lunedì 22 novembre 2010

The social network

Onestamente, non so proprio da che parte iniziare.
Quindi taglio la testa al toro prima che si liberino le parole: nel corso di questa stagione cinematografica, solo Inception ha fatto più di The social network.
Avevo letto molto bene dell'ultimo lavoro di David Fincher, regista talentuoso ma clamorosamente discontinuo, autore di cult tendenzialmente sopravvalutati - Fight club -, cagate mortali - The game, il terzo Alien - e pellicole assolutamente imperdibili - Seven, Zodiac -: da non utente di Facebook mi chiedevo cosa potesse esserci di tanto interessante nella vita del suo creatore Mark Zuckerberg da riuscire a tirarci fuori un film che potesse risultare almeno vagamente interessante, pur riconoscendo l'impatto clamoroso che il suddetto Facebook ha avuto sul mondo negli ultimi cinque anni, divenendo a tutti gli effetti il fenomeno mediatico più noto e sfruttato dai tempi della prima diffusione di internet.
Presto detto: la questione principale non sta tanto nell'esistenza del geniale Mark, stronzetto semiautistico dai modi irritanti, quanto nella fotografia assolutamente incredibile della nostra epoca, che fa di The social network una sorta di Tutti gli uomini del presidente del nuovo millennio, una pellicola chirurgica nella regia, straordinaria nella scrittura, fotografata, montata e musicata alla grandissima, tanto da far vacillare, in più momenti - il confronto Mark/Eduardo negli uffici di Facebook, la gara di canottaggio, la discoteca e l'incontro dei due geni di FB e Napster, la chiusura -  anche la monumentale creatura di Nolan in vetta alle mie preferenze di sala targate 2010.
L'importanza sociologica di un lavoro come quello di Fincher - e del suo sceneggiatore Aaron Sorkin - è paragonabile ad uno studio approfondito sulla "generazione Facebook" cui, volenti o nolenti, tutti noi facciamo parte, ovvero: i limiti umani al completo trasformati da un genio del ventunesimo secolo in un melting pot di socializzazione arbitrato dall'assoluta libertà che solo la rete può dare ai suoi utenti.
Attorno, l'assoluta rapacità degli squali in pieno stile Gekko capaci di intuire le potenzialità miliardarie dell'affare, e pronti a mangiare banchetti sontuosi grazie alle rendite di quella che è, senza dubbio, la droga capace di creare la dipendenza più forte ed al contempo meno nociva mai inventata: internet.
Attorno, la paranoia da nerd divenuto divo di Sean Parker - un ottimo Justin Timberlake -, ed una schiera di giovani, aspiranti programmatori, stagiste, groupies da fare invidia alle più grandi rockstar.
Attorno, un sacco di soldi e l'attenzione di un mondo che dimentica i vincenti che, normalmente, dovrebbero essere "quelli vestiti da scheletri che inseguono lo sfigato" - meravigliosa citazione di Karate kid -, i ricchi e potenti, i belli, i protagonisti e li porta dalla parte degli oppressi, a rivendicare diritti violati dalla mente acuta di Zuckerberg e trovarsi sempre una distanza dietro, come in una gara di canottaggio che non potranno mai e poi mai chiudere in testa.
Attorno, tutto, in una certa qual misura.
Dentro, nulla.
Perchè Mark è un nerd, un piccolo genio dei computer che, al contrario, nei rapporti umani non brilla come quando scrive codici, e perde stima ed attenzione della ragazza che, involontariamente, porterà alla creazione di Facebook e diverrà una sorta di ossessione per il suo artefice, allontana Eduardo, il suo migliore amico, abbagliato dallo stile più fashion di Sean Parker, affronta con fare spocchioso gli avvocati nelle udienze legate alle richieste di risarcimento dello stesso Eduardo e dei gemelli Winklevoss, suppone e presuppone, gioca al disinteressato anche quando non lo è.
Eppure, come la giovane avvocatessa terrà a sottolineare in chiusura, Mark non è uno stronzo, "ci tiene solo molto ad esserlo".
Perchè Mark è un genio, indiscutibilmente.
Ma è solo, invidioso, e non avrà mai l'aspetto dei Winklevoss, il fascino di Parker o l'etica di Eduardo.
E neppure il carattere necessario a costruire un rapporto, sia esso di amicizia o sentimentale, o per accettare una sconfitta, o gioire per una vittoria.
Mark è un genio piccolo piccolo.
Ed è estremamente umano.
Per questo Facebook è fico, e va così forte.
Perchè sui nostri profili in rete, siamo noi i protagonisti, sempre e comunque, anche quando, fuori, passiamo per carta da parati.
E i protagonisti, inevitabilmente, hanno tutti dalla loro, sono ammirati e rimorchiano, sempre e comunque.
Questa è la vera chiave, il segreto dei social network e il motore di ogni epoca, pur con regole e strumenti differenti.
Se non avessi incontrato Julez, e non fossimo felici e sposati, con ogni probabilità, ora avrei anch'io la mia brava paginetta su Facebook, anche se non nasconderei certo il perchè.
In fondo, Mark Zuckerberg lo sa.
Lo sanno i milioni di utenti di FB.
Lo sa Sean Parker, e, forse, hanno ricevuto una nota in proposito anche gli investitori di questo quasi neonato, incredibile business.
E prima di Facebook, quando ancora internet cominciava ad affacciarsi nelle nostre case, nelle vite della gente comune e a cambiare la società, uno dei massimi Maestri della settima arte l'aveva già detto a gran voce, come un testamento, prima di andarsene.
"E ora cosa dobbiamo fare?"
"Scopare."
Quel signore si chiamava Stanley Kubrick.
Non credo avrebbe apprezzato Facebook.
Ma, di sicuro, The social network sarebbe stato promosso anche da Lui.

