto almeno si muoveva. Gatto Panceri era di marmo....
Sorella, parole sante.
EliminaSu Julez e su Panceri.
Comunque ti consiglio di ascoltare Voglia di sesso e sigarette di Repetto. Credo sia l'apice del trash musicale italiano.