La trama (con parole mie): evidentemente la sbornia del periodo a cavallo degli Oscar deve essere stata smaltita molto alla svelta, perchè per l'ennesima settimana ci troviamo di fronte ad una serie di uscite che paiono di ripiego, tra le quali selezionare quelle che, di fatto, potrebbero essere le meno peggio. A questo giro, però, a tenermi lontano da quel pusillanime di Cannibal, si ergerà con tutta la sua fiera postura Capitan America, pronto a segnare un ulteriore passo avanti in direzione dell'attesissimo sequel di Avengers.
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Il Soldato Ford si allena per prepararsi all'eliminazione di Capitan Cannibal. |
Captain America – The Winter Soldier di Anthony Russo, Joe Russo
Il consiglio di Cannibal: non bastava Ford, pure Captain America! Uffa, captain tutte a me!
Il primo Captain America non sono riuscito a finirlo. Ho abbandonato la visione dopo appena una ventina di minuti. Visto che in questo secondo capitolo compare Scarlett Johansson, e dico Scarlett “Dio bona” Johansson, potrei fare lo sforzo di recuperare il primo solo per potere guardare pure questo, ma non ne sono affatto convinto. Dopotutto già non amo molto i film Marvel/Disney, e poi Captain America è il supereroe per me meno super dell’universo. A parte Ford, il supereroe che combatte in difesa del pessimo cinema.
Il consiglio di Ford: Captain Ford - The Peppa Soldier
Il vecchio Cap. è da sempre uno dei supereroi dal sottoscritto meno amati della scuderia Marvel, una sorta di Superman in versione molto meno potente. Troppo buono, troppo composto, troppo che stroppia.
Eppure il primo film a lui dedicato all'interno del progetto Avengers-centrico mi era parso discreto, e sono molto curioso di vedere questo Soldato d'inverno, tratto da una saga che a fumetti mi era piaciuta molto e che promette di essere decisamente più action rispetto al precedente capitolo.
Dunque siano accantonati i pregiudizi per quella che, probabilmente, sarà la mia visione della settimana.
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"Se provi ad uscire con il Soldato Ford ti scateno contro tutti i miei amici conigli!" |
Storia di una ladra di libri di Brian Percival
Il consiglio di Cannibal: Ford – Storia di un ladro di VHS di Van Damme
Dopo l’ennesimo film sui supereroi, ecco l’ennesimo film sulla Seconda Guerra Mondiale?
Può darsi di sì, o può darsi di no.
Io Storia di una ladra di libri l’ho già visto e ve ne parlerò presto. Prometto che il mio post sarà più divertente e meno soporifero rispetto alle storie di Ford sulla Seconda Guerra Mondiale…
Ah no, scusate, mi confondo sempre: lui ha combattuto la Prima Guerra Mondiale.
Il consiglio di Ford: Cannibal - Storia di un Cucciolo ben poco eroico.
E' da parecchio che ho in attesa di visione questo film, che pare quasi chiedermi per favore di essere visto e ricordato e che, allo stesso tempo, mi invoglia quanto un pomeriggio a casa Peppa guardando i cartoni e Buffy mangiando latte e biscotti.
Con il suo approdo in sala, temo però che dovrò mettere da parte anche in questo caso i dubbi e concedere una possibilità.
Tranne che al mio quasi ex rivale. Perchè devo pur sempre mantenere vive le speranze che il nostro conflitto mondiale si riaccenda.
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"Questo libro è proprio robetta per ragazzini: si vede che l'ha scritto Cannibal Kid!" |
Yves Saint Laurent di Jalil Lespert
Il consiglio di Cannibal: io vesto solo Kyd Saint Laurent
Ci sono vari motivi per dare una possibilità a questo film.
Il primo: è francese. E questo sarebbe già un motivo sufficiente, ma non è l’unico.
Il secondo: è un biopic sullo stilista Yves Saint Laurent e i biopic offrono quasi sempre almeno qualche spunto di interesse.
