Nuova settimana di uscite e nuovo ospite d'eccezione per questa rubrica: Alessandro, autore dell'ottimo Zucchero sintattico, che fortunatamente interviene per raddrizzare i torti musicali che Cannibal cerca di perpetrare dando contro ai Queen, storica band nota in tutto il mondo, neanche fossero gli esponenti di un film action fordiano.
Come se tutto questo non fosse abbastanza, il buon Alessandro ha anche avuto l'ottima iniziativa di scrivere un'introduzione. Meglio di così!
MrFord
Alessandro: Ehi ciao! Ho appena scoperto, spulciando altri articoli di questa rubrica, che questa premessa non serve. Peccato, ero proprio convinto che gli ospiti che hanno scritto prima di me avessero fatto un’introduzione, un cappello, una prefazione per spiegare chi sono. Avrei detto che ho un blog da una decina d’anni, e che di solito parlo di altro, tipo tematiche LGBT+, biscotti e Beyoncé, ma che anche il cinema non mi dispiace. E avrei detto che è un onore essere qua, sulle pagine virtuali di Pensieri Cannibali, che seguo da tempo immemore e che mi ha fatto scoprire serie tv che mai avrei scovato altrimenti. Un caloroso saluto anche a Mr James Ford, avrei aggiunto infine, prima di passare al commento dei film in uscita. E invece niente: la premessa di questo articolo è tutta di Cannibal Kid. Che diva.
Alessandro: Se
non avete molto tempo per vedere questo film, potreste prendere in
considerazione l’idea di recarvi in Malesia. Lì la pellicola è stata
tagliata in tutti e ventiquattro i minuti in cui la storia fa
riferimento alla sessualità di Freddy Mercury. Un’operazione
simpaticissima che avrà l’unica conseguenza di rendere incomprensibile
la trama a tutti gli spettatori malesi, i quali avranno tuttavia
risparmiato una mezzoretta scarsa da utilizzare per scaricarsi online la
versione integrale. Quella della censura malese è solo l’ultima delle
polemiche che ruotano attorno a questo film, che viene annunciato da
Brian May nel 2010. Otto anni (e cinque cambi di regia) dopo, abbiamo
una data di uscita (il 29 novembre), un protagonista (il bravissimo Rami
Malek di Mr. Robot) e, finalmente, un regista: Bryan Singer, quello dei
Soliti Sospetti e X-Men. Sono abbastanza sicuro che, affrontando
tematiche come l’omosessualità, la musica, l’HIV e la vita vera di
Freddie Mercury, questo film farà molto discutere. Il mio consiglio:
prima di criticarlo, andiamo a vederlo.
Cannibal Kid: Non
sono mai stato un fan della musica dei Queen, quindi avrei preferito
che in Italia arrivasse la versione della pellicola tagliata da tutte le
loro canzoni, ahahah!
Ok,
questa battuta non ha fatto ridere nessuno, perché a parte me tutto il
mondo Ford compreso ama la musica dei Queen e la prende pure
terribilmente sul serio. Pure troppo. A parte il piccolo dettaglio di
non essere un loro fan, c'è però da dire che sono un grande appassionato
di film biopic musicali, quindi darò un'occhiata e pure un ascolto
(magari a volume ridotto) a questa pellicola. L'interpretazione di Rami
Malek in particolare dovrebbe valere la pena.
Ford: i
Queen sono stati uno dei miei primi amori musicali, e ricordo ancora
piuttosto bene quando Freddy Mercury morì ed io approfittai per
consolare quella che era la mia cotta dei tempi della seconda media,
anche se purtroppo ai tempi ero ancora troppo timido per poter
approfittare davvero dello sconforto della signorina in questione. Ad
ogni modo, nonostante non abbia grandi aspettative, già so che non mi
perderò il biopic di una delle icone più importanti del rock di tutti i
tempi, per quanto possa dire Cannibal, che sta alla Musica quasi meno
che al Cinema.