MrFord

"Splendid isolation
I don't need no one
splendid isolation
don't want to wake up with no one beside me."
Warren Zevon - "Splendid isolation" -

17 commenti:

  1. E infatti sì, Faccialibro si fa per scopare, per esprimersi(ma così poco...) e per "tenere i contatti".
    I contatti mi piacciono più personali, per scopare ho bisogno di sentire se il fiato della persona mi aggrada e per esprimermi ho bisogno di più di una scarsa decina di righe!

    E tant'è che le varie persone che hanno creato Facebook sono persone sole, che hanno capito la necessità di tutto il mondo di non sentirsi tale.

    E' un pò triste, no?

    RispondiElimina
  2. magnifica recensione Mr Ford
    chapeau

    RispondiElimina
  3. me lo dicono tutti: "su FB si rimorchia". bo. io ho cancellato l'account ma anche prima non ho mai rimorchiato granchè. una volta ho messo nel profilo una foto un po' succinta e ho ricevuto una messaggio da un prof dell'università di madrid (che ha visto il mio profilo in quanto fondatore di un gruppo di fans di cabrera infante, scrittore cubano, al quale ero iscritta). però questa mi pare roba da maniaci. voglio dire: chiunque può postare una bella foto, però, di qui a credere DAVVERO che qualcuno si innamori di te perchè l'ha vista e magari uscirci anche, bè, mi fa strano. quel professore doveva essere per forza un viscidone sposato. bah.

    RispondiElimina
  4. leggo ora il commento di jule e lo quoto. io, di per me, preferisco avere meno di dieci amiche vere, reali, sempre raggiungibili telefonicamente, pronte a darti un abbraccio vero e umano quando piangi, piuttosto che centinaia di conoscenti che muoiono dalla voglia di farsi i cazzi tuoi.

    RispondiElimina
  5. Julez: l'importante è che non siamo soli noi, no!? Facebook lo lasciamo agli altri!

    Queen: muchas gracias! Spero di poter fare sempre meglio, fa sempre piacere un complimento!

    Polly: secondo me devi lasciare perdere FB e i professori di Madrid e concederti qualche bella uscita per beccare in carne e ossa! Noi ti sosterremo a suon di bravona!

    RispondiElimina
  6. @ford: infatti fb l'ho abbandonato al suo destino da un pezzo, ma questa cosa del bravona mi sembra un po' una presa per il culo :P

    RispondiElimina
  7. Polly: nessuna presa per il culo, anzi, mi piace un sacco! Comincerò a dirlo anche a Julez!

    RispondiElimina
  8. Ciao fratello, come va?
    Noi dopo il week-end di fuoco un po' meno imballati di cartoni.
    Bello il post su TSN, mi hai fatto venire una scimmia incredibile -cosa che avevo già un po' di mio- di vederlo.
    E voglio vedere anche Scott Pilgrim vs the world al più presto!

    Quando ci si vede per un bel the caldo?
    :)

    RispondiElimina
  9. grande recensione e analisi di un film che ispira proprio a riflettere sulla nostra epoca. credo sia una dota rara in un film, visto che spesso è più facile parlare del passato, ripercorrere a freddo epoche lontane.
    ma parlare del presente come riesce a fare the social network è una cosa davvero fenomenale.

    la citazione di karate kid non l'avevo colta, un altro piccolo dettaglio notevole di una sceneggiatura incredibile

    piccola parentesi polemica: fight club sopravvalutato?? ma un film del genere avrebbe dovuto vincere 10 oscar, incassare miliardi di vecchie lire e invece all'uscita è stato decisamente sottovalutato e criticato.
    sì, poi col tempo è diventato un cult movie, ma più che giustamente direi :)
    e pure the game a me era piaciuto, un'altra riflessione su un uomo di potere solo, seppure più vicino al gekko dello stesso michael douglas che non a zuckerberg

    da sposato in effetti la pagina facebook non ti conviene farla, porta solo a crisi e rotture, quindi meglio evitare :D
    però una pagina facebook del blog white russian la potresti anche fare...