Il terzo: c’è un cast giovane e promettente capitanato da Pierre Niney, visto nella piacevole MILF-comedy 20 anni di meno.
Il quarto: di moda non ne capisco molto, però è un mondo che mi affascina abbastanza.
Il quinto: essendo un film sulla moda, Ford che è sempre fuori moda lo ignorerà alla grande. E questo è un enorme punto in favore della pellicola.
Il consiglio di Ford: io vesto come voglio. E non come mi dice qualche signorino francese.
Se c'è una cosa ben distante dal sottoscritto è il mondo della moda, troppo da damerini e radical chic per poter conquistare la semplice e rettile mente fordiana.
Un biopic, dunque, dedicato ad una delle sue icone è quanto di più lontano ci possa essere dal sottoscritto dopo Cannibal Kid.
Lascio dunque nelle delicate manine del mio antagonista la visione di Yves e compari, mentre io mi siederò a terra con i miei jeans aspettando gli Expendables.
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"Katniss Kid con questo vestito starà benissimo!" |
Lovelace di Rob Epstein, Jeffrey Friedman
Il consiglio di Cannibal: Hateford
Non solo Yves Saint Laurent. Questa settimana c’è un secondo biopic in uscita, dedicato alla pornostar Linda Lovelace, la protagonista del controverso Gola profonda. Quindi abbiamo un personaggio intrigante, abbiamo il dietro le quinte della lavorazione di una pellicola molto discussa e a suo modo storica e poi abbiamo un’atmosfera porno 70s alla Boogie Nights. Basteranno questi elementi per fare di Lovelace un bel film?
La risposta arriverà a breve, con la recensione di Pensieri Cannibali che sto tenendo in caldo già da un po’ di tempo per voi lettori sporcaccioni.
Il consiglio di Ford: bioporn.
Al contrario del mondo della moda, quello del sesso mi pare decisamente più affine al vecchio Ford.
Non sono un grande patito del porno - la mancanza di una storia solida l'ha sempre reso poco affascinante -, eppure conosco bene Gola profonda, supercult del genere che negli anni settanta fece letteralmente impazzire il pubblico appassionato e non. Il biopic di Linda Lovelace, protagonista assoluta del film in questione, mi incuriosisce non poco, ed essendo in lista da parecchio, penso sarà riesumato proprio in occasione di questa uscita.
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"Ti prometto che non ti consiglierò più di andare dal parrucchiere di Cannibal!" |
Quando c’era Berlinguer di Walter Veltroni
Il consiglio di Cannibal: quando c’era Ford, allora sì che si stava male
Dopo la presentazione di questo film, cui era presente persino il capo dello stato, che probabilmente non vedeva una pellicola in sala dai tempi dei corti dei Lumiere, c’è chi ha detto che Walter Veltroni è meglio come regista che come politico. C’è anche chi ha detto che non è che ci andasse molto…
Come sia o come non sia, questo documentario dedicato a Enrico Berlinguer, storico segretario del Partito Comunista Italiano, mi lascia già in partenza parecchio dubbioso. Veltroni è un grande appassionato di cinema, scrive per Ciak e potrà anche essere il regista più talentuoso del mondo, però niente mi toglie dalla testa che, se non fosse un politico, difficilmente gli avrebbero fatto girare un film e, se anche ci fosse riuscito, mooolto difficilmente avrebbe fatto delle anteprime con ospite il Presidente della Repubblica e la stampa nazionale al gran completo. Insomma, bravo o no, il solito privilegiato. Come Ford, che ha l’enorme privilegio di condurre una rubrica insieme a me.
Il consiglio di Ford: quando Peppa Kid faceva sul serio, era un piacere battersi con lui.
A volte mi chiedo se cose come vedere Veltroni presentato come il nuovo volto del Cinema italiano impegnato e radical chic accadano anche in altri paesi, in cui giovani registi - magari anche talentuosi - fanno la fame mentre un politico certo non memorabile usa i suoi agganci per spacciarsi da cineasta di un certo livello.