Alessandro: Torna
il personaggio che vuole rubare il Natale a noi che vogliamo soltanto
andare in ferie. Diciotto anni dopo l’ultimo adattamento, il Grinch è di
nuovo nelle sale, con Yarrow Cheney e Scott Mosier alla regia al posto
di Ron Howard, e Benedict Cumberbatch al posto di Jim Carrey (Alessandro
Gassmann nella versione italiana). Per chi dice di odiare il Natale (è
una fase, ma passa, tranquilli) c’è un’ottima scusa per andare al cinema
e farsi un selfie accanto alla locandina.
Cannibal Kid: Piacere
Alessandro, io sono il Grinch della blogosfera e odio il Natale. E no,
non mi è ancora passata. C'è poi da dire che odio pure i film sul
Natale, persino quelli con personaggi che fanno finta di odiare il
Natale ma che poi finiscono per diventare vittime del fascino di regali,
decorazioni, buoni sentimenti e volemose bene tipicamente fordiani. A
parte Nightmare Before Christmas, io giro al largo da tutto ciò
aspettando che questo spaventoso clima, sia invernale che natalizio,
venga spazzato via. Possibilmente da un ciclone tropicale.
Ford: io
a Natale mi diverto sempre, tra mangiate e bevute e tutti insieme
appassionatamente, ma il Grinch non mi ha mai fatto impazzire, a
prescindere dalla sua incarnazione. Per me la pellicola delle Feste
resta Una poltrona per due, e anche quest'anno resterò fedele alla
tradizione.
Alessandro: Faccio
coming out: sono toscano e non sopporto Leonardo Pieraccioni. Ebbene
sì. So che fuori dalla mia regione gira la voce secondo cui tutti i
toscani amino alla follia Benigni, Pieraccioni e Renzi, ma non è così.
Vi dirò di più: siamo in molti a trasgredire a questo luogo comune. In
particolare, io sono Pieraccionofobo: credo non mi piaccia niente di
quello che ha fatto, forse solo il Ciclone, ma solo perché l’ho visto da
piccolo e non me lo ricordo.
Cannibal Kid: Faccio
coming out: sono un blogger di cinema e non sopporto Mr. James Ford. So
che c'è questo luogo comune che tutti noi blogger cinematografici ci
amiamo e ci supportiamo a vicenda, invece no. Io boicotto White Russian
fin dal maledetto giorno in cui ci sono finito sopra per sbaglio. Quel
bischero di Pieraccioni invece non lo boicotto perché il suo film
d'esordio, il brillante I laureati, mi era piaciuto e poi da allora in
poi i suoi lavori si sono fatti talmente inconsistenti che si boicottano
da soli.
Ford: faccio
coming out: non ho mai sopportato Pieraccioni, ancora meno il suo
amichetto Ceccherini e ancora meno Cannibal Kid. Ovviamente boicotterò
questo film molto felicemente.
Alessandro: Ho
letto molto sul primo lungometraggio da regista di Mastandrea, che
adoro come attore e adoro come personaggio televisivo, quindi spero di
amarlo anche da regista. Ho letto che parla di una donna a cui muore il
marito sul lavoro, e non riesce a piangere, come vorrebbero tutti. Ho
letto che hanno allagato una stanza per creare una tempesta all’interno
di una casa. Ho letto che la signora del piano di sotto si è risentita, e
non poco. Il pallino di Mastandrea per le morti sul lavoro non è nuovo:
già qualche anno fa aveva girato un corto, Trevirgolaottantasette, con
Elio Germano, sempre sullo stesso tema. Stavolta pare però che ci sia
un’inversione del punto di vista: la storia che viene raccontata non è
quella della vittima, ma quella della sua compagna (interpretata da
Chiara Martegiani), quella, cioè, di chi resta in vita. Ed è proprio “a
chi resta” che il film è dedicato.