    RispondiElimina
  10. TI VOGLIO BENE: la citazione di Stanley è sublime!
    ^^

    Ottimissima recensione, condivido tutto.
    Anche se secondo me è dalla notte dei tempi che il centro del mondo è stato "quello", non credo sia una caratteristica speciale dei nostri tempi.
    E' cambiato solo il modo di approcciarsi.

    E infatti TSN non è un film su Facebook o su Zuckerberg: è una fotografia impietosa dei rapporti di oggi che ormai sono sempre meno "social", forse anche da prima di Facebook.

    Grande Mr. Ford!

    Valentina

    RispondiElimina
  11. Dembo: fratello, quando vuoi! Sai che io sono sempre favorevole al the caldo! Magari accompagnato ad un bel film!

    Cannibale: un grandissimo film, davvero. Fight club sopravvalutato perchè, a mio parere, è un pò come un disco anni '90: non tiene la prova del tempo che passa. A modo suo, comunque, è un ottimo film. The game, invece, te lo boccio in pieno. Una vera boiata.

    Val: Stanley è uno dei padri di tutti noi. Non potevo non citarlo. E poi "quello" è il centro di tutto, non si scappa. Tutte le regole, i conflitti, le idee geniali sono arbitrate - o possono esserlo - da una scopata.
    The social network è grande perchè è la fotografia di questo assunto immortale applicato ai nostri tempi. Ad ogni modo, muchas gracias!

    RispondiElimina
  12. Mr ford scrive da Dio.
    tutti i film che recensisce passeranno prima o poi dal mio video.
    per me e la Genia questo blog un IBDM superraffinato per la scelta dei film da vedere.

    tuttavia non sempre ne condivido i commenti (ma me ne guardo bene da dirglielo- vedi voce "bottigliata in testa").

    RispondiElimina
  13. Suara: grazie mille, davvero. Anche se un buon post è sempre merito del film che lo ispira - in positivo o negativo che sia -.

    Non credo che tu debba preoccuparti dei commenti, data la presenza della Forza e del kung fu in te, giovane padawan!

    RispondiElimina
  14. mr ford
    oddio, punti di vista: per me ci sono un sacco di dischi anni '90 che reggono anche oggi. "nevermind" dei nirvana mi sembra l'ultima cosa eccitante capitata alla musica rock e "ok computer" dei radiohead rimane a tutt'oggi il disco di pop (alieno) perfetto.
    allo stesso modo anche "fight club" mi sembra invecchiato benissimo, un po' come "matrix". a livello visivo sono pellicole ancora prese ad esempio e si comincia a vedere giusto oggi qualcosina di finalmente nuovo (vedi scott pilgrim)

    RispondiElimina
  15. Cannibale, è vero che sono punti di vista.
    Per esempio, per quanto grande sia Nevermind, penso che i Pearl Jam siano invecchiati molto meglio dei Nirvana: se ascolto ora i primi dischi di Vedder e soci, non mi sembra di essere una sorta di eterno adolescente.
    Ok computer immenso, anche se, forse, come alieno vince di un pelo Kid A.
    Eppure sai, con il passare del tempo trovo che i novanta abbiano distrutto molto e costruito poco, e questo non aiuta la prova delle lancette che scorrono.
    Anche se so che tu sei nineties almeno quanto io sono eighties!
    E tra l'altro, sai che anche Matrix per me è sottovalutato?
    Ricordo che lo vidi al cinema - come Fight club -, e il ricordo non ha migliorato come mi sentivo al termine della visione.
    Mentre cose fantastiche come Dead man - anche quello visto in sala, incredibile! - hanno passato indenni anche le bassezze dell'adolescenza ribelle e la conseguente vecchiaia! :)

    RispondiElimina
  16. Si parlava di vecchiaia, per l'appunto.
    Intendevo dire che Matrix è sopravvalutato.

    RispondiElimina
  17. Anche a me è piaciuto molto questo film e concordo con la descrizione di Zuckerberg che sì,avrà i miliardi ma ha anche quest'attitudine ad allontanare le persone care che lo rende comunque "un povero" dal mio punto di vista.

    Si sta su FB solo per trovare da trombare?Mah,io mi sono fatta l'account che convivevo già,ed anzi ho scritto "sposata" anche se non lo sono per tagliare un pò di rompiballe,qualcuno filtra lo stesso ma si fa capire subito che aria tira ;) io lo ritengo uno strumento utile per tenersi in contatto con quelle persone che riesci a vedere poco perchè magari abitano in altre città,hanno turni completamente opposti ai tuoi,etc etc.Poi chiro che se hai solo FB e nessuno da chiamare per farti una chiacchierata " vera",che tristezza!

    Io direi che la fan page di White Russian la potresti fare,sarebbe utile per tirare su follower e seguire gli aggiornamenti per chi non usa Bloglovin' o simili...

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...