Regia: Tom Gormican
Origine: USA
Anno: 2014
Durata: 94'
Durata: 94'
La trama (con parole mie): Jason, Daniel e Mikey sono tre amici inseparabili fin dai tempi dell'università, sempre pronti a spalleggiarsi l'un l'altro, che si tratti di rimorchiare o di passare il tempo tra alcool e videogiochi. Quando Mikey, l'unico ad essere sposato, viene lasciato dalla moglie, i tre promettono di rimanere single in modo da essere presenti e divertirsi il più possibile uscendo insieme: peccato che, non troppo tempo dopo, Jason conosca quella che pare proprio essere la ragazza dei suoi sogni, Daniel finisca a letto con la sua migliore amica e compagna di "rimorchi" Chelsea e Mikey tenti la strada della riconciliazione con la consorte, il tutto senza che nessuno sia partecipe di quello che sta accadendo agli altri.
Quando la situazione esploderà, non sarà messa alla prova soltanto l'amicizia dei tre, ma anche i rapporti che hanno cercato, in un modo o nell'altro, di costruire.
Con il passare degli anni resto sempre più convinto dell'idea che, almeno quanto per gli uomini le donne restino una sorta di oggetto misterioso, la situazione possa essere la stessa vista dall'altra parte - con le dovute proporzioni, considerato che, tendenzialmente, noialtri siamo decisamente più semplici e meno svegli -.
Ora, la visione di questo film mi ha portato a pensare di incentrare il post non tanto sul film stesso - che non dice, di fatto, niente di nuovo, ma lo fa con un buon approccio da commedia romantica indie che tutto sommato si fa voler bene, nonostante una conclusione decisamente poco coraggiosa, per esempio, se confrontata con cose più interessanti come Drinking buddies -, quanto su una delle grandi verità riguardanti l'Uomo inteso come genere: per quanto intenti a mostrare il lato forte, figo o simpatico del momento, decisi o timidi, pronti a scopare senza ritegno e fuggire come se ci si accorgesse di essere nel letto sbagliato - davvero niente male la partenza della storia tra Jason ed Ellie -, la verità è che il genere maschile è popolato da fighette.
E' una dura verità, ma che lo si dichiari oppure no, tutti noi sappiamo che è così.
Questo, principalmente, perchè soffriamo di dipendenza.
E di quella sbagliata, o quella giusta al momento sbagliato.
E di quella sbagliata, o quella giusta al momento sbagliato.
Spesso e volentieri, infatti, ci divertiamo a cucirci addosso un'aura da stronzi sciupafemmine quando, in realtà, non possiamo fare a meno di quel brivido, che sia caccia, contatto fisico, calore umano, sesso puro e semplice.
Ed allo stesso modo, finiamo per non riconoscere mai quanto, ed in modo molto femminile, ci scopriamo romantici, gelosi, pronti a coltivare gli stessi dubbi e porre le stesse domande che tanto, in condizioni di tranquillità, ci divertiamo a sbeffeggiare rispetto alla parte in rosa del mondo.
Ed allo stesso modo, finiamo per non riconoscere mai quanto, ed in modo molto femminile, ci scopriamo romantici, gelosi, pronti a coltivare gli stessi dubbi e porre le stesse domande che tanto, in condizioni di tranquillità, ci divertiamo a sbeffeggiare rispetto alla parte in rosa del mondo.
In questo senso, il lavoro di Tom Gormican - nonostante, come già sottolineato, il finale molto consolatorio e lo sviluppo chiaramente telefonato - ben sottolinea questo aspetto, sfruttando tre protagonisti in parte - devo ammetterlo, Zac Efron comincia addirittura quasi a piacermi, dopo Cattivi vicini e questo That awkward moment - ed una serie di situazioni tipiche del buddy movie bromantico da serata tra amici con fuochi d'artificio iniziali e sbronza malinconica di chiusura: in qualche modo, si potrebbe perfino pensare che l'intreccio sentimentale che fa da ossatura alla pellicola sia più legato all'amicizia che lega Jason, Daniel e Mikey piuttosto che alle storie che ognuno di loro vive nel corso di questi novanta minuti tutto sommato discretamente guardabili, considerati i limiti che una proposta di questo genere può per natura avere.
E attenzione: tutta la questione della verità sull'atteggiamento di noi pezzi d'uomini non è una grande rivelazione svelata all'universo femminile, quanto più una strizzata d'occhio con tanto di pacca sulla spalla a tutti i miei compagni di bevute del Saloon - un pò quello che accade tra il padre di Ellie e Jason alla festa "in costume" -.
Possiamo raccontarcela quanto vogliamo, ma non possiamo affatto prenderci per il culo.
Possiamo raccontarcela quanto vogliamo, ma non possiamo affatto prenderci per il culo.
Certo, ci sarà chi di noi finisce per rimorchiare di più, chi resterà legato ad una sola donna per tutta la vita, chi neppure a quella: ma sotto sotto, siamo tutti nella stessa barca.
Capaci di chiamare la compagna di riserva quando quella che ci piace davvero ci manda in bianco per poi tornare da lei con la coda tra le gambe, delle peggiori figure si possano fare, o anche solo immaginare: in realtà quel "dunque" preso tanto di mira dai tre impavidi - più o meno - eroi della pellicola è proprio dell'Uomo, che finge di non porsi domande e poi torna - o si butta - tra le braccia dell'amata neanche fosse di colpo salito sulla macchina del tempo e divenuto ancora una volta bambino.
Quello è il momento imbarazzante.
E la cosa curiosa è che a volte è proprio questa la goccia che fa traboccare il vaso rendendo possibile l'innamorarsi della donna della nostra vita.
MrFord
"Under a sky, no one else sees,
yourself appears in front of me
the sky clear, the sun hits, i'm here
waiting, what's happening.
the moment that you want is coming if you give it time."
yourself appears in front of me
the sky clear, the sun hits, i'm here
waiting, what's happening.
the moment that you want is coming if you give it time."
The Horrors - "Still life" -