Cannibal Kid: Pure
io adoro Mastandrea come attore. Non che lo consideri un fenomeno della
recitazione, però quasi tutti i film (e pure le serie TV, si veda
l'ottima e sottovalutata La linea verticale) in cui compare sono ben al
di sopra del resto delle produzioni italiane. E pure internazionali,
diciamolo. Nonostante il tema affrontato rischi di essere più pesante di
un post qualunque di James Ford che annega nei ricordi del suo passato,
sono sicuro che la corsa su questo Ride varrà la pena di essere
affrontata. Anche solo per scoprire un valido nuovo regista, o per
realizzare che è meglio se Vastandrea faccia unicamente l'attore e
basta.
Ford: Mastandrea
mi piace, è un tipo tra l'outsider e la sorpresa. E questo film, che
tratta una tematica importante, potrebbe essere uno dei più interessanti
della settimana. Senza considerare che il trailer mi ha alquanto
sfiziato.
Un giorno all'improvviso
"Ma questa applicazione è una bomba! E' roba da giovani come Alessandro o Cannibal Kid." "Ma Cannibal Kid non è giovane per niente!" |
Alessandro: A
me Anna Foglietta piace proprio e trovo che sia un’attrice bravissima.
Diciamo che questo suo Un giorno all’improvviso non è esattamente il mio
genere (una madre single, dolce e problematica si prende cura e si fa
prendere cura dal figlio diciassettenne che sogna di diventare un
calciatore professionista) ma piuttosto che andare a vedere il film di
Pieraccioni sono disposto a fare un’eccezione. Il regista si chiama Ciro
D’Emilio che qui dirige il suo primo lungometraggio, in maniera
sicuramente migliore di come avrebbe fatto Pieraccioni.
Cannibal Kid: Applausi
ad Alessandro e al suo odio viscerale nei confronti di Pieraccioni.
Ricorda me i primi tempi in cui mi sono imbattuto in Ford e non facevo
altro che criticarlo. A pensarci bene, non ho ancora smesso di farlo.
Quindi tranquillo Alessandro, è una fase che non passa.
Anche
a me inoltre Anna Foglietta piace, ma non abbastanza da vedermi un film
sull'amore genitoriale che pare perfetto per quell'eterno candidato al
titolo di “father of the year” di Ford.
Ford: il
Cinema italiano, e Cannibal in questi anni l'ha imparato bene
soprattutto in questa rubrica, dai tempi d'oro di Fellini e soci non
rientra nelle mie priorità a meno di casi eccezionali. Nonostante la
trama piuttosto fordiana, questo film non mi pare appartenga a quei
casi. Cannibal, invece, resta un caso umano.
Tre volti
"E così il White Russian è arrivato anche in Iran: tra non molto arriverà anche a Casale Monferrato!" |
Alessandro: Abbandonata
la gialla autovettura del precedente Taxi Teheran, Jafar Panahi si
mette al volante di un fuoristrada 4x4 e continua a macinare chilometri e
pellicola. Anche se non potrebbe, perché una sentenza gli impedisce di
viaggiare, rilasciare interviste, scrivere, produrre e dirigere film.
Questo Tre volti è probabilmente il titolo più interessante della
settimana cinematografica, sia per tutto il contorno di cui abbiamo
appena dato qualche accenno, sia per la trama che si intreccia
profondamente con gli elementi culturali della società iraniana.
Cannibal Kid: Di
Jafar Panahi non ho ancora guardato alcun lavoro e sono curioso di
farlo. Per vedere se di lui si parla solo per via del boicottaggio
subito, o perché il suo cinema merita per davvero. Quando sono in vena
di farmi una sana serata da radical-chic in stile fordiano, dai che vado
di bel film impegnato iraniano.
Ford: Panahi
è un grandissimo, e i suoi film sempre interessanti e profondi. Questo
Tre volti potrebbe essere la sorpresa cinematografica della settimana, e
forse una di quelle del mese. Alla facciazza dei finti radical come il
Cucciolo Eroico.